Cosa fare a Cingoli, il “Balcone delle Marche”: un itinerario intenso ed emozionante – tra arte, cultura, storia, natura e sapori – alla scoperta dei luoghi più suggestivi da visitare, delle esperienze da fare e dei percorsi da seguire.
La chiamano il Balcone delle Marche perchè dall’alto delle sue mura, ovunque si volga lo sguardo, si gode di un panorama mozzafiato, dai rilievi degli Appennini Umbro-Marchigiani e dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini alle colline sinuose ed ai borghi storici che degradano dolcemente verso il mare Adriatico.
Sarà per la sua posizione privilegiata, per le storie e le leggende che la avvolgono, per i suoi abitanti che con passione e determinazione ne tramandano e preservano il ricco passato, o anche solo per il fatto che incornici scenograficamente la sommità del mitico Monte Circe, Cingoli è davvero unica, o forse sarebbe meglio dire magica.
Il luogo ideale dove trascorrere un lungo weekend di primavera, una vacanza rigenerante d’estate o anche – la mia scelta preferita in assoluto – una fuga d’autunno. Per immergersi nei colori caldi ed avvolgenti dei suoi boschi, tra le vie, nei palazzi, nelle chiese e nei musei del suo centro storico, e scoprirne, senza fretta, tesori e percorsi artistici, naturalistici ed eno-gastronomici, regalandosi magari anche alcune delle tante e variegate esperienze, per lo più insolite ed originali, che è possibile effettuare sul suo territorio.
La scoperta di Cingoli non può che iniziare con una passeggiata a piedi per il suo pittoresco centro storico e la visita di alcuni dei suoi palazzi e musei più rappresentativi.
Dopo aver dato un’occhiata alle originali sculture del Parco delle Pietre Vive – arricchito con opere di artisti contemporanei – fermatevi ad ammirare il Carosello dell’Ultimo Sole, in Via della Portella 7/A, proprio a ridosso delle mura antiche di Cingoli. Un orologio molto particolare creato da uno dei mastri di campane e orologi da torre della storica famiglia De Santis Corinaldi, che ogni giorno, 40 minuti prima del tramonto, si anima sulle note de “Il Pescatore” di Fabrizio de André.
Attraversando Piazzale Rossetti imboccate il Corso Garibaldi, l’antica Via Farnesia, e dirigetevi verso il Palazzo Comunale. E proprio qui, al primo piano, nella splendida sala degli Stemmi, che è esposto (spostato dalla Chiesa di San Domenico in seguito alla sua chiusura dopo il sisma del 2016) uno dei tesori della città, la Pala della Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto.
Un capolavoro unico nel suo genere, per la posizione del bambino, insolita rispetto all’iconografia del tempo, per la presenza dei 16 medaglioni in alto, in cui vengono raccontate le storie del Rosario, e per la comparsa, al centro dell’opera, di un modellino perfetto che mostra il profilo di Cingoli nel 1500 e dimostra che l’opera fu interamente composta in loco.
Dopo aver ammirato le altre opere che adornano la sala e scoperto nel medaglione sul soffitto in corrispondenza della porta d’ingresso il profilo di uno personaggi più illustri e celebrati della città, Tito Labieno, luogotenente di Cesare in Gallia, dedicatevi alla visita (accesso gratuito) del Museo Archeologico Statale, allestito nel pianterreno e nel seminterrato dello stesso Palazzo Comunale.
Al suo interno avrete modo di visionare un numero notevole di reperti in ottimo stato di conservazione, dal Paleolitico, al Neolitico, all’età del Ferro ed a quella ellenistico-romana, provenienti da scavi effettuati nel territorio circostante.
Riprendete Corso Garibaldi e raggiungete un altro dei preziosi tesori di Cingoli, Palazzo Castiglioni.
Si tratta dell’antico palazzo dei Marchesi Castiglioni, ad oggi ancora di proprietà dalla famiglia e dalla stessa trasformato in una sorta di casa-museo che celebra non solo il retaggio storico e culturale di uno dei clan più antichi di Cingoli ma anche e soprattutto la memoria – tra cui la sua camera da letto e numerosi suoi oggetti personali – di Francesco Saverio Castiglioni, nato a Cingoli nel 1761 e divenuto poi nel 1829 Papa Pio VIII.
La visita guidata, estremamente accurata e ricca di gustosi e curiosi aneddoti sulla famiglia, sul Papa e sulla stessa Cingoli, deve essere obbligatoriamente prenotata telefonando al numero 328/5832320, costo 3 euro a persona.
