Dove mangiare a Napoli davvero bene spendendo – possibilmente – poco o il giusto?
Una domanda che mi viene fatta spesso da chi sceglie di trascorrervi un weekend, specialmente quando mi trovo a raccontare di itinerari e percorsi inerenti la variopinta ed affascinante capitale partenopea.
Sul web si sprecano i post che “celebrano” sempre gli stessi locali, pasticcerie e ristoranti, ormai notissimi e forse per questo – è la mia personalissima opinione – divenuti troppo “turistici” a scapito talvolta della qualità del servizio, dell’autenticità dell’ambiente, degli stessi piatti (pizza & varie) serviti e spesso anche dei prezzi.
Vi svelo un segreto.
Mangiare a Napoli (davvero) bene senza spendere cifre considerevoli è quasi sempre semplice e fattibile.
Lasciatevi tentare dai locali meno blasonati, dai profumi invitanti che fuoriescono dalle pasticcerie e dalle pizzerie del centro storico, dai retrobottega delle pescherie e persino delle tripperie che servono vere e proprie prelibatezze di solito ad uso e consumo di “quelli del posto”.
Di seguito per voi la mia personalissima lista di indirizzi utili – menu e consigli inclusi – per godervi il vostro soggiorno a Napoli al massimo, anche dal punto di vista gastronomico.
“Rafè (*), nun te piglià collera, è cos‘e niente!
Però pure tu con ‘sta pizza Margherita, alla Regina Margherita di Savoia non potevi preparare un piatto di pasta, nu ragù, ‘na genovese, ‘na lasagna.
Vedi un po’ che cosa hai combinato!”
(Cit. su Raffaele Esposito, l’inventore della pizza Margherita)
Per arrivare a questa caratteristica e soprattutto genuinamente autentica pizzeria (e non solo) napoletana bisogna attraversare tutta la Via dei Tribunali e fermarsi al numero civico 202/203, esattamente di fronte l’ingresso dell’Archivio Storico del Banco di Napoli.
I Buongustai – gestito da generazioni dalla stessa famiglia – non serve solo pizza ma tutta una serie di prelibatezze della cucina napoletana, preparate ad arte da mani esperte, fedeli alla tradizione culinaria partenopea.
Si va dalle classiche pizze margherita (a mio avviso una delle migliori di Napoli), marinara e capricciosa ai primi “storici” – assaggiate la pasta al forno con la provola e mi direte – ai friarielli con salsicce o polpette fritte, alla parmigiana di melanzane o a quella (superlativa) di patate, alle melanzane a funghetti, etc..
Un insieme di sapori e piaceri napoletani conditi dalla gentilezza dei gestori (Nunzio e sua figlia vi accoglieranno come a casa loro) e dai prezzi insolitamente bassi considerata la qualità e la lavorazione dei prodotti utilizzati.
Da non perdere!
Nel cuore della “Pignasecca”, uno storico e pittoresco quartiere a ridosso del centro storico nella zona di Montesanto, si trova una delle trattorie più tipiche, gustose, economiche e decisamente autentiche della “vecchia Napoli”, Le Zendraglie, in Via Pignasecca 14.
Un passaggio (doverosamente) obbligato ogni volta che mi trovo in città.
“Si tratta di un piccolo spazio, ricavato alle spalle di una storica tripperia, con pochi tavoli, apparecchiati con l’essenziale, tovaglia a quadretti, fiaschetto di vino, e l’immancabile cestino col pane napoletano, buonissimo.
Si può spaziare dagli antipasti tipici con friarielli, carciofi, panzarotti e polpette, ai primi, incredibili combinazioni di pesce o di carne, al Baccalà con le verdure, alle alici coi peperoni.
Tra tutti troneggia lo spaghetto ai purpetielli, freschissimi, come lo stesso Antonio sottolinea, ordinati al pescatore il giorno prima, puliti e cucinati secondo la più tipica tradizione napoletana..”
