Visitare Cracovia: itinerario, storia e leggende. Idee e spunti per trascorrere un weekend in città, dal centro storico ai distretti periferici.
Passare qualche giorno a Cracovia, significa immergersi a fondo nella storia e nella cultura polacca, effettuare un viaggio nel tempo e scoprire i luoghi, i personaggi e le vicende, spesso tragiche e dolorose, che l’hanno caratterizzata nel corso dei secoli finendo col donarle un “certo non so che” di affascinante e misterioso che, aggiunto al dinamismo e alla voglia di rinascita, palpabile negli ultimi anni, specie ad opera dei giovani polacchi, la rendono un mix davvero “esplosivo” agli occhi del visitatore.
E’ una città da scoprire tutto l’anno.
Io l’ho conosciuta in pieno inverno, magica sotto la neve, con il suo mercatino di Natale nella piazza del mercato della città vecchia, Rynek Glowny, accanto ai negozietti del Fondaco dei Tessuti, con la Basilica di Maria e le sue torri asimmetriche, sotto le quali si può ancora ascoltare il trombettista che suona l’Hejnal, una melodia di cinque note che si interrompe all’improvviso in ricordo, secondo quel che racconta la leggenda, del suo predecessore, ucciso da un invasore mongolo nel XII secolo mentre tentava di avvisare la popolazione dell’imminente pericolo.
La città vecchia é un reticolo di vie che si incastrano alla perfezione, girovagando si scoprono delle vere e proprie opere d’arte come il Collegium Maius, la più antica università di Cracovia, o il Museo Czartoryski con la splendida Dama con l’Ermellino di Leonardo.
Fermandosi sull’Ulica (via) Franciszkanska, all’altezza del Palazzo del Vescovo, guardando verso l’alto, si incontra la finestra papale, dove Giovanni Paolo II era solito affacciarsi… a guardar bene, si potrebbe dire che é ancora lì sorridente, mentre con la mano ci benedice tutti.
Il percorso porta verso la collina del Wawel, proprio sopra il fiume Vistola, alla scoperta dell’imponente castello medievale, delle torri e della Cattedrale, che ospita le tombe di molti re ed eroi polacchi.
C’é anche la grotta del drago con l’immancabile leggenda del terribile mostro che terrorizzava la città, il principe Krak, temendo per la sorte della sua unica figlia, l’avrebbe offerta in sposa a colui che sarebbe riuscito a salvarla dal perfido Drago.
Come nelle migliori favole, un’umile ciabattino avrebbe ucciso il terribile mostro, divenendo eroe e sposando la bella principessa.
Allontanandosi dal centro, sempre seguendo il corso del fiume si arriva a Kazimiers, il quartiere ebraico, oggi vivace, ricco di ristorantini tipici con menu’ intriganti e gustosi, negozi d’antiquariato e con un rumoroso mercato delle pulci nel week-end.
In passato teatro dell’orrore con la deportazione degli Ebrei polacchi, prima verso il ghetto di Podgorze, attraversata la Vistula, e poi verso il campo di sterminio di Auschwitz, a circa un’ora da Cracovia .
Nella piazza del ghetto si trova un commovente monumento che ricorda i deportati e la farmacia dell’Aquila, nota per l’instancabile lavoro del farmacista ebreo Tadeusz Pankiewicz, che curò e sfamò le famiglie ebree fino alla fine.
Spingendosi verso la periferia della zona é possibile visitare la Shindler’s Factory, la fabbrica di stoviglie smaltate di Oskar Schindler che diede lavoro e soprattutto salvezza a centinaia di ebrei.
Oggi é un valido e toccante museo multimediale in cui é possibile rivivere le fasi di quel difficile periodo, capire e apprezzare, attraverso la vista di oggetti d’epoca come la macchina da scrivere della famosa lista, l’ufficio e le stanze del personale, i cartellini dei lavoratori deportati, l’operato di Schindler, perchè come dice il Talmud… chi salva una vita, salva il mondo intero!
Se si approfitta di qualche giornata in più é possibile uscire dal centro cittadino per scoprire altri incredibili e storici posti, io l’ho fatto con l’aiuto di Robert, un gentile e disponibilissimo autista di CCT confortable Tours – se li contattate chiedete proprio di Robert, garantisco che non rimarrete delusi – che mi ha portato alla scoperta delle Miniere di Sale, del Santuario della Madonna di Czestochowa e di Varsavia.
Ma questa é un’altra storia.
7 Comments
I had to share this specific post, âCracovia storia,
mistero e leggenda « Simona Sacri travel bloggerâ together with my own pals on facebook itself.
Ibasically wished to pass on ur very good posting!
Thx, Lorenza
you’re very kind, thanks a lot….
anche noi ci andremo in pieno inverno!
Spero di riuscire a vedere tutto quello che ho in mente senza rimanere paralizzato dal freddo 🙂
Cracovia e’ stata davvero una bella sorpresa, ed ho girato con -10 gradi!!
Tra l’altro e’ piena di caffetterie e cioccolaterie, ideali per una “calda pausa”…
siamo stati fortunati, il tempo era buono! Ma le soste nelle pasticcerie/caffetterie le abbiamo fatte lo stesso 🙂
Che bella Cracovia!! L’ho visitata con tutt’altro clima (un giugno di 2 anni fa particolarmente caldo, c’erano 36 gradi) e ora mi è venuta voglia di vederla sotto Natale, chissà che bella atmosfera!!! A me era piaciuta moltissimo, anche la cucina polacca, che credevo una fotocopia di quella tedesca, è stata invece una bella sorpresa!
Claudia a Natale è splendida… con la neve riesce ad essere ancora più affascinante e magnetica ?