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Visitare la casa-museo di Louis Armstrong nel Queens per scoprire la vita, gli aneddoti e le passioni di una delle più grandi leggende del Jazz
Il Queens! E la Casa-Museo di Louis Armstrong.
Non immaginereste mai gli itinerari ed i luoghi speciali che è possibile scoprire in questo variegato e sorprendente borough di New York.
Alludo ai parchi, ai musei, alla colorata e vivace multiculturalità di un’area che diventa sempre più vivibile e sicura.
Penso al mitico stadio dei New York Mets ed agli impianti degli US Open di Tennis, che si svolgono ogni anno proprio all’interno del Flushing Meadows Corona Park, ai piccoli centri – non posso non citare la splendida città giardino di Forest Hills – e ad una serie di luoghi simbolo che in pochi conoscono e che da soli giustificano la scoperta di quest’area.
Come la possibilità di visitare la Casa-Museo di Louis Armstrong, una semplice abitazione di tre piani in mattoni rossi a Corona, una zona del Queens, in cui il grande jazzista americano visse per più di 30 anni assieme alla sua quarta moglie Lucille Wilson e dove morì il 6 luglio del 1971.
Louis Armstrong – per gli amici Satchmo, dall’espressione “Satchelmout” ovvero “di bocca generosa”, riferito al suo grande sorriso, all’abilità nel gonfiare le guance all’inverosimile quando suonava la sua cornetta ed alla sua grande passione per il cibo – amava immensamente la sua casa di Corona.
Non ne aveva mai posseduta una prima, nonostante il successo e l’immensa fortuna accumulata nel corso della sua carriera, era rimasto il semplice ragazzo nato in un sobborgo di New Orleans da un’umile famiglia di afroamericani arrivati in catene in Louisiana a metà del 1800, e successivamente affrancatisi.
Nato povero e con un destino già segnato – diremmo oggi – ma con un sorriso contagioso ed un dono speciale, la sua voce, che unita all’abilità di suonare la cornetta (una variante della tromba molto in voga all’epoca) come pochi al mondo ne fecero in pochi anni una vera e propria leggenda del jazz a livello mondiale.
Quando sua moglie Lucille acquistò la casa di Corona, Louis era in tournée.
Una volta rientrato, quasi incredulo e talmente eccitato dalla notizia di avere finalmente una casa tutta sua (nonostante fosse già all’apice del successo e milionario) invitò il tassista che lo aveva accompagnato dall’aeroporto a pranzare con loro per festeggiare.
E quando la fama e la notorietà ulteriormente acquisita indussero molti a spingerlo ad acquistare casa in un quartiere più lussuoso ed alla moda, Armstrong rifiutò categoricamente.
Corona, quartiere di immigrati dal mondo e gente semplice era ormai la sua casa, non avrebbe rinunciato alla sua quotidianità, alle chiacchiere col suo barbiere, ai bambini che suonavano il campanello per ascoltarlo suonare la mitica cornetta ed improvvisare live sessions assieme a lui ed ai suoi pasti pantagruelici con gli amici di sempre!
La visita guidata della Casa-Museo di Louis Armstrong si sviluppa così.
Attraverso piccoli racconti e tante curiosità intervallate da musica e risate, proprio come se Armstrong fosse ancora lì a raccontare storielle per intrattenere i suoi ospiti e a mangiare zuppa di fagioli rossi, di cui era letteralmente ghiotto!
Conoscerete il Louis Armstrong privato, simpatico ed irriverente, altruista e benefattore – “donava più soldi di quanti ne guadagnasse” (cit.) – avrete modo di scoprire divertenti aneddoti sulla sua vita e sulle sue esibizioni, potrete ascoltare in più occasioni la sua voce graffiante ed ammirare la sua amata tromba.
Il Museo è stato aperto nel 2003. Dalla morte di Lucille nulla è stato toccato o modificato, tutto è rimasto uguale.
L’effetto, entrando, è di trovarsi catapultati in una casa della periferia newyorkese degli anni ’50, mobilio, cucina e suppellettili incluse. Oltre all’immenso archivio musicale (in bobine e cassette) e fotografico – inclusa l’amatissima collezione di collage artistici – conservati nello studio di Armstrong.
Dal 2018, grazie ad una consistente donazione privata, l’intero archivio è stato interamente digitalizzato ed è oggi accessibile a tutti in una speciale sezione del sito ufficiale del museo, che trovate qui.
Una splendida iniziativa per soddisfare fan e appassionati e per permettere loro di visitare la Casa-Museo di Louis Armstrong virtualmente, da qualsiasi parte del mondo.
“Io non ho mai cercato di provare niente, ho solo voluto dare un buon spettacolo.
La mia vita è sempre stata la mia musica, è sempre venuta prima,
ma la musica non vale nulla se non puoi riversarla sul pubblico.
La cosa principale è di vivere per quel pubblico, perché tu sei lì per compiacere la gente.”
(Louis Armstrong)
La Casa-Museo di Louis Armstrong – la denominazione ufficiale è Louis Armstrong House Museum – si trova al 34/56 della 107th Street, a Corona, Queens.
Potete arrivare in zona con la linea 7 della metropolitana (color lilla) scendendo alla fermata 111th St. in Roosevelt Ave.
Seguite scrupolosamente le mie indicazioni poiché la segnaletica presente non facilita per nulla l’orientamento.
Da Roosevelt Ave imboccate la 108th St. a destra fino ad incrociare la 37th Ave, svoltate a sinistra e e poi subito a destra nella 107th St. Una passeggiata di pochi minuti che vi condurrà direttamente all’ingresso del museo che è adiacente l’accesso originario della casa.
Il Louis Armstrong House Museum è aperto dal martedì al venerdì, dalle 10:00 alle 17:00, mentre il sabato a la domenica dalle 12:00 alle 17:00. E’ chiuso il lunedì oltre a Thanksgiving, Natale e Capodanno.
Il biglietto d’ingresso è di 12$, 7$ per i gruppi superiori alle 8 persone e gratuito per i bambini sotto i 5 anni. Include un tour guidato della casa (in inglese) e l’accesso al giardino. Le visite partono all’inizio di ogni ora (l’ultima è alle 16) e durano circa 45 minuti.
“Se hai bisogno di chiedere cos’è il jazz, non lo saprai mai”
(Louis Armstrong)