Visitare il BB King Museum, Indianola, Mississippi. Vita, musica, percorsi, aneddoti e curiosità sull’indiscusso ed indimenticato Re del Blues, BB (Blues Boy) Riley King.
Se state pensando di organizzare un viaggio nell’Old Deep South alla scoperta delle radici della vera, grande musica made in USA – oltre che di molto altro ancora – allora il mio consiglio, una volta giunti in Mississippi, è senza dubbio quello di visitare il BB King Museum, ad Indianola.
Un museo interattivo – alla cui creazione prese parte lo stesso King – per rivivere la storia, i percorsi musicali ed i momenti salienti di colui che a tutti gli effetti può essere considerato ancora oggi, a 6 anni dalla sua morte, tra i più grandi bluesman al mondo, vincitore di 14 Grammy e, secondo la rivista Rolling Stone, sesto miglior chitarrista di tutti i tempi, Riley B. King, meglio conosciuto come BB (Blues Boy) King.
“Il blues è una musica semplice ed io sono un uomo semplice.
Ma il blues non è una scienza, e non può essere scomposto come la matematica.
E’ un mistero e alla fine i misteri non sono mai così semplici come sembrano.”
(B.B. King)
Riley B. King nacque ad Itta Bena, un piccolo villaggio del Delta del Mississippi, il 16 settembre del 1925.
Figlio di contadini afroamericani trascorse la sua infanzia e parte della sua adolescenza lavorando nei campi di cotone.
La sua paga – come egli stesso ricordava spesso nelle sue interviste – era di 35 centesimi per ogni 100 libbre (quasi 50 kg) di cotone raccolto. Una vita dura, scandita dalle 12 ore al giorno, dal lunedì al sabato, trascorse a raccogliere cotone con la schiena piegata sui campi del Mississippi – “Uscivo dalla baracca alle prime luci dell’alba quando non si vedeva quasi nulla per raggiungere i campi, dove rimanevo fino a quando non vedevo nuovamente più nulla. Quello era il segnale che la giornata era finita e che potevo rientrare a casa.” – e dalle domeniche in chiesa con sua madre e sua nonna dapprima ad ascoltare i cori gospel e poco dopo, resosi conto della sua abilità nel cantare, a farne parte.
Iniziò a suonare il blues nei campi, perché in casa ed in chiesa era ammesso solo il gospel, e soprattutto perchè “quella che non cantava Dio era considerata musica del diavolo.”
Lasciò il Mississippi per fare il DJ a Memphis con il nome di Beale Street Blues Boy, soprannome poi accorciato in Blues Boy ed in fine in BB. Una sigla che poi volle mantenere per il resto della sua vita associata al suo cognome, BB King.
Grazie all’incontro con Sam Phillips – il fondatore del leggendario Sun Studio di Memphis – iniziò a registrare brani ed in breve tempo divenne uno degli esponenti più ammirati del Rhythm & Blues, scalando nel decennio successivo tutte le classifiche con l’album Live at the Regal, ed incrementando la sua fama con partecipazioni a show televisivi, tour mondiali e collaborazioni con artisti del calibro degli U2, Eric Clapton, Etta James, Aretha Franklin, Jerry Lee Lewis, Tracy Chapman, Sheryl Crow, Billy Preston, Elton John, e molti altri ancora.
Nonostante la fama, il successo ed i tanti riconoscimenti, BB rimase un uomo semplice, solare e ironico, amato e stimato profondamente dalla sua band e dal suo entourage.
Morì il 15 Maggio del 2015 a Las Vegas e fu poi sepolto ad Indianola, dove ancora oggi riposa, nel piccolo memoriale all’aperto del BB King Museum.
Una vita straordinaria la sua, ricca di aneddoti curiosi, musica e lezioni di vita, meravigliosamente raccontata dal docu-film BB King – vita di Riley, condotto da Morgan Freeman con contributi di molti suoi amici artisti, tra cui Bono, Mick Jagger, Keith Richards ed Eric Clapton.
