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Visitare Plovdiv.
Da sempre un piccolo crocevia tra Oriente ed Occidente, il suo primo insediamento fu fondato dai Traci nel 5000 a.C.
Poi arrivarono i Macedoni, i Romani ed infine gli Unni che la saccheggiarono distruggendone buona parte.
Dalle sue rovine riconquistate nacque un importante avamposto militare Protobulgaro, successivamente i Bizantini e gli Ottomani ne fecero uno dei più grossi snodi commerciali e culturali della regione.
Ma fu nel periodo della Rinascita della coscienza Nazionale, passata alla storia con il nome di Rinascenza Bulgara, a metà del 1800, che Plovdiv toccò il suo apice rivaleggiando in prestigio e bellezza (vengono subito alla mente le splendide case simmetriche della città vecchia) con la stessa Sofia.
Nessuna sorpresa quindi (semmai un motivo in più per visitarla) nello scoprire che questa deliziosa ed affascinante cittadina universitaria del sud est della Bulgaria, sia stata designata assieme alla nostra splendida Matera come Capitale della Cultura del 2019.
Le sue strade ripide ed acciottolate, i monumenti archeologici che si alternano con le chiese ortodosse e le moschee in una singolarissima armonia di contrasti, i piccoli caffè, l’animata vita nelle vie del centro, le gallerie d’arte, che ogni anno nel mese di settembre in una notte magica tutta loro restano aperte fino alle prime luci dell’alba per consentire ai visitatori di esplorarle gratuitamente, le case della città vecchia, i giardini e la vista dal Colle della Preghiera, la musica degli artisti di strada che accompagna l’esplorazione di musei e botteghe…
Plovdiv é un piccolo gioiello che merita di essere conosciuto e raccontato.
7 colli esattamente come Roma, peccato poi che uno, il Markovo Tepe, sia stato “livellato” dai comunisti durante il regime.
Il più suggestivo é sicuramente il Nebet Tepe, a circa 210 m sul livello del mare, celebre tanto per le Rovine di Eumolpias, il più antico insediamento Trace, da cui si gode una panoramica su tutta la città fino al fiume Maritsa, quanto per il fatto che alle sue pendici si snoda scenograficamente la Città Vecchia, un nucleo di splendide abitazioni dai colori vivaci costruite, in pieno stile simmetrico, proprio durante il periodo della Rinascenza Bulgara, nella seconda metà dell’800.
Impossibile riuscire a visitarle tutte, un modo più efficace per farsi un’idea degli interni e di quella che doveva essere la vita a Plovdiv durante la Rinascenza é quello di visitare (consigliatissimo) il Museo Etnografico, la casa di un ricco mercante greco, Agir Koyoumdjioglou, riadattata ad esposizione permanente degli usi e dei costumi bulgari.
Non dimenticate uscendo di fermarvi all’incrocio a sud del perimetro del giardino per ammirare (e fotografare) l’angolo del pettegolezzo, una torretta con una fessura attraverso la quale le signore della casa, impossibilitate ad uscire, erano solite informarsi degli eventi esterni.
Tra le numerose chiese, almeno due sono assolutamente imperdibili.
Quella poco distante dal Museo Etnografico di Sveti Konstantin ed Elena, la più antica di Plovdiv, dedicata a Costantino il Grande e a sua madre che introdussero il cristianesimo ortodosso come religione di stato e quella ai piedi della città vecchia di Sveta Bogoroditsa. In entrambe é possibile ammirare affreschi e preziose icone miracolose.
Una curiosità, i campanili delle chiese di Plovdiv, altissimi e spesso contrastanti, sono tutti postumi al periodo della dominazione turca. Sembra che, durante quest’ultima, fosse assolutamente vietato costruire edifici sacri (già poco tollerati in quanto ortodossi) che superassero l’altezza delle moschee.
Uno dei luoghi più sorprendenti del percorso che conduce alla “città bassa” é sicuramente il Teatro Romano.
Splendidamente adagiato sulla collina difronte la città vecchia, l’intero complesso (palco e cavea), voluto dall’imperatore Traiano in persona, fu scoperto per caso nel 1972 in seguito ad una grossa frana.
Il teatro é stato lentamente riportato all’originale splendore ed oggi, forte della sua posizione unica, viene utilizzato per spettacoli, eventi e concerti estivi. La vista dalle gradinate sulla vallata é spettacolare.
La Moschea Dzhumaya, una delle più antiche dell’est europeo con il suo minareto alto 23 metri domina l’omonima piazza, all’inizio della zona pedonale della città bassa.
La vera sorpresa arriva quando voltandosi con lo sguardo verso la via Knyaz Aleksandar, la via pedonale più famosa della città, si scorge al di sotto del manto stradale, perfettamente inglobato nelle costruzioni sovrastanti con un geniale lavoro di recupero, un autentico Stadio Romano.
Una struttura risalente al II secolo d.C. capace di ospitare più di 30.000 persone, utilizzata nel corso dei secoli per le gare ginniche, per le corse dei carri ed infine come circo romano per la lotta degli uomini e degli animali.
E’ possibile visitarne una sezione, parte delle gradinate e del sotterraneo.
Plovdiv non si esaurisce certo qui.
Un’interminabile sequenza di case-museo, chiese, moschee e gallerie d’arte. Impossibile riuscire a vederle e a citarle tutte. Spesso utilizzata dai visitatori solo come sosta per raggiungere la Grecia o la Turchia, un vero peccato considerato che questa affascinante città bulgara merita una visita decisamente più lunga ed approfondita.
Plovdiv si ragginge facilmente in un’ora e mezza circa da Sofia, sia con l’autobus che con il treno qui trovate orari e linee dei trasporti pubblici, oltre che con la macchina a noleggio. L’aeroporto si trova a 12 km circa.
La sua visita non necessita di particolari accorgimenti, la città si gira tranquillamente e comodamente a piedi.
Il luogo ideale dove fermarsi a mangiare la tipica cucina bulgara spendendo davvero poco é il ristorante Dyana, adiacente la via pedonale Knyaz Aeksandar. Le portate sono ricche e generose, un pasto completo si aggira sugli 8/10 euro a persona.
4 Comments
Che bel posto, la Bulgaria mi ispra un sacco e credo sia anche molto low cost, giusto?
Esatto Anna, é una meta ricca ed affascinante e molto abbordabile come prezzi.
Se decidi di organizzare, chiedi pure.. 🙂
E certo che ti chiedo, sei meglio delle lonely planet 🙂
🙂