Si torna nel Sud.
Poco tempo per ragionare su tutto quello che mi é capitato nell’ultimo periodo – la partecipazione ad alcuni importanti progetti inerenti gli USA (ve ne parlerò al rientro), l’emozione del Media Award 2015, i dibattiti e le inevitabili polemiche sul ruolo dei travel blogger nella promozione turistica sul web, tanto per citare i momenti clou – ed il bisogno di prendere una pausa, respirare e lasciarmi assorbire totalmente, almeno per un po’, da ciò che so far meglio e che, più di tutto, contribuisce a rendermi genuinamente felice.
Esplorare, vivere e raccontare i miei Stati Uniti on the road.
Si torna nel profondo Sud, dicevo.
Un viaggio, o meglio un’idea di viaggio che viene da lontano, più precisamente dall’incontro avuto a giugno di quest’anno a Milano con i rappresentanti del Travel South USA, in visita in Italia per promuovere i loro 12 splendidi stati, molti dei quali ancora poco conosciuti ai più.
Un’intesa totale da subito, la mia immensa ammirazione per l’impegno e la passione investiti nella promozione di una terra bellissima e ricca di storia e l’invito ad approfondirne alcuni aspetti e a raccontarne, come sempre a modo mio, luoghi e storie.
#myTravelSouthUSA, unico hashtag e motivo conduttore di tutto l’itinerario, nasce dal desiderio di vivere sulla mia pelle, e di conseguenza mostrare, la complessa ed autentica esperienza del vecchio Sud attraverso l’esplorazione approfondita di alcuni stati ancora poco “raccontati” nelle loro variegate ed originali particolarità, Alabama, Mississippi e Louisiana.
18 giorni, 3 stati, 2300 km da affrontare nelle migliori condizioni possibili grazie al supporto della Alamo rent a car, da tempo ormai mio inseparabile compagno di viaggio, grazie agli spunti ed agli approfondimenti della Visit USA Italy Association ed alla disponibilità ed all’esperienza dei ragazzi di Rootsway, l’Associazione Culturale Roots ‘n’ Blues & Food Festival, i cui preziosi consigli mi hanno permesso di costruire uno speciale itinerario (pieno di tappe imperdibili) sulla famosa strada del Blues.
Sarà un viaggio di scoperta, lento ed attento nella visita di molti dei luoghi relativi agli episodi più significativi del movimento dei Diritti Civili a cavallo dei difficili anni ’50 e ’60, scandito per buona parte del percorso dalle ipnotiche melodie blues del Delta del Mississippi – e dalle soste nei suoi migliori locali e musei – che lasceranno il passo sul finale a quelle altrettanto forti ed intense del Jazz di New Orleans.
Sarà un viaggio nei siti legati alla migliore tradizione letteraria e cinematografica – serie tv incluse – del vecchio Sud.
Un viaggio nella vita quotidiana delle antiche Piantagioni di Indaco e Cotone, un intenso itinerario lungo il grande fiume d’America, dalle sontuose dimore dei ricchi proprietari del Sud alle misere baracche ed agli alloggi degli schiavi neri. Ci saranno attempati battelli a vapore su cui attraversare tratti del Mississippi, locations famose da visitare, leggende da ascoltare e storie da raccontare.
Sarà un viaggio attraverso alcune delle più vecchie highways degli Stati Uniti, tra antichi sentieri indiani, strade “della musica” e piccoli villaggi.
Un viaggio nelle origini e nei sapori della cultura creola, dei Bayou, della musica Zydeco, dei gamberi fritti più gustosi, del Gumbo e della migliore Jambalaya del Sud.
Un viaggio nella storia di un intero paese, nella sua evoluzione, nelle sue tradizioni, nelle sue contraddizioni.
I miei (e nostri) Stati Uniti on the road, le loro infinite storie.
Venite con me viaggiatori, si va nel vecchio Sud.
2 Comments
ma dove lo trovo l’itinerario?
Ciao Valeria,
lo trovi qui USA on the road: 18 giorni nel Sud, itinerario e consigli pratici