I luoghi legati all’infanzia, quelli rimasti indelebili nella memoria, per qualche momento speciale vissuto o semplicemente per il ricordo di una limpida giornata di sole trascorsa all’aperto in compagnia delle persone più care, fanno parte del preziosissimo bagaglio di emozioni che ognuno di noi porta con sè da sempre.
Un’insieme di immagini, profumi, colori e sapori pronti a riemergere con il loro bel carico di sensazioni in seguito ad uno spunto, una chiacchierata o a una richiesta speciale.
Ecco che l’invito a raccontare di un luogo, nel nord dell’Italia, a me particolarmente caro (le estati con i nonni in Piemonte passavano rigorosamente di qui…) diventa un vero e proprio viaggio nei ricordi, stimolando non solo il desiderio di tornare per riassaporare le esperienze passate ma anche quello di riviverne di nuove.
E’ il caso del Mottarone, un massiccio piemontese facente parte delle Alpi Cusiane (all’interno delle Alpi Pennine) incastrato tra due laghi, il D’Orta ed il Maggiore, dalla cui terrazza naturale nelle giornate più limpide si gode di una vista spettacolare che spazia dalle Alpi Marittime all’Appennino Ligure, dal Monte Rosa alle vicine cime Svizzere, dalla Pianura Padana fino ad arrivare al famoso Comprensorio dei Sette Laghi, il Varese, l’Orta, il Monate, il Mergozzo, il Maggiore, il Comabbio ed il Biandronno.
Il luogo ideale per trascorrere giornate di relax, d’estate come d’inverno, usufruendo magari delle offerte montagna al Mottarone di Expedia, alternandole a momenti di svago, di scoperta, di sport e, perchè no, di itinerari enogastronomici che permettano di scoprire le prelibatezze tipiche della zona.
Innanzitutto passeggiate, immersi nella natura circostante, accompagnati da una fauna davvero ricca e variegata, difficile durante qualche itinerario non riuscire a scorgere almeno uno scoiattolo, una lepre o più raramente volpi e cervi.
Si può salire sulla Funivia Stresa-Mottarone, magari facendo una sosta alla fermata intermedia dell’Alpino per visitare il Giardino Botanico Alpinia, e poi raggiungere la vetta seguendo i sentieri (tutti segnalati) che si snodano dall’uscita della funivia, mentre per i più sportivi esistono percorsi a piedi che in circa 5 ore (ed in 14 km circa) coprono la distanza tra la vicina Stresa e la cima.
Sciare, ovvio!
Ben 21 km di piste da sci, con percorsi per ogni livello di difficoltà (quasi tutte tra l’altro dotate del sistema dell’innevamento programmato) basti pensare che ci sono 8 piste blu, 10 rosse e 3 nere.
La pista più bella e suggestiva é senza dubbio quella rossa dell’Alpe Corti che dalla cima del Mottarone scende attraverso uno scenario spettacolare per oltre 2,5 km.
I percorsi asfaltati che conducono in cima sono considerati un vero e proprio paradiso per ciclisti.
La famosa “salita” del Mottarone é stata più volte inserita nei circuiti ciclistici nazionali ed internazionali, tra cui ben cinque giri d’Italia, dal 1996 al 2011 ed un Giro del Piemonte!!
Una curiosità.
Sulla cima del Mottarone sorge il monumento cosiddetto “Al Ciclista”, in memoria di due famosi ciclisti locali Piemotesi e Fornari.
L’opera è costituita da due blocchi di granito uno sovrastante l’altro, con inserimento di un colonnato in tubi Innocenti tra i due, racchiudente tre formelle in bronzo dedicate ai due assi sportivi. Tutta l’area su cui insiste l’opera è circondata da un muro in pietra locale, sulla cui apertura sud si trova una struttura curva in ferro e legno, ponte di reale ed ideale collegamento empatico tra il visitatore ed il mondo esterno, attraverso il quale l’occhio del visitatore si trova in comunione visiva con le formelle e quindi con la metafora della vita sportiva e degli stessi ideali che vengono da essa proposti. Continua qui.
Il Mottarone é famoso per i suoi prodotti caseari, impossibile non nominare la Toma del Mottarone, uno dei migliori formaggi d’alpeggio del Piemonte (provate ad assaggiare gli gnocchi alla Toma del Mottarone con i porcini…).
Per non parlare delle squisite ricotte e del pregiato burro degli alpeggi, sapori della tradizioni rimassti invariati nel tempo perchè le tecniche di produzione, ed é questo il segreto, sono rimaste quelle di una volta.
E’ davvero semplice, la “Montagna dei Milanesi” come é soprannominatata da molti, é facilmente raggiungibile da qualsiasi città del nord Italia. Basta percorrere l’autostrada Milano-Laghi in direzione Gravellona Toce ed uscire a Brovello Carpugnino.
Non resta che organizzare il proprio soggiorno in base alle passioni ed alla stagionalità o, come nel mio caso, ritornare per ritrovare e riprovare le sensazioni e le emozioni delle mie estati piemontesi!
12 Comments
Non conoscevo questo posto di vacanza. Interessante per passarci un week end con i piccoli in primavera, grazie
Grazie a te Anna.
Io conservo dei bellissimi ricordi, sicuramente ci tornero’, magari in inverno stavolta!!
Che spettacolo! E che ricordi!!! Anch’io andavo sempre lì coi nonni! Poi confermo che la toma è buonissima! Devo tornare a prenderne un po’!!!
Grazie Liliana…
Mi piacerebbe tornarci presto, e mangiar gli gnocchi con la Toma 😉
Sai che mamma e papà non mi hanno mai portato a sciare lì. Devo rimediare!
Magari quest’inverno!! 🙂
Un così bel posto vicino a casa… Ci vado appena posso!
Felice di esserti stata utile!!
Da tanti anni passo le mie estati lì. Quante passeggiate e quante scarpinate!
Che bello!!
Panorami, viste, tranquillità e tante tante pedalate.
Ed ottimo cibo 😉