Prima di lasciare il centro storico di Cingoli non dimenticate di fermarvi sul suo Balcone, per ammirare le Marche in tutto il loro splendore da un punto di vista privilegiato, proprio nel luogo in cui la statua di Tito Labieno, opera dell’artista Nazareno Rocchetti, contempla e saluta la sua bella terra.
Una volta lasciato il centro storico di Cingoli raggiungete la Collegiata di Sant’Esuperanzio.
Si tratta di una delle costruzioni religiose più importanti e rappresentative di Cingoli – ospita infatti la cripta con le reliquie del Santo Patrono della città Sant’Esuperanzio ritrovate durante i lavori alla pavimentazione nel 1495 – oltre che uno dei più notevoli esempi di architettura gotica dell’intera regione.
Le sue origini risalgono agli inizi dell’anno 1000, la Chiesa così come appare oggi viene infatti già citata in un documento del 1139. A partire dalla metà del 1300 divenne uno dei luoghi di culto più frequentati da cingolani e pellegrini.
Degni di nota al suo interno il ciclo pittorico eseguito fra XIV e XVI secolo – tra cui la Madonna col Bambino e i Santi Esuperanzio e Bernardino da Siena, di Antonio Solaro – il Presbiterio rialzato per far spazio alla Cripta sottostante con le reliquie del Santo, la Flagellazione di Gesù di Sebastiano del Piombo nella sagrestia ed un autentico organo Callido di fine ‘700 perfettamente funzionante.
Il Lago di Cingoli, conosciuto anche come lago di Castreccioni, è un invaso artificiale creato da una diga costruita sul fiume Musone nel 1987. Nel tempo si è progressivamente trasformato in una vera e propria oasi naturalistica dove poter praticare tutta una serie di attività all’aperto – trekking, gite in barca, a cavallo ed in bicicletta, etc.. – nel più completo rispetto della natura e delle millenarie tradizioni del territorio circostante.
Il consiglio, se avete poco tempo, è quello di raggiungere in auto la piccola penisola al centro del lago, il vecchio borgo di Castreccioni, per salire fin sulla cima, dove ancora si possono vedere i resti del castello medievale e godere di una vista spettacolare sul lago e sulle montagne alle sue spalle.
Se avete più tempo a disposizione potete visitare il complesso museale del lago che ospita il Museo del Sidecar ed il Museo della civiltà Contadina, oltre a prendere parte alle numerose attività all’aperto organizzate dal Parco Avventura.
Il mio suggerimento su dove dormire a Cingoli è sicuramente quello di scegliere l’accoglienza, la cura e la “dedizione all’ospite” dell’Agriturismo Casale Fabrizi.
Un antico casale del ‘600, nato in origine come Hospitale, ovvero una sorta di asilo per i pellegrini che giungevano alla Chiesa di Sant’Esuperanzio, e che ancora oggi continua la sua lunga tradizione di ospitalità grazie alla passione ed alla dedizione di Marisa, Maria Sole e Alessandro Fabrizi, proprietari e gestori dell’azienda dagli anni ’50.
L’Agriturismo – che si trova a pochi minuti d’auto dal centro di Cingoli, ed a pochi passi dalla Collegiata di Sant’Esuperanzio, lungo la via breve che collega il paese principale con l’antico borgo di Pozzo – è composto dal Casale e dalla Casa di Campagna, una vera oasi di pace e relax che permette ai suoi ospiti di sentirsi completamente immersi nella natura, in un ambiente semplice e al tempo stesso confortevole, con una variegata offerta di prodotti e pietanze locali dalla colazione alla cena.
Tanti gli eventi, le degustazioni a tema ed i corsi organizzati durante l’anno dall’agriturismo.
Tra le novità per il 2021, l’apertura di uno spazio dedicato alla vendita degli oli essenziali “terapeutici” prodotti direttamente in loco, come l’oleolito di iperico, fatto con l’olio di oliva ed i fiori di iperico, messi in infusione per due settimane a partire dal 24 giugno, ed una serie di oli a base di di alloro, abete rosso, cipresso e lavanda, utilizzati sia come base per profumi che per la cura del corpo.
“Ogni singola scultura racconta una storia. Che sono poi le mie storie, le vostre storie, le storie di tutti.
Dal sacro al profano, perchè il profano esiste, così come il sacro,
anzi più tempo passa più mi avvicino al profano, e un pò meno al sacro.”
Le parole di uno degli artisti più estroversi, e complessi, dei nostri tempi, Nazareno Rocchetti.
