Quando mi si chiedono consigli su cosa vedere a Napoli il pensiero va subito alle meraviglie nascoste di uno dei centri storici più ricchi ed affascinanti della vecchia Europa.
Della Napoli degli scugnizzi, dei vicoli, dell’espediente per far giornata, delle sfogliatelle e delle statuine dei personaggi “famosi” di San Gregorio Armeno è già pieno il web.
Io voglio raccontarvi qualcosa – in realtà molto – di più.
Voglio parlarvi di un luogo unico, gioiello prezioso di quel sorprendente scrigno di tesori che è Napoli, l’Archivio Storico del Banco di Napoli, il più antico archivio bancario al mondo.
Voglio portarvi con me nella storica e preziosa Via dei Tribunali, tra le antiche stanze di Palazzo Cuomo e Palazzo Ricca, tra i 400.000 tomi che a partire dal 1500 circa raccontano attraverso le cosiddette Fedi di Credito spaccati di vita di uomini, mestieri, santi, artisti e personaggi che hanno fatto la storia e le storie di questa città.
Dalle ricevute di pagamento delle opere di Caravaggio a Napoli, a quello di una collana di pietre preziose per San Gennaro, ai Re Ferdinando e Carlo di Borbone, passando per la costruzione del Teatro San Carlo e per le composizioni musicali di Donizetti e Cimarosa fino ad arrivare al “Diavolo” Principe Di Sangro ed alla creazione del suo misterioso e bellissimo Cristo Velato.
Nel mezzo il profumo d’inchiostro, i fogli ingialliti dal tempo, i secoli e le vite che scorrono.
“Un proverbio italiano dice: — Vedi Napoli e poi muori!,
Ma io dico: — Vedi Napoli e vivi — perché c’è molto qui degno di essere vissuto”
(Arthur John Strutt)
L’Archivio Storico del Banco di Napoli custodisce e preserva la più grande ed antica raccolta archivistica di documentazione bancaria esistente al mondo.
Si sviluppa in 330 stanze in cui sono raccolti e catalogati documenti bancari che vanno dalla metà del 1500 circa all’epoca moderna.
Parliamo di 400.000 volumi disposti – per rendere l’idea dell’immensità di questo patrimonio storico – su 80 km di scaffalature ed in cui sono contenuti 17 milioni di nomi di persone che nel corso di 450 anni hanno dato inconsapevolmente vita ad una fitta rete di rapporti economici, sociali, storici ed artistici attraverso un numero impressionante e variegato di pagamenti ricostruibile grazie alle dettagliate causali.
L’Archivio attuale fu istituito all’inizio del 1800 da Re Ferdinando di Borbone per unificare quelli dei singoli Banchi Pubblici della città – 8 per l’esattezza – sorti nella seconda metà del 1500 con scopi filantropici per arginare il fenomeno dell’usura e aiutare così le fasce più deboli della popolazione e trasformatisi poi nel tempo in veri e proprio istituti di credito.
Nacquero così le fedi di credito.
“Attestazioni di depositi di denaro che potevano essere girate sia ai privati che allo Stato e in esse era spesso menzionata la causale del pagamento.
Le fedi di credito iniziarono ad avere valore di atto pubblico e a sostituire, almeno in parte, la moneta metallica.
Lo Stato si rivolgeva ai banchi pubblici per finanziare guerre, per pagare i rifornimenti dei viveri per la popolazione, per effettuare i lavori pubblici,
i poveri vi ricorrevano per impegnare i loro beni, i ricchi, invece, per depositare denaro e preziosi.
(Nota sui Banchi Pubblici – Archivio Storico Banco di Napoli)
Da qui la possibilità per gli studiosi oggi di riscoprire e far rivivere attraverso lo studio delle fedi di credito e delle loro dettagliate causali, antichi mestieri, storie del popolo e di personaggi illustri, eventi, scoperte, commissionamenti di grandi opere e di alcune – andate ahinoi perdute nelle pagine del tempo – di cui non avremmo mai conosciuto l’esistenza, atti di devozione e molto altro ancora.
Nomi, voci e numeri tornano in vita per aprire una finestra unica e privilegiata su quasi 500 anni di storia.
Oggi grazie all’impegno ed all’esperienza de Il Cartastorie- il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli è possibile visitare una piccola parte delle 330 stanze sopracitate seguendo un emozionante percorso multimediale a ritroso nel tempo.
Dai tratti sicuri, armoniosi e spessi dell’inchiostro più antico, alle pagine ingiallite dei vecchi volumi ed ai video preparati ad arte in cui i personaggi (ed i fatti) citati nelle causali riprendono vita raccontano personalmente le vicende legate alle fedi di credito.
Avrete modo di camminare tra i preziosi scaffali, annusare l’odore del tempo, vedere con i vostri occhi le pile di fedi di credito, leggerne le causali, ascoltarne le storie.
Potrete visionare alcune antiche rubriche di correntisti, le cosiddette Pandette, e scoprire con immenso stupore che i loro autori, i Pandettari, avevano l’arduo compito di riconoscere a memoria e quindi convalidare le firme autentiche di ogni singolo cliente.
Potrete poi consultare i Libri Maggiori che contenevano tutte le informazioni sui correntisti e vedere le cosiddette pile di fedi di credito “infilzate”, ovvero pagate, quindi segnate e infilate in spiedi di ferro.
Verrete a conoscenza di pagamenti relativi ai più disparati lavori di mestieri antichi, di opere architettoniche come la costruzione del Teatro San Carlo, artistiche come le 7 Opere di Misericordia di Caravaggio, “sacre” come la collana di pietre preziose commissionata per San Gennaro da un’intera comunità per grazia ricevuta o commerciali relative alla compravendita – ed ai dettagli più toccanti – ed all’affrancamento degli schiavi nella Napoli del 1600.
Sfaterete leggende, come quella legata all’enigmatico Principe Raimondo di Sangro ed all’impalpabile velo di marmo dell’omonimo e bellissimo Cristo Velato commissionato – fede di credito alla mano – al grande maestro Giuseppe Sanmartino e scoprirete altre opere commissionate, e purtroppo andate perdute, di artisti del calibro di Caravaggio.
Viaggerete nel tempo e, fidatevi, sarà speciale, magico ed emozionante.
Il museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli ha sede nell’omonima Fondazione, in Via dei Tribunali 213.
E’ aperto tutti i giorni – tranne il mercoledì – dalle 10 alle 18, la domenica dalle 10 alle 14.
Sono previsti due tipologie base di biglietti d’ingresso (più ridotti per gruppi e scuole e visite speciali), il semplice accesso al costo di 5 euro ed il tour con visita guidata al costo di 7 euro. Mi sento personalmente di consigliare la seconda opzione, le guide sono preparatissime e renderanno la vostra esperienza ancora più intensa ed interessante.
Valutate almeno due ore per la visita, molto di più se siete appassionati di storia come me.
Maggiori informazioni inerenti il museo le trovate sul sito ufficiale del Il Cantastorie, Museo dell’Archivio Storico del banco di Napoli.