Viaggio in America: itinerario nei luoghi dei film che hanno ispirato la musica e le indimenticabili colonne sonore di Ennio Morricone.
Il desiderio di un viaggio in America può avere origine nei modi più incredibili e inaspettati.
Nel mio caso – chi mi legge da un pò lo sa bene – tutto è nato grazie alla letteratura, alle collezioni d’arte ed alla storia americana, mie grandissime passioni da quando ho uso di ragione, unite quasi sempre dal filo conduttore della musica.
Quella jazz e blues del mio amato Old Deep South, a volte (lo ammetto, anche se più di rado) rock e country, altre volte ancora meravigliosamente “italiana” ed emozionante come quella creata dal grande compositore e direttore d’orchestra Ennio Morricone per molte pellicole di successo ambientate e in alcuni casi girate proprio negli Stati Uniti d’America.
Quante volte sono andata alla ricerca di quelle note magiche nei miei viaggi negli States, e quante volte mi sono fermata ad ascoltare proprio in quei luoghi, seguendo le locations dei film, i brani più rappresentativi delle sue colonne sonore, brani che sono ormai entrati nell’immaginario collettivo di tutti e che molti di noi istintivamente riconoscono ormai dai primissimi accordi.
Così – a pochissimi giorni dalla notizia della sua scomparsa – ho deciso di rendere omaggio ad Ennio Morricone ed alle sue note che tanto hanno contribuito ad alimentare le mie passioni, con un breve ed intenso itinerario nei luoghi, reali ed immaginari, dei film che hanno ispirato la sua musica e contribuito a renderla immortale.
“La musica poi è intangibile, non ha sembianze, è come un sogno: esiste solo se viene eseguita, prende corpo nella mente di chi ascolta. Non è come la poesia, che non necessita di interpretazione perché le parole hanno un loro significato.
La musica può essere interpretata in vario modo. Una composizione per una scena di guerra può essere intesa anche come brano che accompagna una danza frenetica.”
(Ennio Morricone)
Uno dei film più belli, per quel che mi riguarda, di Sergio Leone.
Complice ovviamente anche l’indimenticabile colonna sonora di Ennio Morricone, impossibile qui non pensare e non citare il tema musicale principale ed il meraviglioso Deborah’s Theme.
C’era una volta in America fa parte della cosiddetta Trilogia del Tempo, che include le ultime tre pellicole di Sergio Leone, assieme a C’era una volta il West e Giù la testa.
Once Upon a Time in America, questo il titolo originale, è liberamente ispirato a The Hoods – Mano Armata, il romanzo del 1952 di Harry Grey. Racconta in un arco temporale che va dal 1920 al 1960 circa la storia di David “Noodles” Aaronson – interpretato da Robert De Niro – e della gang di 4 amici che da giovani criminali si ritrovano a diventare dei veri e propri gangster nella New York del proibizionismo e del post-proibizionismo. Una storia drammatica intrisa di momenti delicatissimi e sequenze divenute dei veri e propri cult nell’immaginario cinematografico.
Nonostante molte scene, soprattutto quelle degli interni e delle strade degli anni venti e trenta, siano state in realtà filmate tra Cinecittà ed il Lido di Venezia, come nel caso della cena al ristorante di Noodles e Deborah all’hotel Excelsior, Sergio Leone girò realmente alcuni esterni a Brooklyn, New York City.
Nello specifico tra l’attuale Dumbo – indimenticabile la scena (divenuta poi la locandina del film) della gang che attraversa l’incrocio tra Water e Washington Street con alle spalle il Manhattan Bridge – ed alcune zone di Williamsburg, nello specifico tra Bedford Ave e la 6th Street, nell’area in cui oggi ancora risiede la comunità ebraica degli Hassidici, dove sono stati girati gli esterni della casa e del negozio di Deborah (il grande amore di Noodles) e di suo fratello Fat Moe e di alcune sequenze di Max e Noodle adolescenti.
Gli intoccabili – The Untouchables il titolo originale – è un film del 1987 di Brian De Palma, con un’altra indimenticabile colonna sonora firmata da Ennio Morricone.
Sicuramente riconoscerete già sulle prime note Untouchables (End Title), il tema musicale principale della pellicola utilizzato anche nella memorabile scena finale del film quando Elliot risponde ad un giornalista, che gli chiede cosa farà ora che Al Capone è in carcere ed il Proibizionismo è finito, con un ironico “credo che andrò a farmi un bicchierino”.
La trovate qui sotto.
Il film dedicato alla storia del Gangster Al Capone e di Elliot Ness, l’agente del tesoro che assieme ad un team di “intoccabili” riuscì ad incastrarlo, costruito su un cast stellare tra cui Robert De Niro, Sean Connery (Premio Oscar come migliore attore non protagonista), Kevin Costner, Andy Garcia, fu girato quasi completamente a Chicago.
Di seguito il trailer originale.
Molte delle locations reali di Chicago sono ancora visibili e talvolta visitabili, e soprattutto facilmente raggiungibili.
Lo splendido Roockery Building, in parte rimodellato da Frank Lloyd Wright, in La Salle Street (la via che riconoscerete per una delle scene più suggestive dei 4 Intoccabili) è nel film l’edificio che ospita il distretto di polizia.
La vicina e bellissima Union Station – per la precisione le scale di ingresso da South Canal Street che conducono alla grande sala d’aspetto – è la location della famosa scena della sparatoria sulla scalinata con la carrozzina che scende giù senza controllo.
Il Chicago Cultural Center ha prestato i suoi splendidi interni in beaux arts per le scene finali del tribunale e per le stanze private in cui Al Capone accoglie i giornalisti all’inizio del film ed in cui durante una cena di gangster e uomini d’affari collusi massacra con una mazza da baseball un “traditore”.
