Cosa fare a Recanati: visitare le stanze di Giacomo Leopardi seguendo il nuovo percorso museale “Ove Abitai Fanciullo”. Dopo 200 anni aprono per la prima volta al pubblico gli appartamenti privati del poeta recanatese. Informazioni, suggerimenti e consigli per organizzare al meglio la visita.
“Vaghe stelle dell’Orsa,
io non credea tornare ancor per uso a contemplarvi sul paterno giardino scintillanti,
e ragionar con voi dalle finestre di questo albergo ove abitai fanciullo,
e delle gioie mie vidi la fine.”
(Giacomo Leopardi – Le Ricordanze, Canto XII)
Casa Leopardi è ancora lì.
E con lei – oltre ai discendenti del poeta che ancora oggi abitano gli appartamenti ai piani alti della dimora – i luoghi dell’infanzia di Giacomo Leopardi, dei giochi con i fratelli, dei primi amori, degli studi “matti e disperatissimi”, dei primi versi e delle prime amare consapevolezze.
Luoghi che lo influenzarono e formarono non poco, segnando poi in maniera determinante la sua crescita culturale, letteraria e filosofica.
Ove Abitai Fanciullo è il nuovo percorso museale che, prendendo spunto proprio dai versi delle Ricordanze, dopo 200 anni – da quando cioè il Poeta visitò Recanati e la casa paterna per l’ultima volta prima di recarsi a Napoli – consente di accedere ad una serie di ambienti privati del palazzo mai aperti al pubblico in precedenza oltre a dare la possibilità, preziosissima, di visitare le stanze di Giacomo Leopardi.
Immaginate di intraprendere un vero e proprio viaggio nel tempo, nelle ambientazioni e nei luoghi originali – ed in buona parte immutati nei secoli – in cui nacquero i primi Canti delle Ricordanze, lo Zibaldone, gli idilli Alla luna e L’infinito, e molto altro ancora.
Una grande, indescrivibile emozione.
“Ove abitai Fanciullo” è un percorso museale da effettuare in (semi) autonomia.
Vi verrà consegnata una brochure con una mappa e brevi descrizioni degli ambienti, ed all’ingresso di ogni stanza troverete un volontario pronto a rispondere alle vostre domande.
La visita parte dalla bellissima scala settecentesca con cui si raggiunge il piano nobile.
Da qui attraverserete il Salone Azzurro con alle pareti alcuni dipinti dei membri della famiglia Leopardi, il loro albero genealogico – realizzato da Monaldo Leopardi, il padre di Giacomo – e un grande arazzo con lo stemma dei Conti Leopardi.
La stanza successiva, la Saletta degli Specchi, conserva le teche con i medaglieri della collezione di Monaldo ed apre l’accesso alla Galleria, il grande salone di rappresentanza del palazzo.
In questo ambiente, oltre ad ammirare le 4 tele di animali al pascolo di Philip Peter Ross che ispirarono versi delle Ricordanze, altri dipinti dei membri della famiglia Leopardi ed i bauli del corredo nuziale della marchesa Adelaide Antici, madre di Giacomo, avrete modo di passeggiare sulle travi in legno del cosiddetto Teatrino, allestimento che il Conte Monaldo creò per le piccole recite teatrali di Giacomo e dei suoi fratelli.
Attraverso il Giardino de Le Ricordanze, da cui Giacomo raggiungeva l’Orto delle Monachelle ed il Colle dell’Infinito, si accede alle Brecce, l’appartamento che il Conte Monaldo fece costruire per i suoi figli maschi. Poco più di un lungo corridoio che attraversa tre stanze comunicanti, dal salotto alla camera di Carlo fino a raggiungere in un’apoteosi di attesa ed emozione la stanza di Giacomo, perfettamente conservata.
La Finestra sull’Infinito, il mobilio ed i suoi oggetti sono ancora lì.
A raccontare di lui, dei suoi pensieri tramutati in versi, delle sue aspettative disilluse e delle sue Ricordanze.
Ove Abitai Fanciullo è un percorso espositivo organizzato all’interno di Casa Leopardi ed accessibile – previa prenotazione – dal martedì alla domenica. Le prenotazioni possono essere effettuate scrivendo un’email a biglietteria@giacomoleopardi.it o elefonando al numero 339/2039459.
Una volta all’interno non è consentito in alcun modo fotografare e filmare.
Per ulteriori informazioni sugli altri percorsi di visita (momentaneamente non accessibili causa Covid-19) potete consultare il Sito Ufficiale di Casa Leopardi, qui.
Recanati non è solo Casa Leopardi ed i luoghi da visitare legati alla vita ed alle ispirazioni del Poeta sono molteplici.
Potete continuare il vostro Itinerario Leopardiano proseguendo verso il Colle dell’Infinito ed il sovrastante Orto sul Colle dell’Infinito.
La gestione dell’intera struttura è stata affidata alle cure del FAI – l’accesso avviene dal Centro Nazionale Studi Leopardiani – un progetto di valorizzazione e restauro sia dell’aspetto paesaggistico che di quello filosofico e poetico dell’intera area.
Fu proprio nell’orto dell’antico Monastero di S. Stefano che Giacomo Leopardi immaginò e diede vita ai versi dell’Infinito.
Per saperne di più su visite ed orari potete consultare la sezione dedicata sul Sito Ufficiale del FAI. Nell’attesa cliccate qui e godetevi in tempo reale il panorama a 360° sul Colle dell’Infinito.
All’uscita del Centro Studi – sulla destra – troverete esposti i resti del primo sepolcro del poeta.
Mentre nel Chiostro della Chiesa di Sant’Agostino, in via Antonio Calcagni, potrete ammirare la Torre del Passero Solitario, quella che ispirò la poesia Il Passero Solitario di Leopardi.
“D’in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finchè non more il giorno (…)”
Un’ultima indicazione per godere di un panorama unico sulle colline che degradano dolcemente verso la costa Adriatica. Entrate nel cortile di Palazzo Venieri – oggi in buona parte Liceo Classico Giacomo Leopardi – e proseguite verso la balconata sotto la torre dell’Orologio.
Vi si aprirà una vista meravigliosa.
Qui trovate alcune indicazioni su dove dormire a Recanati, una selezione di Hotel e B&B con elenco dei servizi e recensioni.
Tra i ristoranti consigliati, vi segnalo una scelta selezionata suddivisa per carne e pesce:
Per qualsiasi altra informazione su percorsi, consigli e curiosità su cosa fare a Recanati vi invito a consultare uno dei migliori siti dedicati all’esplorazione dell’intera regione, Racconti di Marche.