(Sulle Zendraglie)
Continuando ad esplorare la Pignasecca, ci si incanta ad osservare lo spettacolo all’aperto offerto dai suoi “celebri” banchi di frutta e pesce fresco.
Tra questi la storica Pescheria Azzurra, in Via Portamedina 5, che accanto alla sua ricchissima esposizione di frutti di mare e selezione di pescato del giorno propone nel locale adiacente una sorta di fast food napoletano a base di freschissime (ed economiche) prelibatezze napoletane, Tutto Fritto e Bollicine.
Si va dagli spaghetti alle vongole, all’astice, ai purpetielli, passando per alici e salmone marinato, pesce spada grigliato, impepata di cozze fino all’immancabile e richiestissima frittura di pesce.
Se decidete di fermarvi per pranzo organizzatevi per tempo, la disponibilità dei tavoli è purtroppo limitata, l’affluenza (di napoletani soprattutto, pochi turisti) specie nei giorni di festa è altissima e si rischia di mangiare in piedi.
Avrete sicuramente sentito parlare – a ragione – di pasticcerie del calibro di Pintauro in Via Toledo (storicamente identificato come il locale dove nacque la sfogliatella), Scaturchio in Piazza San Domenico Maggiore o Attanasio nei pressi della Stazione Centrale di Napoli, in Vico Ferrovia 1-4.
Voglio suggerirvi una più che valida alternativa se vi trovate a Spaccanapoli, nel cuore del centro storico, e avete voglia di gustare una delle migliori sfogliatelle – la scelta, 1,50 euro a pezzo, è come sempre tra riccia o frolla – e dei babà della zona.
Si tratta della Pasticceria Capparelli con annesso bar e gelateria affacciata su Piazza San Gaetano, in Via dei Tribunali 325/327, proprio all’incrocio con la salita di San Gregorio Armeno.
La pasticceria preferita da Pino Daniele che si faceva recapitare gli ordini direttamente nella sua abitazione di Roma e salita meritatamente nel luglio del 2017 agli onori delle cronache per aver collaborato e supportato le riprese dello spot degli stilisti Dolce&Gabbana nel centro storico partenopeo.
Fermatevi per una “dolce” pausa e magari chiedete alla gentilissima signora Pina Capparelli di raccontarvi qualche aneddoto in merito alle riprese dello spot o alla loro arte pasticciera, non ve ne pentirete.
“So’ doje sore: ‘a riccia e a frolla. Miez’a strada, fann’a folla.
Chella riccia è chiù sciarmante: veste d’oro, ed è croccante, caura, doce e profumata.
L’ata, ‘a frolla, è na pupata. E’ chiù tonna, e chiù modesta, ma si’ a guarde, è già na festa!
Quann’e ncontre ncopp’o corso t’e vulesse magnà a muorze.”
E sti ssore accussì belle sai chi so’? So’ ‘e sfugliatelle!
(Claudio Ciaravolo)
L’Antica Pizzeria Port’Alba di trova al civico 18 di Via Port’Alba, la pittoresca salita con arco che collega Piazza Dante all’incrocio tra Via Costantinopoli e Vico S. Pietro a Maiella.
La sua cucina è una certezza in tutti i sensi, per la pizza in primis ma anche per i contorni “storici” come la mozzarella in carrozza e la parmigiana di melanzane e per le degustazioni di pesce.
Ma il suo must è senza dubbio la pizza “a portafoglio”.
Una pizza – margherita o marinara, come nella migliore tradizione locale – in genere più piccola (ma comunque generosa) di quella servita al piatto, venduta al banco esterno del locale appena cotta nel forno a legna e ripiegata fumante in un foglio di carta oleata, in modo da poter esser mangiata comodamente per strada, il tutto al prezzo di 1,5 euro al pezzo.
Un pasto – a cui di solito si associa un crocchè e/0 una pasta cresciuta con circa un euro in più – economico e veloce ma al tempo stesso abbondante e gustosissimo.
Provare per credere!