La Basilica di Our Lady of Sorrows, al 3121 di West Jackson Boulevard è la chiesa in cui Sean Connery e Kevin Costner decidono di intraprendere una lotta senza esclusioni di colpi contro Al Capone.
La scena d’apertura del film, quella in cui una bomba in una valigetta viene depositata all’interno di un café/drogheria il cui proprietario si rifiuta di acquistare una birra scadente prodotta da una società di Al Capone, è stata girata al 3369 di North Clark Street. Del locale del film rimane solo parte della decorazione esterna, oggi è un pub, The New Houndstooth Saloon.
Il primo incontro, di notte, tra Sean Connery e Kevin Costner avviene sulla parte pedonale inferiore del Michigan Ave Bridge, con il Chicago River da sfondo.
E veniamo ad una delle pietre miliari della storia dei film western – con un cast da brividi, Claudia Cardinale, Henry Fonda, Jason Robards e Charles Bronson – ovvero C’era una volta il West, Once Upon the Time in the West nella versione in inglese. Altra pellicola della Trilogia del Tempo di Sergio Leone, assieme al sopra citato C’era una volta in America e Giù la testa.
La colonna sonora affidata anche in questo film a Ennio Morricone rimane ad oggi una delle più emozionanti e suggestive di tutta la storia del Cinema. Pensate anche solo al motivo musicale principale, “C’era una volta il West” e al brano “Armonica”.
La pellicola fu girata tra Spagna e Stati Uniti.
Molte sequenze, inclusa quella epica iniziale con l‘arrivo di Claudia Cardinale/Jill McBain a Sweetwater, quelle della fattoria e dei ricordi del passato di Charles Bronson/“Armonica”, sono state filmate nella Monument Valley ed in alcune location tra il Goulding’s Trading Post – dove troverete un piccolo ed interessantissimo museo dedicato a tutti i film girati nella valle dei Navajo, maggiori informazioni a riguardo le trovate qui – e Mexican Hat.
Merita una citazione anche la Trilogia del Dollaro, tris di pellicole ambientate nell’Old Wild West USA durante il periodo della Guerra Civile Americana, sempre con la regia di Sergio Leone, con Clint Eastwood come protagonista e con le ennesime, immense colonne sonore di Ennio Morricone.
Nonostante i tre film siano stati ambientati negli USA, le pellicole sono state interamente girate tra Spagna e Italia. Non ci sono quindi location reali utilizzate negli Stati Uniti.
Merita un cenno anche La cosa o The Thing, film del 1982 di John Carpenter.
La trama – a metà strada tra genere thriller ed horror – racconta di un gruppo di ricercatori americani in una base in Antartide alle prese con una forma mutante di extraterrestre in grado di clonare le sue prede.
Le prime scene esterne della base sono state girate nel Mendenhall Glacier nei pressi di Juneau, Alaska, mentre le scene interne sono state girate negli Universal Studios in Los Angeles.
Per la colonna sonora John Carpenter volle espressamente Ennio Morricone, perchè desiderava avere per il suo film “il miglior approccio musicale europeo”.
The Hateful Eight è un film del 2015 di Quentin Tarantino.
Cast anche qui stellare, Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Tim Roth, Michael Madsen, Channing Tatum e Bruce Dern.
La trama – il film è una sorta di thriller western – si sviluppa nel rigido inverno del Wyoming dove il cacciatore di taglie John Ruth, che sta rientrando a Red Rock con la fuorilegge Daisy Domergue, il Maggiore Marquis Warren ed il futuro sceriffo Chris Mannix, si vedono costretti, a causa di un’improvvisa bufera di neve, a fermarsi in una sorta di chalet assieme ad altri quattro inquietanti personaggi.
Quentin Tarantino chiese ad Ennio Morricone di comporre le musiche per il film.
Un lavoro incredibile che gli richiese un anno di lavoro e che gli fece poi ottenere il Premio Oscar, il Golden Globe ed il BAFTA per la migliore colonna sonora.
The Hateful Eight è stato girato quasi completamente tra Telluride e le foreste del Sud-Ovest del Colorado.
L’ultima immancabile menzione va alla Legenda del Pianista sull’Oceano.
Il film di Giuseppe Tornatore del 1988, tratto dal monologo Novecento di Alessandro Baricco, che narra la storia del pianista chiamato “Novecento”. Una vita trascorsa a bordo del transatlantico Virginian senza mai toccare terra, senza mai voler raggiungere fisicamente l’altra sponda dell’Oceano, New York.
La musica del film, interamente composta da Ennio Morricone, ha vinto il Golden Globe per la migliore colonna sonora originale. Uno dei brani più celebri del film, Magic Waltz, è stato scritto a due mani col noto jazzista Amedeo Tommasi.
Quanta tua musica nelle mie più grandi passioni.
Quante emozioni vissute e rivissute attraverso le tue note, da “C’era una volta il West” – indimenticabile il mio primo passaggio in fuoristrada tra le East e West Mitten e Merrick Buttes ascoltando la tua musica – a “C’era una volta in America”, al mio amatissimo “Deborah’s Theme” ascoltato più e più volte passeggiando tra Dumbo e downtown Brooklyn, a New York. Alle note de “Gli Intoccabili”, con cui ho amato e riscoperto Chicago in più occasioni.
E potrei continuare ancora ed ancora, dagli States alla nostra Italia.Tu ci lasci, la tua musica resta con noi, per sempre.
Ciao Ennio, e grazie!
(6 Luglio 2020 – Dedicato ad Ennio Morricone – il testo integrale lo trovate qui)