In Inglese
E’ fondamentale per cittadini, aziende ed amministrazioni locali lavorare assieme per intensificare la capacità della propria comunità di prevenire, proteggere ed essere quindi in grado di combattere terrorismo e attentati.
Aumentare il proprio livello di preparazione per minare le organizzazioni terroristiche ed aiutare a costruire comunità più ricettive e sicure.
The Cell é un’istituzione no profit ed apartitica dedicata alla prevenzione di terrorismo e attentati attraverso l’educazione, la responsabilizzazione e l’impegno.
(The Cell – introduzione alla visita)
Camminando nel Golden Triangle Museum District di Denver – a pochi passi dal Denver Art Museum – la noterete quasi subito.
Una grossa sigla composta da led rossi e contorni neri, una sorta di grande targa che spunta dalla parete di un edificio moderno, tutto volumi, geometrie e pannelli di vetro.
Si tratta di The Cell, acronimo di the Counterterrorism Education Learning Lab.
Letteralmente un laboratorio di formazione ed apprendimento sull’antiterrorismo, un luogo (esposizione, mostra o museo, chiamatelo come preferite) unico al mondo per genere ed intenti, nato dall’esigenza di aiutare la popolazione del Colorado – e volendo quella di qualsiasi altro paese al mondo – in maniera totalmente apartitica ed oggettiva, a prendere coscienza dell’ormai dilagante fenomeno del terrorismo, di “captarlo” e di sapersi comportare di conseguenza.
In che modo?
Attraverso lo studio della storia di terrorismo e attentati – tutta la storia non soltanto quella legata al fondamentalismo religioso – delle motivazioni, delle modalità e delle dinamiche dei differenti attacchi in un percorso che parte da lontano ed arriva tragicamente fino ai giorni nostri.
L’esperienza di The Cell vi permetterà di ascoltare testimonianze globali, rivivere attraverso voci, immagini e filmati l’evoluzione di un fenomeno capace di adattarsi al mutare dei tempi e di evolversi nelle forme più imprevedibili e pericolose, a partire dal 1800 passando per il Ku Klux Klan, fino ad arrivare all’IRA in Irlanda, alla Palestina, alle Olimpiadi di Monaco del 1972, all’11 settembre 2001, agli attacchi di Madrid, ed a tanto altro.
Un segmento di un traliccio sopravvissuto al crollo delle Twin Towers, donato dalla città di New York come ringraziamento per i consistenti aiuti ricevuti dal Colorado nei difficili mesi successivi all’11/9, introduce i visitatori all’esposizione.
A fianco una serie di gigantografie inerenti l’attentato ed un grande schermo in cui vengono riproposti di continuo filmati e brevi interventi di persone di differenti credo ed etnie che hanno vissuto personalmente l’attacco.
L’intero museo é suddiviso per compartimenti stagni, le sale sono separate da pesanti porte scure che si aprono al passaggio dei visitatori introducendoli a quelle successive.
Nel mezzo la storia del terrorismo e degli attentati più feroci, delle modalità di arruolamento (soprattutto di bambini), azione ed organizzazione dei terroristi e l’evoluzione delle loro metodologie di attacco e poi foto, video, registrazioni e racconti ed intere pareti per mostrare i materiali esplosivi, le mappe, i piani.
La sala più impegnativa é sicuramente quella centrale in cui si può vivere fisicamente l’esperienza di un attentato nel centro di Denver, sulla 16th street mal per l’esattezza.
Provate ad immaginare una splendida giornata di sole, le strade, i locali ed i parchi gremiti di giovani, coppie e famiglie con bambini e poi all’improvviso un boato, il fumo, le urla, il dolore… quei pochi minuti che separano la normalità dall’orrore, la vita dalla morte, la speranza dalla disperazione.
L’angoscia, la conseguente presa di coscienza ed il desiderio di poter intervenire in qualche modo per evitare l’orrore appena provato trovano la loro finalizzazione nell’ultima sala dell’esposizione dove vengono indicati e spiegati i segnali evidenti a cui fare riferimento per prevenire e i futuri attentati terroristici.
Ben 8 segnali, spiegati con estrema precisione a scolaresche, comunità e gruppi di visitatori, 8 segnali che possono fare la differenza ed aiutare le persone ad essere preparate e reattive.. la sorveglianza, la sollecitazione (ad ottenere informazioni), la sicurezza, i finanziamenti, le forniture, l’interpretazione, le prove e la mobilitazione.
Una visita forte, a tratti difficile ed emotivamente impegnativa ma, a mio parere, doverosa e soprattutto necessaria, un’esperienza che tutti dovrebbero fare, perché.. ognuno di noi é una parte della soluzione!
The Cell é aperto tutti giorni – escluso il lunedì – dalle 10 alle 17. Al momento della mia visita (maggio 2016) il prezzo di ingresso era di 8$ per adulti e 5$ per ridotti.
La visita é libera e permette di muoversi in autonomia guidati dal filo conduttore dell’esposizione.
The Cell si trova nell’area del downtown di Denver ed é facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta sia da LoDo che da Capitol Hill.
All’interno dell’esposizione non é possibile scattare foto, le foto del post inerenti le varie sale provengono dal sito ufficiale del museo.
Responsabilizzare il pubblico attraverso la conoscenza è la chiave per permettere alla comunità ed all’America di essere ancora più vigile.
Esorto tutti gli abitanti del Colorado (e del mondo) a visitarci perché noi tutti – se preparati e consapevoli – abbiamo il potere di fare la differenza.
(Bill Ritter, Governatore del Colorado)