Insolita Firenze: itinerario alla scoperta dei luoghi cari ad Oriana Fallaci, tra angoli insoliti, storie segrete e aneddoti legati ai personaggi della città. Un vero e proprio viaggio – che è possibile ripercorrere nella sua totalità grazie al libro di Riccardo Nencini “A Firenze con Oriana Fallaci” – nella “fiorentinità” di una delle più illustri donne del capoluogo toscano.
“Sono nata a Firenze da genitori fiorentini.
Fiorentino parlo, fiorentino penso, fiorentino sento. Fiorentina è la mia cultura e la mia educazione.
All’estero, quando mi chiedono a quale paese appartengo, rispondo : Firenze. Non: Italia. Perchè non è la stessa cosa.”
(Oriana Fallaci)
E’ con questa citazione – in cui si percepisce tutto l’amore e la passione che Oriana, da sempre e per sempre, come amava ripetere, nutriva nei confronti della sua città – che inizia uno dei libri più aperti ed intensi scritti su di lei e per lei, “A Firenze con Oriana Fallaci” di Riccardo Nencini, storico, scrittore, politico, ma soprattutto fiorentino e suo grande amico.
Un viaggio emozionale nella “sua” Firenze.
Dai ricordi di bambina nel Diladdarno “povero” delle botteghe, degli artigiani e della quotidianità delle persone comuni, a quelli più netti e forti di adolescente, orgogliosa e motivata staffetta partigiana – nome di battaglia, Emilia – durante gli anni della guerra e della resistenza. Dagli inizi come giovane, instancabile e determinata reporter per l’Europeo, ai ritorni nella sua Firenze e nella proprietà del Chianti, alternati a lunghi soggiorni all’estero, come giornalista, inviata di guerra e scrittrice di fama mondiale. Fino ad arrivare al rientro definitivo, in seguito all’insorgere prepotente della malattia, ed alla morte.
E come se fosse lei stessa a prendere il lettore per mano e a condurlo in un percorso della memoria, nella Firenze di ieri e di oggi, tra vicoli, palazzi, chiese, botteghe, vecchi caffè, musei, case private, storie e connessioni con i grandi del passato.
Un guida insolita per riscoprire la Firenze più vera, quella dei fiorentini e dei luoghi poco noti al grande flusso turistico, “dove non batte mai il sole”, quella di Dante e Beatrice, di Giotto e Masaccio, del Rinascimento Italiano e di Lorenzo de’ Medici, della Resistenza e dei bombardamenti, delle lotte politiche e delle rivoluzioni sociali, e di quella sua genetica propensione al bello ed all’eccezionalità che la fa splendere ed amare sempre e comunque, anche nei momenti più bui.
La Firenze di Oriana Fallaci è quella dell’Oltrarno, per i fiorentini il Diladdarno, dove nacque e visse infanzia ed adolescenza, tra il quartiere di San Frediano, Borgo Tegolaio, Santo Spirito, Boboli e Via De’ Bardi.
Quella di Lungarno Corsini e di Lungarno degli Archibusieri, dove passa un tratto del corridoio Vasariano, quella di Ponte Santa Trinita, di Santa Croce, San Lorenzo e “delle tombe dei grandi”, le Cappelle Medicee.
L’insolita Firenze di Oriana Fallaci è quella della vecchia Libreria Giorni e quella della Libreria Antiquaria Gonnelli, del Bargello, di Piazza dei Ciompi e del caffè letterario Le Murate.
Oltre a quella delle lunghe, indimenticabili estati nel casale del Chianti.
Ed infine quella del Cimitero Evangelico agli Allori, dove oggi riposa.
“Voglio morire nella torre dei Mannelli guardando l’Arno dal Ponte Vecchio.
Era il quartier generale dei partigiani che comandava mio padre, il gruppo di Giustizia e Libertà. Azionisti, liberali e socialisti.
Ci andavo da bambina, con il nome di battaglia di Emilia. Portavo le bombe a mano ai grandi. Le nascondevo nei cesti di insalata.”
(Oriana Fallaci)
Il mio consiglio, per organizzare al meglio la scoperta di Firenze e provare a ricercare e ad assaporare i frammenti di quella fiorentinità tanto cara ad Oriana, è quello di farsi guidare nell’organizzazione del soggiorno da una realtà locale, come Destination Florence, unico sito ufficiale della città che porta avanti collaborazioni dirette con i migliori operatori del territorio tra Firenze ed i suoi ricchi e variegati dintorni, oltre a teatri, musei e partner del comune.
Una scelta sicura ed etica, per programmare il viaggio in totale serenità e per entrare in contatto con le vere risorse umane del turismo locale nella prenotazione di hotel, esperienze di livello ed attività uniche ed indimenticabili.
Articolo scritto in collaborazione con Destination Florence.