Non so se é il vento tiepido che ti avvolge all’arrivo (e non ti lascia più) o la musica di Ukulele, se sono i sorrisi genuini, l’accoglienza, la semplicità dei gesti o magari il senso di pace, armonia e relax che trasmettono.
Il fatto é che queste isole sono un piccolo mondo a se stante, una sorta di Paradiso privato in cui ognuno può scoprire, o semplicemente ritrovare, un pezzettino di se stesso.
Basta lasciarsi alle spalle la bolgia turistica di Waikiki ad Ohau e di Ka’anapali a Maui (bellissime ma ahimè affollatissime), tanto per citare i luoghi più frequentati dal turismo di massa, ed immergersi negli angoli meno battuti, nei villaggi dei pescatori, nelle piccole realtà locali o magari fermarsi lungo la costa in qualche insenatura solitaria per perdere l’orientamento convenzionale e scoprire un mondo inaspettato.
Un mondo fatto di fumanti vulcani millenari, cascate che sbucano come per magia dalla roccia brulla, verdi vallate che seguono parallelamente la linea di costa e che conservano al loro interno una natura primordiale ed incontaminata, ed un mare ricco e ribelle (il risucchio delle onde a volte può essere incontrollabile) dalle più sorprendenti gradazioni di colore.
Avete presente il Blue Hawaii, reso famoso dal mitico Elvis in una delle sue canzoni più note?
E’ una tonalità di blue intenso che sfuma nell’azzurro e nel grigio brillante e la si può trovare solo qui.
Forti di un mix esplosivo ben dosato tra la spiritualità e la saggezza della loro cultura originaria e l’essenziale ed efficace praticità di quella americana (non bisogna dimenticare che le otto isole dell’arcipelago compongono il 50° stato USA) gli Hawaiani amano vivere all’insegna dell’Hang Loose.
Shaka Bra nella lingua locale, che non é, come molti erroneamente credono, solo un saluto tra surfisti ma in realtà un detto che proviene dalle loro origini polinesiane e che ripetono all’infinito, quasi fosse di buon augurio.
Non credo esista in italiano una definizione letterale per questa espressione, si potrebbe liberamente tradurre con un lasciala sciolta, va bene così, é ok.
Uno stile o meglio una scelta di vita, un saluto sincero (fatto con la mano aperta, mignolo e pollice rivolti verso l’esterno e le tre dita centrali piegate) che si scambia ad ogni incontro e che inevitabilmente diventa parte integrante del quotidiano.
Pensare al modo migliore per trasmettere le sensazioni, le emozioni ed il frutto delle esplorazioni di questi ultimi giorni non é semplice.
Mi tornano alla mente un tramonto spettacolare e le parole entusiaste di un ragazzo giapponese seduto accanto a me.
4 Comments
Che spettacolo. Brava Simona!!
Un vero reportage di emozioni il tuo.
Grazie Anna 🙂
Che bel collage di colori vividi e sensazioni super piacevoli. Mi piacerebbe tanto godermi la parte naturalistica delle Hawaii visti gli scorci insuperabili!
Shaka Bra!
Mahalo 🙂