Perché decidere di visitare Seattle?
Per intraprendere un emozionante viaggio nel verdeggiante stato di Washington nel Northern Pacific e scoprire poi i segreti, gli scorci, la storia, l’epopea dei Nativi Americani, i sapori e le particolarità di una delle più originali – e forse anche più “europee” – città americane.
Emerald City per gli alberi color smeraldo che la circondano, Rainy City per la pioggia che qui davvero non manca mai, Jet City per la grandissima influenza che la compagnia Boeing ha avuto sull’economia della città, Queen City per l’indiscussa leadership in diversi settori, Gateway to Alaska per essere l’ultimo avamposto prima della freddissima, spettacolare e lontana Alaska.
Ed io aggiungerei Coffee City, non solo per la presenza indiscussa del colosso Starbucks (nato proprio a Seattle) ma soprattutto perchè qui di caffè ne vendono – e bevono – davvero tanto.
Tanti nomi per una sola città, viva, aperta, vera, capace di accontentare il più esigente visitatore con la sua variegata offerta di storia, attrazioni, divertimenti, cultura, bellezze paesaggistiche e perchè no anche un pò di stravaganze.
Nonostante abbia solo poche centinaia di anni, la sua é una storia davvero affascinante che comincia con le tribù indiane che le conferirono il nome di Sealth – trasformatosi nel tempo in Seattle – per poi proseguire con l’arrivo dei primi coloni bianchi verso la metà dell’800, fino alla famigerata Corsa all’Oro del Klondike del 1897.
Immediatamente a sud di downtown é possibile passeggiare, facendo un bel salto all’indietro nel tempo, nella Seattle dell’800 tra storici edifici in mattoncini rossi, stradine acciottolate ed incredibili percorsi sotterranei.
E scoprire così che la Smith Tower – un elegante grattacielo del 1914 – con i suoi 42 piani é stato fino agli anni’30 l’edificio più alto della west coast americana e che proprio nella vecchia costruzione del Cadillac Hotel esiste un interessante museo – sorprendentemente gratuito – che racconta l’affascinante storia di una delle più famose corse dell’oro dell’800 americano, quella già citata del Klondike.
Poco distante, quasi a voler marcare una linea di confine tra antico e moderno si incontra il grattacielo del Columbia Center che, con i suoi 284m di altezza, svetta su tutta Seattle offrendo una vista mozzafiato della città, del Puget Sound – uno spettacolare estuario naturale che collega numerose vie fluviali all’Oceano Pacifico – e del Lake Washington.
Due chilometri a nord di downtown, che per la sua posizione é il punto di partenza ideale per la scoperta della città, si trova il Seattle Center.
Lo si raggiunge comodamente in Monorail, una specie di treno sopraelevato che partendo dal Westlake Center si infila letteralmente tra gli edifici di downtown fino ad arrivare ai piedi dello Space Needle il vero simbolo della città, un tripode alto 184m con tanto di punto di osservazione e ristorante panoramico girevole in cima.
Accanto lo stravagante e coloratissimo museo della musica, l’Experience Music Proget, che raccoglie importanti cimeli del mondo della musica, come ad esempio la chitarra distrutta da Jimi Hendrix, alcuni spartiti originali dei Nirvana, abiti di scena delle più famose rock-band e diverse prime edizioni.
Per gli appassionati d’arte, poco più a est verso i moli si incontrano le sculture all’aperto dell’Olympic Sculture Park, una succursale open air dell’Art Museum di downtown.
Se siete amanti dei quartieri alla moda, non potete perdervi una passeggiata nell’elegante zona di Belltown, che si trova poco distante, se invece vi piacciono i posti alternativi e stravaganti allora l’Artist’s Republic of Freemont, tre chilometri a nord del Seattle Center, é quello che fa per voi.
Vi troverete a passeggiare tra alcune statue davvero singolari, tra tutte quella di Lenin arrivata apposta dalla Slovacchia, tra edifici coloratissimi e – se capitate di domenica – a curiosare nel Freemont Sunday Market, un mercato pieno di chincaglierie e cianfrusaglie di ogni tipo.
Merita assolutamente una visita Ballard, un piccolo villaggio di pescatori di origini olandesi a nord di Freemont, divenuto famoso nel 1911 per la costruzione di un canale verso il Puget Sound, l’Hiram M. Chittenden Locks, dove é possibile da giugno in poi ammirare la risalita dei salmoni verso le sorgenti per riprodursi.
Un piccolo consiglio, fermatevi ad assaggiare il pregiato salmone affumicato nei locali adiacenti il centro, non ve ne pentirete.
Rientrando verso downtown, dopo un’impegnativa giornata a spasso per questa variegata città, fate una sosta al Pike Place Market per ammirare le bancarelle dei prodotti locali, per vedere all’opera i pescivendoli acrobati del Pike Market Fresh Fish e per ascoltare buona musica di strada, magari mangiando una sfoglia farcita di Piroshki Piroshki, la mia preferita é la Potatoe onion cheese Piroski.
Finendo in bellezza con un buon espresso macchiato solo al primo Starbucks Coffee della storia.
Quello del 1971, nato a Seattle dall’idea geniale di Howard Schultz che, dopo aver gustato un buonissimo caffè a Milano, decise – rientrato negli USA -di provare a riproporlo non solo nella classica versione “espresso solo” ma anche in una serie di elaborate varianti in modo da poter essere apprezzate anche dal “singolare” palato americano.
“La ragione per cui esistono posti come Starbucks è che gente che non possiede la minima capacità di
prendere decisioni deve prenderne almeno sei per prendere una sola tazza di caffè.
Lungo, ristretto, con latte scremato, decaffeinato, con dolcificante,
senza zucchero, con zucchero di canna etc.
Così gente che non sa mai che cavolo deve fare o perché è al mondo riesce con soli 2,95 dollari
ad ottenere non solo una tazza di caffè ma una decisa consapevolezza di sé“
(Tom Hanks – C’è Posta per te)
8 Comments
per me Seattle e il grunge son la stessa cosa… ecco perché da tempo sogno di visitarla! In fondo in fondo sono acora una ragazzina stregata dai Nirvana! Che poi anche la visione cinematografica della città della serie “the killing” mi ha fatto impazzire… Sì! Seattle è nel cuore, e grazie al tuo articolo, un po’ più vicina..;)
Ma che bello, grazie…
Allora ti auguro davvero di riuscire ad andarci presto!!
Seattle si lascia visitare benissimo
ottima guida!
Grazie 🙂
Che bello Simo… ci viene una gran voglia di partire….
Rileggendolo anche a me… grazie Luci!!
Ho appena finito una maratona Grey`s Anatomy e questo post cade a fagiolo! La torre col ristorante girevole si vede sempre all’inizio….
Seattle ha un fascino magnetico e lo Space Needle e’ il suo simbolo!!