BB King era solito dare lo stesso nome a tutte le sue chitarre, Lucille.
Lui stesso raccontò più volte nelle interviste e negli show televisivi l’origine di questa curiosa scelta.
Nel 1949, nel corso di un evento in una sala da ballo in Arkansas in cui si trovava a suonare, si scatenò una rissa tra due tipi a causa di una ragazza, nella confusione generale si rovesciò una botte piena di kerosene che diede il via ad un tremendo incendio.
King istintivamente scappò fuori, poi si ricordò di aver lasciato la sua preziosa chitarra (una Gibson semi acustica) dentro e – non avendone altre e temendo di perdere lo strumento del suo lavoro, all’epoca non era ancora ricco e famoso – rientrò correndo nell’edificio per riprendersela, riuscendo ad uscirne all’ultimo minuto pochi istanti prima che tutto crollasse.
Quando scoprì che il nome della ragazza per cui era scoppiata la rissa era Lucille, decise di chiamare così quella chitarra, e tutte quelle che avrebbe posseduto poi, per ricordarsi di non fare mai più una sciocchezza del genere.
Il BB King Museum & Delta Interpretive Center è nato per “celebrare la vita e la musica di BB King” e per perseguire la missione di “potenziare, unire e guarire attraverso la musica, l’arte e l’istruzione e condividere con il mondo il ricco patrimonio culturale del Delta del Mississippi”.
Il museo, un vero gioiello per contenuti e interattività, è stato inaugurato il 13 Settembre del 2008, lo stesso BB King – “davvero volete fare un museo su di me?!”, questa fu la sua esclamazione sorpresa alla notizia – prese parte all’organizzazione delle varie sale espositive e mise a disposizione moltissimi cimeli della sua lunga carriera, incluse alcune delle sue “Lucille”.
Il BB King Museum si trova ad Indianola, Mississippi, a pochi chilometri da Itta Bena, il luogo in cui venne alla luce. Siamo nel cuore più profondo del Mississippi Delta, in cui – tra paludi, acquitrini, campi di cotone, vita dura e disperazione – nacque di fatto il Blues.
L’esposizione include una serie di sale in cui sono mostrati cronologicamente cimeli, abiti di scena, video originali, strumenti musicali, dischi e memorabilia legati alla figura di King, dall’adolescenza nel Delta alla sua nascita come artista a Memphis, fino ai successi mondiali. Oltre al suo studio personale e ad una serie di percorsi sulle vite di altri noti musicisti della regione del Delta.
La struttura ingloba anche il vecchio edificio in mattoni utilizzato per lo stoccaggio del cotone in cui BB lavorò per diversi anni tra il 1935 ed il 1945. Oggi, completamente restaurato, funge da auditorio e sala eventi e convegni.
Tra le figure responsabili del museo ci sono diverse persone che hanno conosciuto e lavorato con BB King a stretto contatto, sappiate che sono sempre ben felici e disposte a parlare di lui e a rispondere ad eventuali curiosità sull’uomo (a sentir loro un gran simpaticone) e sull’artista.
Al termine del percorso espositivo avrete modo di raggiungere il piccolo giardino alla destra dell’ingresso, per rendere omaggio al sepolcro di BB King.
Il 27 maggio 2015, il feretro di King fu trasportato in aereo da Las Vegas, la città in cui morì, a Memphis.
Un corteo funebre percorse Beale Street, con una banda di ottoni che marciava davanti al carro funebre, suonando “When the Saints Go Marching In”. Al termine della cerimonia il feretro fu condotto in auto lungo la Route 61 – la strada del Blues – fino a Indianola, dove presso la Bell Grove Missionary Baptist Church fu celebrato il funerale.
Per volere dello stesso BB King il suo corpo fu poi inumato nel giardino del BB King Museum.
Per maggiori informazioni sull’organizzazione di un viaggio nel Mississippi Delta vi invito a consultare i siti ufficiali del turismo di Visit Mississippi e Visit The Delta.