In Inglese
Perché decidere di visitare Baton Rouge, operosa, vivace e solare capitale della Louisiana situata sulla sponda est del Mississippi River?!
Perché inserirla come tappa in un itinerario nel sud degli Stati Uniti e pensare di immergersi nelle sue tradizioni centenarie?
Perché scegliere di soggiornarvi almeno per un giorno – e per un paio di notti, intense ed allegre – e poi dedicarsi alla scoperta dei suoi dintorni?
L’espressione Cajun Laissez les bons temps roulez, utilizzata spesso dalla gente del sud della Louisiana per sottolineare l’innata predisposizione a far festa e a reagire alle difficoltà, sembra coniata di proposito per i suoi abitanti.
Gente semplice, concreta e saggia che riesce, nonostante le avversità climatiche di un territorio messo spesso a dura prova dalla stagione delle piogge e dalle alluvioni (esattamente come accade per la vicina New Orleans), a non perdere la joie de vivre e la voglia di rimettersi in piedi e continuare a lottare e sorridere, sempre e comunque.
Baton Rouge é il centro di moltissimi festival di strada (ben 450 all’anno nell’intera Louisiana) a cui partecipa attivamente buona parte della popolazione.
Street festival dedicati all’incredibile e variegata offerta gastronomica, alle tradizioni locali, alla musica, al mutare delle stagioni o anche solo all’esaltazione della gioia di vivere cui accennavo prima.
Quel bastone rosso (per alcuni storici forse una lancia insanguinata) che ne indica l’origine, che segnava il confine tra i territori di caccia delle tribù indiane degli Houma e dei Bayou Goula e che ha poi dato il nome all’intera città, Baton Rouge appunto, dice tanto della storia e delle culture che si sono avvicendate in questa area a sud del Mississippi River.
Indiani, francesi, cajun, inglesi, spagnoli e schiavi neri provenienti dal Centro America e dall’Africa (e successivamente affrancati) hanno lasciato un segno indelebile non soltanto negli edifici e nella cultura gastronomica della città ma addirittura nei modi di dire, negli accenti, nei nomi delle vie, nell’origine di tanti festival e festività.
Non posso non raccontarvi della prestigiosa Southern University, la più grande università afroamericana degli Stati Uniti e della spettacolare vista sulla città e sul fiume dal 27° piano del Louisiana State Capitol (l’accesso é gratuito), un bellissimo edificio in art decò, il più alto della città, in cui si riuniscono per legiferare il Governatore ed i rappresentanti dello Stato della Louisiana.
Non posso non consigliarvi di ascoltare gli affascinanti racconti dei custodi e di ammirare le vetrate colorate, le torri e l’imponente scalinata dell’Old State Capitol, nel downtown cittadino a pochi passi a piedi dalle terrazze sul fiume.
All’apparenza una sorta di castello delle fiabe che racconta in realtà, con efficaci ricostruzioni in 4D, l’evoluzione storica – Guerra Civile inclusa – sociale e politica della Louisiana.
Una passeggiata lungo North Blvd vi porterà poi alla scoperta dell’Old Governor’s Mansion, la più antica casa dei Governatori della Louisiana, realizzata sul modello della Casa Bianca.
Rientrando verso l’alto argine del Mississippi scorgerete poco dopo l’Art and Science Museum, uno dei più famosi cacciatorpedinieri della Seconda Guerra Mondiale trasformato oggi in un singolare museo galleggiante, lo USS Kidd.
Il grande fiume d’America che da sempre le scorre accanto scandendone inevitabilmente (nel bene e nel male) i ritmi e la vita, regalando scorci e tramonti indimenticabili.
Un fiume carico di fascino e storia ed al tempo stesso un’efficiente e veloce via di comunicazione e trasporto per i carichi di merci – e talvolta per i turisti a bordo della Queen of Mississippi – che transitano e sostano quotidianamente nel porto di Baton Rouge durante il lungo il tragitto dal nord del paese fino a New Orleans, e viceversa.
E’ esattamente da qui che la Great River Road – la storica strada che segue tutto il corso del Mississippi – inizia la sua discesa finale verso New Orleans.
Il percorso – che proprio in questo tratto prende il soprannome di Plantation Alley o semplicemente River Road – conduce ad una serie di incredibili dimore e piantagioni storiche (molte delle quali oggi visitabili, cliccate qui per l’itinerario completo) risalenti al periodo antecedente la Guerra Civile, detto del Sud antebellum.
Quello raccontato in Via col Vento, il sud delle piantagioni di canna da zucchero, indaco e cotone, delle difficili condizioni di vita degli schiavi neri, dell’arrivo degli americani dopo il Louisiana Purchase (con cui lo stato entrò a far parte degli Stati Uniti d’America) e dello scontro/incontro con la più autentica cultura creola.
Ricordo di essere arrivata in città durante il weekend dell‘Art and Music Festival e di essere stata accolta in una calda giornata di fine primavera da una marea di gente festante.
Ricordo i sorrisi, la musica, la gioia, persino il sapore di un delizioso gumbo (una specialità della Louisiana del sud, una sorta di zuppa di pesce o carne) acquistato in uno dei food trucks in strada e il gusto speziato delle polpette di alligatore, servite in un cono di carta appena fritte.
E non posso non condividere con voi questo video, montato da Visit Baton Rouge poco dopo la tremenda alluvione subita dalla città agli inizi di agosto.
Mostra e racconta ciò di cui ho scritto sopra, la voglia e la determinazione di ricominciare e di tornare ad essere quelli di prima, la loro joie de vivre, il loro Laissez les bons temps roulez.
Parla di una Baton Rouge vera, viva e forte.
Che merita di essere scoperta, vissuta e goduta, ancora.