Il mio New England on the road.
Non credo esista miglior modo di viaggiare che inseguire una passione.
E mai come adesso, dopo 15 giorni trascorsi (letteralmente volati) a realizzare un sogno, avverto profondamente la verità di queste parole.
Stasera mi ritrovo a Newport in Rhode Island, seduta sulla veranda di un B&B storico ricavato da una dimora del 1835 coccolata, considerata la fredda serata di inizio autunno, dal fuoco di un braciere, con le mani che picchiettano nervosamente sulla tastiera del mac incerta se buttare fuori (o almeno provarci) l’enorme groviglio di emozioni che si sono accumulate, talvolta senza darmi tregua, durante gli ultimi giorni.
Emozioni che, per la prima volta nel corso di un viaggio nei miei amatissimi USA, non mi hanno permesso di scrivere altro se non brevi post sui social o risposte ai commenti di chi seguendomi, genuinamente curioso ed interessato, mi chiedeva ogni giorno qualcosa di più a riguardo.
Questo viaggio era nella mia testa da tempo, il ritorno in New England, l’itinerario, le tappe, i luoghi, gli spostamenti, mancavano solo i voli (problema facilmente risolvibile) ed il coraggio di dare il via a tutto.
Ed ora in un batter di ciglio mi ritrovo qui al termine di questo tutto, sulla strada per raggiungere New York, incredula e sopraffatta.
Il mio New England on the road, i suoi paesaggi, la sua incredibile storia, i luoghi degli autori della letteratura a me più cara, i personaggi e le persone incrociate mi hanno arricchita e cambiata in un modo che non credevo possibile. Ed ancora una volta resto stupita dalla varietà di mondi, punti di vista ed emozioni che questo paese é in grado di offrire.
Mentre osservo i riflessi brillanti delle luci delle barche sulla baia di Newport, mi tornano improvvisamente alla mente i colori caldi di un autunno ormai iniziato, segno dell’arrivo di un sorprendente foliage, le strette strade di campagna attraversate in auto (una scelta voluta a dispetto delle caotiche freeways), i tetti spioventi delle case in legno, il profumo di antico delle vecchie taverne scoperte lungo il percorso (sbucate come per incanto da un passato lontano), il suono delle risate forti e sincere che hanno accompagnato le mie giornate e quello delle voci gentili e dei racconti suggestivi delle persone incontrate lungo il percorso.
Posso ancora sentire il sapore speziato dei pumpkin muffins (i tipici muffin alla zucca preparati nel periodo che precede Halloween), dei più gustosi lobster rolls (favolosi panini d’aragosta) letteralmente divorati lungo il percorso e dei pancakes appena cotti con sopra lo sciroppo d’acero (in abbondante quantità, lo confesso) acquistato direttamente dai produttori delle colline boscose del Massachusetts.
Ancora mi risuonano nelle orecchie i versi di Emily Dickinson citati con sorprendente memoria da una delle guide più appassionate che io abbia mai incontrato, e le frasi profonde ed ispirate di Ralph Waldo Emerson lette con altrettanto ardore nella sua casa di Concord.
Non riesco a non pensare a Piccole Donne e a riconoscere in ogni angolo della casa di Louisa May Alcott e nella storia della sua famiglia i luoghi ed i personaggi del libro ed a constatare quanto i paesaggi e la natura incontaminata, il “calore” e l’apertura mentale di buona parte del Massachusetts e del Connecticut abbiano incredibilmente attratto autori ed artisti del calibro di Melville, di Thoreau, di Emily Worthon, di Harriett Beecher Stowe, di Norman Rockwell e che proprio in questi luoghi abbiano visto la luce opere come Moby Dick, L’età dell’Innocenza, Vita nei boschi, La Capanna dello Zio Tom, e tanti altri.
E poi l’epopea dei Kennedy (un “percorso tutto americano” che inseguo da anni), le case, il museo presidenziale, lo speech all’EMK Institute, il luogo in cui a Boston si insegna la politica alle nuove generazioni.
Non credo di essermi mai sentita così piena, quasi da scoppiare, di gioia, soddisfazione, ammirazione e sorpresa.
Questi sono gli Stati Uniti che ho imparato ad amare attraverso i libri di storia e letteratura, gli USA dei paesaggi struggenti ed allo stesso tempo delle tradizioni, degli avvenimenti, dei grandi uomini e delle grandi idee, contraddizioni e problematiche (e chi non ne ha) incluse.
Il senso di questo viaggio (ancora troppo vicino fisicamente da poter essere reso a parole) credo lo si possa racchiudere in una foto, scattatami di sorpresa ad Hartford in Connecticut, accanto allo scrittoio di Mark Twain, nel luogo esatto in cui, immerso nella sua fantasia e genialità, hanno visto la luce Huckleberry Finn e le Avventure di Tom Sawyer, i protagonisti indiscussi della mia infanzia.
“Tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto.
Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele.
Esplorate. Sognate. Scoprite”
(Mark Twain)
6 Comments
Mi interessa molto la storia di kennedy, ne scriverai?
Ciao Marco, certo.
Scriverò un articolo specifico. Intanto puoi leggere qui, ne avevo già parlato sul blog.
https://www.simonasacri.comamerica/stati-uniti/jfk-viaggio-nei-luoghi-usa.php
Ecco, questo é viaggiare.
Complimenti Simona sempre bello leggerti
Grazie Anna, si tratta di una grande passione, infinita passione.
Che spero possa aiutare chi si accinge ad intraprendere un viaggio negli USA…
Ciao Simona,
è vero che rispetto ad altri stati (sempre turistici) il New England è molto più caro, oppure è una leggenda?
Stavo pensando al mio futuro viaggio e sono ancora indeciso per un fattore “costi”.
Grazie
Filippo
Ciao Filippo, diciamo pure che è una leggenda.
Il New England è per tutte le tasche, puoi decidere di pernottare in Inn storici ed in tal caso i prezzi possono lievitare notevolmente o nelle convenienti catene di motel che trovi in tutti gli States, lo stesso vale per i pranzi e le cene.
Molta differenza la fa la stagionalità, ad esempio in autunno – durante il magico periodo detto del Foliage – c’è una grossa affluenza turistica ed i prezzi salgono, quindi conviene prenotare prima per poter risparmiare, specie voli ed auto.