“Il Black Gospel.
E cosa credi che fossero gli spirituals, il blues e tutto il resto, se non il nostro inno, la nostra lode al Signore?
E come credi che allora avrebbero potuto resistere i negri delle piantagioni senza di Lui, senza la fede, senza la speranza in Lui?”
(Louis Armstrong)
Nashville é famosa nel mondo per essere la patria indiscussa della country music e di tutti i divertimenti immaginabili ad essa legati.
Impossibile dimenticare le lunghe nottate in Broadway street, la musica, gli honky tonks e le ore passate a battere il ritmo delle band con gli immancabili stivaloni country ai piedi.
Non tutti però sanno che l’ammaliante capitale del Tennessee, proprio come la sua sorella “gemella” Memphis, riserva sorprese musicali preziose ed inconsuete a chi ha voglia di spingersi un pò fuori dal centro in cerca della vera musica “nera” da chiesa.
Il Black Gospel, l’inconfondibile canto di gioia, amore e speranza offerto al Signore che affonda le sue radici negli inni, meglio conosciuti come work songs, degli schiavi neri d’America del diciottesimo secolo.
Arrivata in città a ridosso del week end, forte di qualche ricerca fatta in precedenza sul web e dopo aver chiesto consiglio ad alcune persone del posto, la domenica mattina ho lasciato downtown per raggiungere la Born Again Church, all’858 di West Trinity Lane, a circa 15 minuti di macchina da Nashville.
In un’assolata pianura del Tennessee, lontana quanto basta dai grattacieli e dalle luci al neon di Music City, l’intera comunità cristiano-metodista afroamericana guidata dal Pastore Horace Hockett accoglie con gioia ed entusiasmo sincero chiunque (senza distinzioni di credo e provenienza) voglia unirsi a loro nelle celebrazioni dei riti domenicali.
E’ come essere garbatamente presi per mano ed accompagnati… attraverso i canti, carichi di trasporto, le preghiere, quasi suppliche, e le litanie, ritmate e coinvolgenti, in un storia che racconta di un’incrollabile fede, di una immensa speranza, di un assordante dolore e di una rinascita che sa di gioia sincera ed intensa.
E le tre ore di funzione, che apparentemente potrebbero sembrare davvero tante anche per il più fervente devoto, volano tra emozione, partecipazione, al limite dell’immaginabile (sono sempre più convinta che certe esperienze bisogna viverle per poterle comprendere a fondo) ed un’improvvisa e profonda commozione che coglie inaspettati.
Gli Inni e le ballate, possiamo chiamarle così, eseguite dal Coro della Born Again, uno dei più famosi del Tennessee, si alternano ai racconti accesi e coloriti di chi grazie al supporto dell’intera comunità e’ riuscito a superare una grave malattia, a completare un ostico e costosissimo percorso di studi, a ritrovare la speranza dopo un momento di forte difficoltà.
Seduti tra quelle persone che cantano, ballano, recitano preghiere e sventolano enormi bandiere che inneggiano alla grazia divina ed incitati dall’entusiasmo e dalle parole di sincera gratitudine per essere lì a condividere con loro l’esperienza del Signore si corre davvero il rischio di emozionarsi e di non riuscire a trattenere le lacrime.
Poi tutto si ferma, il Pastore ed i suoi discepoli, mani al cielo, iniziano la predica che sempre più accesa ed energica si trasforma una sorta di cantilena.
Cambiano le parole e cambia il linguaggio, sembra di ascoltare lontani motivi africani, ed in effetti é proprio così, il richiamo alle origini é ancora forte e presente, lo si percepisce non solo nelle parole degli Spirituals ma anche nelle scene di giubilo e nelle sfrenate danze collettive alle quali diventa onestamente impossibile non partecipare.
Dopo poche ore ci si ritrova a sentirsi parte di un qualcosa di unico di cui non si immaginava l’esistenza e di cui, a distanza di tempo, si fatica a comprendere a pieno il significato, anche se la sensazione che resta dentro, credenti o meno, fa davvero bene al cuore e all’anima.
Un’esperienza, nel mix di emozioni contrastanti che una città come Nashville può offrire, da provare sulla propria pelle, perchè come dice il Pastore Hockett..
When tourists are in Nashville and in pursuit of some spiritual nourishment, it’s not uncommon for them to hear:
“Child, you need to come over to Born Again Church and worship with us!”
6 Comments
WOW non ci sono parole che emozione deve essere stata.
Grazie per aver condiviso tutto questo con noi…
Anna
Grazie Anna, é stata davvero un’esperienza forte, una di quelle che difficilmente si dimenticano, ti restano dentro e vanno ad arricchire il tuo bagaglio di vita!!
Ciao Simona, grazie ai tuoi consigli, sto facendo un gran bel viaggio negli usa. Tra qualche giorno arriverò a Nashville e mi piacerebbe vivere l’esperienza gospel.sul sito, però non ho trovato indicazioni sugli orari delle funzioni. Ti ricordi a che ora ci sono?mi piacerebbe non mancare. Ti ringrazio, luig
Ciao Luigi, che piacere il tuo commento!
Sono davvero felice che tu stia facendo un bel viaggio!
La funzione domenicale era la mattina alle 10.30.
Dura circa un paio d’ore ma merita, molto emozionante!
Per sicurezza controlla sul sito della Born Again linkato nel post, comunque ti basterà chiedere nell’hotel dove risiedi.
Si si, abbiamo fatto route 66 , fino al New Messico per andare a vedere il White Sand, poi Austin, Houston e lo space center,New Orleans con i suoi cimiteri(St Rochas compreso), ma non il St.Louis, per non pagare 25 dollari.Memphis con la spettacolare Graceland e domani Nashville.Grazie veramente
Che bello!!
Grazie a te per avermelo fatto sapere ?
Buon proseguimento!!