Cosa fare in Virginia: scoprire e visitare i suggestivi 43 busti di Presidenti USA, noti come “The Presidents Heads”, nei pressi di Williamsburg. Storia, curiosità, consigli ed informazioni pratiche per prenotare ed organizzare la visita aThe Ruins of Presidents Park.
Cosa ci fanno 43 busti giganti di Presidenti USA – ognuno del peso di circa 100 quintali e di un’altezza di 6 metri – all’interno di un cantiere in una proprietà privata nei pressi di Williamsburg, Virginia?
Si tratta di una storia davvero originale e curiosa di cui sono venuta a conoscenza tramite un articolo di un giornale locale della Virginia del 2019, e che ho poi deciso di approfondire recandomi personalmente sul posto durante il mio ultimo on the road negli States, interamente dedicato alla zona del Mid Atlantic.
Le statue sono state scolpite dall’artista texano David Adickes, ispirato dalla visita dei famosi busti dei quattro ex Presidenti USA scolpiti sul Monte Rushmore in South Dakota durante un viaggio di ritorno dal Canada.
Per la realizzazione delle opere – che furono esposte dal 2004 al 2010 nel Presidents Park appositamente allestito a Williamsburg, Virginia, per commemorare la storia degli stati Uniti d’America e “completare” in un certo senso l’opera intrapresa dall’artista Gutzon Borglum a Mount Rushmore – David Adickes utilizzò degli stampi in gesso e polistirolo creati da lui stesso in precedenza, in cui successivamente effettuò colate di cemento bianco.
I Presidenti rappresentati arrivano fino a George W. Bush, mancano gli ultimi tre in ordine di tempo Obama, Trump e Biden, una miniatura di Obama è stata recentemente introdotta all’ingresso del parco.
Nel 2010 il Presidents Park fallì e fu rilevato da un’azienda di costruzioni che decise di edificare l’intera area.
Per impedire la demolizione dei busti, l’imprenditore locale Howard Hankins decise di acquisirli e trasportarli a sue spese nella vicina fattoria di famiglia per tenerli al sicuro finché non avesse saputo cosa farne. Considerata la mole ed il peso delle sculture ci volle quasi una settimana per spostarle tutte nel grande campo dove si trovano ora, ed inevitabilmente alcune nel “trasloco” subirono danni alla parte posteriore della testa e al naso.
Le “teste giganti” – così le chiama la gente del posto – per anni sono rimaste nascoste nella fattoria che è tutt’oggi una proprietà privata non aperta ai turisti.
Per raccogliere fondi destinati in parte anche ad un futuro restauro e riallestimento delle opere, il fotografo locale John Plashal organizza mensilmente, con il beneplacito di Howard Hankins, dei suggestivi tour guidati che prendono il nome di The Ruins of Presidents Park.
Trattandosi, come già detto, di una proprietà privata e del fatto che i busti si trovano su una porzione di terreno accidentato in cui giornalmente opera un vero e proprio cantiere, l’unico modo per accedere in sicurezza e nel totale rispetto delle regole è quello di effettuare uno dei tour di John Plashal, che sono sempre sold out a partire da 1/2 mesi prima la data stabilita, e che necessitano quindi di una prenotazione con notevole anticipo.
Solitamente John Plashal stabilisce una, massimo due (in caso di grande richiesta) date al mese per i tour di The Ruins of Presidents Park, promuovendole con 30/60 gg di anticipo sul sito personale, John Plashal Photo, da cui è poi possibile accedere alla prenotazione tramite Eventbrite.
Nella data stabilita sono previste differenti tipologie di tour, che vanno dall’accesso libero in base alla fascia oraria, al tour guidato, a quello specifico per fotografi professionisti, con prezzi che variano dai 9$ ai 60$ a seconda dell’età, del momento della giornata e della scelta del percorso. I biglietti sono rimborsabili entro un certo termine, fatta eccezione della fee di prenotazione, solitamente 2$.
Qui trovate le prossime date in calendario con tutte le informazioni necessarie per prenotare.
Vi invito a seguire scrupolosamente le indicazioni che riceverete via email dopo aver prenotato.
Come già detto i busti si trovano su una porzione di terreno accidentato in un vero e proprio cantiere, quindi è necessario rispettare le regole ed attenersi a quanto indicato da John Plashal nell’email.