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Cosa vedere in Louisiana al di fuori della splendida New Orleans, della vivace Baton Rouge, degli affascinanti bayou cajun che circondano l’antica Lafayette e delle famose piantagioni che costeggiano il Mississippi River sulla vecchia River Road?
Tanto ancora, molto di più.
Un universo di piccoli centri che riportano ad un tempo lontano, di percorsi insoliti, di dimore d’epoca e di vecchie piantagioni ricche di storia e soprattutto storie – spesso a metà strada tra la realtà degli eventi e le misteriose leggende che gelosamente si tramandano da generazioni – da raccontare.
Luoghi in cui é possibile ritrovare e scoprire le tradizioni, i sapori e lo spirito più puro e meno turistico di uno tra i più singolari stati americani, territorio di cui in realtà si conosce ancora ben poco.
St. Francisville é una verdeggiante cittadina sul Mississippi River famosa per essere stata nei decenni antecedenti la Guerra Civile il buen retiro dei ricchi proprietari delle vicine piantagioni e delle loro famiglie. Le strade a ridosso del centro sono costellate di dimore storiche originali (la maggior parte delle quali visitabili), di antiche chiese ed attempati cimiteri e di gallerie d’arte.
La città si trova a circa 50 km a nord di Baton Rouge poco distante dal confine con lo stato del Mississippi, la si incontra percorrendo la U.S. Highway 61.
L’Historic District, composto dal piccolo e delizioso centro storico e dalle vie residenziali adiacenti, si raggiunge attraverso Commerce Street, il consiglio é quello di parcheggiare in Ferdinand Street, richiedere una mappa orientativa delle attrazioni al Tourist Info Center (all’11575 di Ferdinand St.), fermarsi a curiosare tra i negozi di antiquariato lungo la strada e poi sostare per un pranzo tipico al vecchio Magnolia Café (il po’boy di gamberi di fiume, salsa piccante ed insalata é delizioso) prima di andare alla scoperta delle incantevoli dimore di Royal Street e delle piantagioni nei dintorni.
In molte di queste é tra l’altro possibile pernottare e vivere un’esperienza autentica ed originale nelle vecchie magioni del Sud, cliccando qui troverete una lista delle strutture più belle ed i relativi link ai siti per la prenotazione.
Uno dei luoghi più affascinanti ed enigmatici che io abbia mai visitato e non soltanto per i misteriosi racconti e le leggende che avvolgono la storia di questa piantagione e che la rendono ad oggi – a detta soprattutto dei maggiori esperti del paranormale – la dimora storica più “posseduta” degli Stati Uniti.
Myrtle Plantation si trova a circa tre km da St. Francisville sulla U.S. Hwy 61 in direzione nord.
La casa padronale ed alcune delle costruzioni adiacenti risalgono al 1796, l’intero complesso si é poi sviluppato nel corso del tempo arrivando oggi ad includere un ristorante e una serie di cottage oltre il piccolo lago della tenuta.
La piantagione é completamente immersa in una fittissima vegetazione, le stesse costruzioni sono ricoperte di piante rampicanti e circondate da felci e magnolie. L’ambientazione perfetta per farsi coinvolgere dai racconti delle guide e perché no, per i più temerari e/o appassionati, provare a soggiornare in una delle camere padronali.
Morgan, responsabile delle visite guidate, mi accoglie nel General Store, il vecchio magazzino attivo dal 1794 ancor prima che fosse costruita la dimora principale.
Mi racconta alcuni degli avvenimenti più eclatanti della storia dell’intero complesso ricollegandoli di volta in volta agli strani fenomeni ed alle apparizioni a cui in tanti – e lei stessa ovviamente – sostengono di avere assistito e mi prepara in merito ad alcune esperienze particolari che di solito capitano, mi dice, una volta varcata la soglia d’ingresso.
A quanto pare Myrtles Plantation é stata costruita su un antico luogo di sepoltura di nativi americani ed al suo interno sono avvenuti nel corso del tempo ben 10 omicidi, nulla di eccessivamente strano se si pensa ai 200 anni trascorsi ed alla Guerra Civile che proprio in queste zone a ridosso del Mississippi vide svolgersi alcune delle battaglie, degli eccidi e delle vendette più cruente.
A detta di Morgan – e degli esperti del paranormale – nella casa dimorerebbero ben 12 fantasmi, quasi tutti associati (in seguito a sedute spiritiche e ad indagini di specialisti dell’occulto) a determinati personaggi vissuti qui.
