“Se solo riuscissi a trovare un ragazzo bianco che canta come un negro.”
(Sam Phillips – Produttore Discografico)
Era il 1954 e negli Stati Uniti il Rock and Roll iniziava la sua veloce ascesa verso l’olimpo della musica.
In un’America in cui il movimento per i diritti civili muoveva i suoi primi incerti passi, il produttore discografico Sam Phillips esprimeva in questa frase non felicissima ma comprensibile per l’epoca, la necessità di trovare un cantante bianco affinchè questo nuovo genere musicale uscisse dalla ridotta sfera d’influenza nera per aprirsi ad una platea più ampia.
L’emozionante storia del Sun Studio inizia più o meno, così.
Da un apparentemente vecchio e polveroso studio di registrazione poco fuori il downtown di Memphis, in Tennessee. Fu qui che a metà degli anni’50 il giovane camionista Elvis Presley entrò con appena 4 dollari in tasca per incidere un 33 giri in vinile con 3 brani da regalare a sua madre ed uscì un anno dopo con un contratto da capogiro.
Sam Phillips aveva trovato quello che cercava, il ragazzo bianco che avrebbe dato al Rock’ n’ Roll la personalità ed il fascino giusto per scalare le classifiche mondiali.
Inaugurato nel 1950, inizialmente come Memphis Recording Service, divenuto poi Sun Studio grazie all’etichetta discografica Sun Records, riconoscibile dal logo nero con un gallo giallo al centro.
Questo mitico tempio della musica sito al 706 della Union Avenue accoglie ancora oggi artisti famosi del calibro degli U2 e dei Guns and Roses, così tanto per citarne alcuni, che vengono qui per registrare i loro album attratti non solo dal fascino del luogo che lanciò le carriere di cantanti come B.B. King, Ike Turner, Jerry Lee Lewis, Johnny Cash e naturalmente Elvis, ma anche dall’acustica e dalle moderne attrezzature specializzate che vengono periodicamente rinnovate.
La visita guidata, della durata di 40 minuti circa, permette a chiunque, anche a chi come me di rock and roll ne sapeva ben poco, di addentrarsi nella storia davvero interessante di questo genere musicale e dei personaggi che lo hanno reso celebre.
Così si ascoltano gli aneddoti delle guide, intervallati da frammenti musicali, si guardano le foto d’epoca, gli strumenti, i cimeli e poi ci si ritrova nel mitico studio di registrazione, proprio nel punto segnato da una X in cui Elvis incideva i suoi singoli, ad ascoltare la Jam Session improvvisata lì nel 1956, in un momento di relax da Johnny Cash, Jerry Lee Lewis, Carl Perkins ed ovviamente Elvis.
Alla fine della visita non si può resistere alla tentazione di farsi fotografare, in pose decisamente poco plastiche nel mio caso, con il microfono di Elvis.
I più fanatici poi carta di credito alla mano posso anche incidere un 33 giri.
Raggiungere il Sun Studio dal downtown di Memphis é davvero semplice.
Potete guidare fino al 706 di Union Ave e parcheggiare nelle vie laterali, o utilizzare le navette gratuite che ogni 15/20 minuti compiono il percorso circolare tra Graceland, Beale Street ed appunto il Sun Studio.
2 Comments
Wow deve essere stata una vera emozione essere li, complimenti per il racconto.
Davvero emozionante ed “istruttivo” per chi come me ne sapeva ben poco, grazie Anna!!