“Tutto qui spira grandezza, gusto, umanità, purezza, e bellezza, nel più alto grado.”
Scriveva, nella prima metà dell’800, il principe Von Metternick ad un’amica a proposito delle meraviglie del capoluogo toscano.
Firenze é così… qui la storia, la cultura, l’arte sono di casa e non c’é palazzo, museo, chiesa o piazza che non abbia al di là dell’intrinseco valore storico qualcosa di unico e speciale da raccontare.
Pochi mesi fa durante l’ultima visita in città, ho visitato le Cappelle Medicee site nel complesso monumentale della Basilica di San Lorenzo.
Il luogo di per sè é unico al mondo.
Qui sono sepolti quasi tutti i membri della famiglia dei Medici, suddivisi tra la Cappella dei Principi dove riposano i Granduchi di Toscana e l’ancora più spettacolare a parer mio Sagrestia Nuova dove appunto si trovano le tombe di Lorenzo il Magnifico e di suo fratello Giuliano.
Sapevo che l’intera cappella, incluse le spettacolari statue poste sui sepolcri, erano opera dello straordinario ingegno di Michelangelo che le realizzò nell’arco di un decennio.
Quello che non sapevo, complice il suggerimento di un custode appassionato d’arte, é che proprio al di sotto della Sagrestia esiste una piccola stanza (vi si accede da una botola in legno posta in un ambiente adiacente) meglio conosciuta come Stanza Segreta di Michelangelo.
La storia narra che, durante l’assedio di Firenze da parte degli Spagnoli, l’artista si sia rifugiato in questo luogo per ben tre mesi (aiutato da pochi fidati amici) per sfuggire all’ira di Alessandro dè Medici, provocata dal suo sostegno alla Repubblica. Scoperta per caso durante i lavori di ristrutturazione degli ambienti nel 1975, la stanza ha riservato delle incredibili sorprese.
Nel corso del suo “soggiorno forzato” Michelangelo aveva utilizzato le pareti immacolate della sua momentanea dimora come una sorta di “quaderno d’appunti”, con l’ausilio di carboncini aveva disegnato le bozze di alcune di quelle che poi sarebbero diventate le sue opere più famose.
Si riconoscono dei busti riconducibili al Giudizio Universale della Cappella Sistina, delle “teste” che fanno pensare al suo Lacoonte, delle “modifiche” (mai apportate poi nella realtà) al David, insomma una vera e propria “manna” per gli studiosi che hanno dovuto penare non poco per recuperare i disegni, considerato che lo stesso Michelangelo per cancellare le tracce della sua permanenza nella piccola stanza aveva completamente imbiancato le pareti.
A causa della precarietà della scala d’accesso al piccolo ambiente e per evitare che il flusso turistico possa compromettere in qualche modo i disegni, l’ingresso é consentito solo agli addetti ai lavori.
Esiste tuttavia proprio nella Sagrestia, nella cappella verso la Basilica, un monitor touchscreen (cercatelo é nascosto dietro un piccolo altare) che permette di ammirare in 3D la stanza e i disegni e di ripercorrere l’incredibile storia di Michelangelo.
Non dimenticate di dare una sbirciatina alla porta a sinistra dell’altare, quasi sempre aperta, potreste casualmente scorgere l’originale botola in legno del’500 che conduce alla Stanza Segreta!