Un’arte, la sua, che racconta il “consueto” in maniera totalmente inconsueta, con gli occhi perennemente rivolti verso il cielo e le mani verso la terra, e le sue creature.
Suo l’immenso Cristo delle Marche, un Cristo in granito alto quasi tre metri che abbraccia in un unico, immenso, infinito gesto le colline marchigiane degli Appennini all’Adriatico, da una posizione unica, la piana della Domus Bonfilii.
Sua la Statua di Tito Labieno, illustre cittadino cingolano e luogotenente di Cesare in Gallia, che si affaccia dal Balcone delle Marche.
Suoi i corpi intrecciati e le testine femminili del Giardino dei Sogni, la distesa verde della sua casa-studio cingolana, che d’estate è solita ospitare anche eventi artistici e musicali a sfondo benefico, non ultimi i concerti tenuti dall’attore Neri Marcorè.
Tra le esperienze imperdibili da fare sul territorio non può assolutamente mancare quella di visitare ed acquistare i migliori prodotti a km0 in una delle cantine vinicole della zona.
Il mio consiglio è quello di prenotare una degustazione con visita guidata presso la Cantina Bacelli, gestita con amore, passione e grande dedizione da una storica famiglia di Cingoli, i Bacelli.
Oggi è Giovanni, il figlio del fondatore Dario, a guidare l’azienda di famiglia e a condurre clienti e visitatori all’interno del loro mondo fatto di cura e attenzione per i vitigni di Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico., connessione con il territorio e rispetto per le tradizioni più antiche ed autentiche.
Tra i vini da provare assolutamente Monte Circe, un verdicchio classico, Brèjo, un verdicchio superiore, e Ciocò – il nomignolo che Dario aveva attribuito giocosamente al figlio Giovanni – il vino fiore all’occhiello della cantina, un Verdicchio Riserva Classico D.O.C.G.
Il B&B Amor di Lavanda, situato a pochi km dal centro di Cingoli, offre un’esperienza di condivisione e scoperta del territorio letteralmente “in famiglia”, nel più puro spirito green.
Oltre ad organizzare una serie di percorsi tematici negli immediati dintorni della proprietà, dai campi di lavanda, alla secolare Quercia del Tedesco, che segnava il passaggio dell’antica Via Piana, all’edicola votiva dedicata a San Floriano, risalente al 1100, costruita a sua volta sui resti di un tempietto pagano.
Un suggerimento per le vacanze estive da trascorrere in famiglia o con gli amici, per una sola giornata di break o per un lungo periodo.
Nel cuore delle colline marchigiane e a due passi dal mare, un area ben strutturata ed organizzata all’insegna del relax, del divertimento e volendo anche dell’esplorazione del territorio. Un concetto di ospitalità decisamente innovativo per il territorio, un villaggio vacanze che si presta a più “usi”, gestito nel più autentico spirito di accoglienza e tradizione marchigiana, il Centro Vacanze Verde Azzurro.
Un contenitore di esperienze local, per valorizzare il lavoro degli Artigiani, cuore pulsante e testimone delle più antiche e autentiche tradizioni marchigiane, questa è la mission di MarcheCraft.
Un progetto che coinvolge tante piccole realtà marchigiane, trasformandole in un’ampia e variegata offerta turistica per il visitatore più attento al territorio ed ai suoi tesori.
Sul sito ufficiale di MarcheCraft potete trovare un’ampia offerta di attività da svolgere per rendere la vostra esperienza marchigiana ancor più autentica e speciale, dai corsi di tessitura, stamperia, oreficeria e ceramica, alle uscite in barca, agli aperitivi con degustazioni, alle escursioni nella natura, e tanto altro ancora.
Per gli appassionati di e-bike e di esperienze all’aperto, da soli o in gruppo, a contatto con la natura, vi segnalo infine le escursioni organizzate da Agostinelli E-BIKE.
Una serie di percorsi guidati tra le colline marchigiane, tra cui quello che conduce al Cristo delle Marche, quello per il Monte Nero ed i luoghi del Silenzio, e quello per l’Elcito il borgo incantato e la faggeta di Canfaito, che si sviluppa attorno al Lago di Cingoli.
Per qualsiasi ulteriore informazione inerente percorsi, consigli e curiosità su cosa fare a Cingoli vi invito a consultare il sito ufficiale di Cingoli Turismo ed uno dei migliori portali on line dedicati all’esplorazione dell’intera regione, Racconti di Marche.