I più “famosi” sarebbero gli spiriti della schiava Chloe (ci sono alcune foto che documentano il suo passaggio sulla veranda), della moglie e dei due figli del suo padrone, Clark Woodruff.
Sembra infatti che Chloe amante ripudiata di Woodruff nel tentativo di ucciderlo con una torta avvelenata abbia in realtà provocato per errore la morte della moglie e dei bambini (Chloe fu poi scoperta ed impiccata sulla veranda), i cui spiriti in seguito ad un sortilegio sono rimasti intrappolati nel grande specchio all’ingresso.
Confesso che lo specchio in questione ha un non so che di sinistro dovuto forse anche alle macchie createsi col tempo ed agli strani giochi di luce ed ombre che si manifestano ogni volta che si apre la porta d’ingresso. Resta comunque il fatto che sul bordo inferiore ci siano piccole ombre simili ad impronte di mani che non vanno via e si dice appartengano ai due bambini di Woodruff.
Morgan prosegue la nostra visita raccontandomi delle croci nel vetro della porta d’ingresso inserite alla fine dell’800 per contrastare gli spiriti maligni a quanto pare già presenti in casa.
Dopo un po’ mi indica la scala che porta al piano superiore ed inizia a parlarmi di William Drew Winter, uno dei proprietari della piantagione, colpito al petto sulla veranda principale (pare da un contadino oberato dai debiti) e morto dissanguato, nel tentativo di raggiungere la sua camera al primo piano, sul 17° scalino della grande scalinata d’ingresso.
Sembra che ogni notte gli ospiti al piano superiore avvertano 17 colpi simili a passi pesanti provenire dalla scala principale e poi d’improvviso il silenzio assoluto.
Una casa a dir poco inquietante dove – sempre a detta di Morgan – il piano spesso inizia a suonare da solo, dove sembra che due dispettosi bambini morti di febbre gialla si divertano a strattonare pantaloni e gonne dei visitatori, dove una fanciulla ritratta in un vecchio quadro nella sala da pranzo, se fissata troppo a lungo, pare inizi a muovere gli occhi e dove una dama dei primi del ‘900 abbandonata sull’altare e morta suicida in una stanza al primo piano accarezzi i capelli fino a toccare gli orecchini delle ospiti che soggiornano nella camera in questione.
Nessuno stupore nel venire a sapere alla fine della visita che molti dei turisti che dormono al piano superiore di Myrtles Plantation finiscono col passare metà della notte in macchina, tanta meraviglia invece nel constatare che nonostante ciò alla partenza si dichiarano tutti entusiasti dell’esperienza vissuta.
E’ impossibile negare che tanto la dimora principale quanto il vecchio General Store ed il paesaggio circostante esercitino un certo fascino. Entrando si percepisce il passato ed é inevitabile credo cedere anche solo un po’ alla suggestione dei racconti delle abili guide.
Confesso di essermi sentita a disagio in alcuni ambienti (ma di non aver avvertito in realtà nulla di specifico) e di avere chiesto di accelerare la visita per poter uscire quanto prima.
La mia impressione finale!?
Una visita da fare a prescindere dalle storie raccontate, anche solo per la sensazione di rivivere a tratti frammenti di un’epoca lontana, per la dimora in sé che ha degli interni bellissimi e per il meraviglioso parco che la avvolge.
A voi la scelta – coraggiosa per quel che mi riguarda – di decidere di fermarvi anche per la notte.
Nel caso poi ditemi come é andata, aspetto curiosa il racconto delle vostre esperienze.
Esistono diverse tipologie di tour, inclusi quelli serali dedicati specificatamente alla ricerca dei fantomatici 12 fantasmi. Li trovate qui assieme agli orari ed ai prezzi, decisamente irrisori rispetto a quelli relativi ai pernottamenti che invece trovate cliccando qui. La colazione viene servita nel vicino General Store.
Myrtles Plantation si trova al 7747 della U.S. Hwy 61 ed é accessibile tutti i giorni della settimana.
In periodo di alta stagione ed in prossimità dei weekend, conviene comunque prenotare sempre con anticipo l’eventuale pernottamento e i tour prescelti, specie se si tratta di quelli serali, solitamente soggetti a grande richiesta.
2 Comments
Ciao Simona, i tuoi racconti sono sempre bellissimi e coivolgenti!
In particolare, mi ha intrigata tantissimo la Myrtles Plantation: sarei curiosissima di soggiornarci, ma so più che bene che non riuscirei a dormire nemmeno 5 minuti!
Grazie Elisa!!
Effettivamente ci vuole un bel coraggio… che io non ho avuto!!
Se lo fai raccontami tutto, ci conto ?