Un weekend in Toscana da turista per caso a Pistoia e la curiosità di scoprire qualcosa di nuovo, l’idea di visitare un particolare mercato dell’Antiquariato.
Nasce da qui, per caso come nelle migliori tradizioni, la mia domenica a Pistoia, a spasso tra vecchie suppellettili, quadri, musei, leggende, preziosissimi altari ed una gastronomia da far girare la testa.
La meta iniziale é il Mercato Antiquario di Pistoia presso le “ex officine meccaniche Breda“, un luogo davvero singolare tanto per la varietà di oggetti che si possono trovare (un vero paradiso per gli appassionati del vintage e dell’antico), quanto per la collocazione, un vecchio capannone industriale nel quartiere San Giorgio soprannominato “La cattedrale” completamente restaurato e riutilizzato per accogliere nel fine settimana l’esposizione degli antiquari della zona.
Si cammina tra mobili antichi, vecchi tavoli, cornici, banchi di legno sui quali é possibile trovare davvero di tutto, ceramiche, quadri, vecchi oggetti agricoli, foto, dischi, gioielli.
Si osserva, si chiede, si contratta, senza fretta.
Il mio percorso verso il centro città parte da Piazza Giovanni XXIII, passo davanti l’antico Ospedale del Ceppo dove mi fermo ad ammirare le terrecotte policrome dei Della Robbia che raffigurano le sette opere di carità e scopro che proprio da qui si accede ai camminamenti della Pistoia Sotterranea, un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo nella storia della città.
Proseguo lungo via Pacini e svolto in una stradina il cui nome mi incuriosisce parecchio, via Tomba di Catilina.
Un gentile passante sorpreso dal mio interesse, mi svela che secondo la leggenda proprio dove sorge la torre che fa angolo tra la piccola via e la Piazza del Duomo sarebbe stato sepolto il corpo del militare e senatore romano Lucio Sergio Catilina.
La Piazza del Duomo é davvero bella, anche se invasa dalle bancarelle del mercato domenicale e da una fastidiosa nebbiolina che mi accompagna dalla mattina.
C’é il Battistero, simile a quello fiorentino, il Palazzo Comunale, conosciuto anche come Palazzo degli Anziani ed al cui interno c’é il Museo Civico con un’interessante esposizione pittorica che illustra l’intera evoluzione artistica della città.
E poi c’é la Cattedrale di San Zeno che é poi il Duomo di Pistoia. Bellissimo il suo ingresso sotto le ceramiche dei Della Robbia, la vera sorpresa però é all’interno, qualcosa di unico che merita davvero la visita guidata (appena due euro a persona, i biglietti si acquistano nel Battistero), l’Altare Argenteo di San Jacopo.
Fu commissionato nel 1287 e terminato solo nel 1456 per offrire una degna collocazione alla “mano” del santo, una reliquia arrivata direttamente da Santiago de Compostela.
Un vero e proprio tesoro in lamina d’argento a sbalzo suddiviso in piastrelle, che comprende le vicende del Vecchio e del Nuovo testamento, la vita di San Jacopo ed i dodici Apostoli.
Le piastrelle offrono un’immagine relistica e tridimensionale degli avvenimenti biblici, rifinite al punto da sembrare delle scene reali, frutto del lavoro di anni dei più grani maestri orafi. Sembra che lo stesso Brunelleschi abbia personalmente lavorato (e la differenza si nota) ai busti dei profeti Geremia ed Isaia (sul lato sinistro dell’altare) che infatti risultano essere, assieme alla piastrella della Strage degli Innocenti di Erode, le composizioni più belle dell’altare.
Singolare l’episodio del furto di alcune piastrelle (avvenuto la notte di carnevale del 1293), compiuto da Vanni Fucci, violento nobiluomo pistoiese. Pare che per questo motivo Dante lo abbia collocato nell’Inferno, nella Bolgia dei Ladri.
Attraverso la vecchia via delle Botteghe Artigiane raggiungo la suggestiva Piazza della Sala, sede dell’antico mercato alimentare di Pistoia.
Qui oggi sorgono numerosi negozi di gastronomia tipica pistoiese, vinerie e ristorantini davvero accattivanti. E’ ora di pranzo, per me Farinata con Cavolo Nero e Carne Cotta nel Chianti, un’esperienza di sapori unica ed originale, si insomma da ripetere, in tutti i sensi!