Scoprire la Russia incuriosita da questo strano paese, dove la storia e la cultura sono di casa.
La periferia triste e degradata che mi attende all’uscita dell’areoporto, lascia il posto dopo alcuni minuti di viaggio in auto agli splendori dell’antica capitale, Mosca.
Qui e nelle città dell’Anello d’Oro c’é la vera Russia, quella degli zar assolutisti e terribili con i loro sontuosi palazzi, il Cremlino, la Chiesa dell’Annunciazione, l’Armeria, dove sono custoditi innumerevoli tesori tra abiti, gioielli, pietre preziose e carrozze, simboli di un’epoca ormai passata.
E poi c’é la Russia del comunismo, la Piazza Rossa con il suo Mausoleo di Lenin e la tomba di Stalin, ancora si respira un’aria di terrore, é come se il tempo si fosse fermato.
Fuori Mosca fino a Peredelkino, magico ed incantevole paesino dove si trova la Dacia di Boris Pasternak, il mio scrittore preferito, autore del mio libro preferito, Il Dottor Zivago. Che emozione ascoltare dalla guida che lo ha conosciuto di lui, di questo luogo, della casa in cui ha vissuto e del cimitero dove adesso riposa, del suo amore per questa sconfinata terra e per la libertà che tanto ha desiderato per il dignitoso ma sfortunato popolo russo.
In treno da Mosca, parto verso il Nord attraverso le immense distese innevate della pianura russa, direzione Novgorod, la più antica capitale della Russia, intatta nel suo Cremlino e nelle sue chiese, dove risiede una Madonna miracolosa, la Vergine del Segno.
Sembra di essere tornati indietro nel tempo di almeno tre secoli, é come se all’improvviso sbucasse lo zar con tutta la sua corte al seguito, mi sento un’intrusa in questo paesaggio da favola, con la mia “modernità ” potrei quasi compromettere questo sfondo.
Riparto in treno, ancora più a nord verso la mia meta finale, San Pietroburgo. La nuova, grande capitale voluta dallo Zar Pietro I il Grande e qui tutto é grande, proprio come lui… palazzi, strade, piazze, chiese, il tutto costruito sull’acqua, con l’intento studiato e fortemente voluto di stupire i visitatori europei.
Il freddo pungente, siamo sui -25°, non mi impedisce di perdermi tra le mille meraviglie di questa affascinante città.
L’Hermitage, detto anche Palazzo D’Inverno, sede non solo di uno dei più grandi ed importanti musei al mondo ma anche luogo dove la rivoluzione Russa ha preso il via.
L’Incrociatore Aurora incastrato nelle “onde di ghiaccio” del gelido fiume Neva ricorda, come un vecchio e fiero soldato, il luogo da cui fu sparato il colpo di cannone che diede il via alla rivoluzione.
Passeggio senza fretta, sorseggiando una bevanda calda, lungo la Prospettiva Nevskij, mi incanto ad ammirare gli innumerevoli scorci che i canali ghiacciati della Neva offrono, mi impressiona la visita della Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, un tripudio di mosaici, stucchi e intarsi a ricordare il luogo in cui lo Zar Alessandro II perse la vita in un’attentato.
Quante emozioni nel visitare questi luoghi e quasi ora di ripartire, non prima però di aver visitato il famosissimo Palazzo D’Estate, pochi chilometri fuori San Pietroburgo.
Maestoso ed imponente son le prime parole che vengono alla mente nel visitarlo.
Una vera residenza reale d’altri tempi, ricca di tesori inestimabili, come dimenticare il salone degli specchi, dove lo zar offriva alla corte i suoi ricevimenti più sfarzosi e poi la Camera D’Ambra. Una copia, sempre in ambra, dell’originale, andata perduta nella triste pagina della seconda guerra mondiale. Intere pareti rivestite di ambra purissima, luci e riflessi difficili da esprimere a parole ed impossibili da fotografare considerato il più che doveroso divieto a farlo.
E’ ora di pranzo, scovo con l’aiuto della mia guida Tatiana una vecchia taverna nella quale mangiamo all’insegna della più tipica cucina Russa, polpette di cervo e bistecca d’Orso, il tutto condito con delle salse squisite dal nome impronunciabile.
Splendido finale di un viaggio che é sembrato davvero un sogno ad occhi aperti.
1 Comment
HO FATTO QUESTO VIAGGIO DA MOSCA A SAN PIETROBURGO QUALCHE ANNO FA .INDIMENTICABILE !