Tokyo. Moderna, tecnologica, caotica eppure antica, flemmatica e tradizionale.
Proiettata irrefrenabilmente verso il futuro ed ancorata solidamente al suo passato, votata al progresso, ed a volte anche all’eccesso, e nonostante ciò radicata in una tradizione, antica quanto la sua cultura millenaria, che si rivela in ogni piccolo gesto quotidiano.
Difficile se non impossibile riuscire a darle una definizione precisa perché Tokyo ha in se un’ineguagliabile armonia di contrasti.
Scoprirla é come attraversare un immenso labirinto fatto di suoni, odori e sapori, di visi e racconti, di storie e personaggi. Ad ogni svolta una strada inaspettata, in ogni percorso un senso differente, in ogni incontro una nuova consapevolezza che si aggiunge al ricco bagaglio di impressioni e sensazioni accumulate durante il tragitto.
Tokyo non si programma, si esplora, si sperimenta, si assapora.
Un viaggio che comincia dalle zone più note come la vivace, moderna ed elegante Ginza (un condensato ben riuscito, potrei aggiungere, di Times Square e Piccadilly Circus), il pittoresco Mercato del Pesce di Tsukiji, l’imponente ingresso del Palazzo Reale (la cui visita é possibile solo nel giorno del compleanno dell’Imperatore) e la delicatezza e la poesia dei suoi giardini o i vecchi, magnetici ed affascinanti quartieri di Asakusa, Ueno e Yanaka, in cui la modernità e l’innovazione lasciano spazio ad un emozionante tuffo nella storia e nelle tradizioni di una cultura tutta da scoprire.
Le costruzioni nate per impressionare, per essere simboli, per suscitare nell’immaginario collettivo ammirazione e soggezione, la Tokyo Tower, La Mori Tower e la Sky Tree Tower, tanto per citare le più famose, ed i quartieri dell’arte, del divertimento e, talvolta, dell’eccesso, come Roppongi, Shibuya e Shinjuku.
E poi c’é la curiosità che ti porta oltre, le vie imboccate per caso che svelano scorci e storie inaspettate, le zone in cui ti sembra di essere finita in un gigantesco cartone animato giapponese e gli incontri bizzarri, geishe e draghi danzanti inclusi.
Ed ancora la gentilezza delle persone, quasi sempre sincera e spassionata, i nuovi sapori che ti lasciano interdetta ed i gesti che, inframmezzati a discorsi in un inglese appena accennato, permettono di conoscere piccoli frammenti di un mondo nuovo e diverso, difficile da comprendere a fondo eppure accattivante, anche per una “drogata” d’Occidente come me.
La mia Tokyo comincia da qui, buona la prima, adesso aspetto il resto.
8 Comments
Che bello leggere i tuoi commenti a caldo e viaggiare assieme a te! Buon proseguimento!
Grazie Milly, ne son contenta!!
Ma te che ci fai sveglia a quest’ora??
Eh eh, leggo i post col fuso orario
(e pubblico i miei! 😉 )
Grande Milly, sempre “sul pezzo” 😉
Di rientro dal mio secondo viaggio a Tokyo ho sentito il bisogno di sfatare un po’ di miti su questa splendida megalopoli: http://aritravelplan.com/2013/09/tokyo-4-miti-sfatare/
Sei d’accordo?
Buon viaggio, simo, ti seguo!
Grazie Arianna, appena ho due minuti di stop, leggo 😉
Nell’attesa di riuscire a visitare il Giappone di persona, mi gusto questa città attraverso i tuoi post 🙂
Ma grazie 🙂