Visitare la Neue Galerie New York per ammirare il ritratto di Adele Bloch-Bauer, di Gustav Klimt, e scoprire l’incredibile ed emozionante storia di The Woman in gold.
Il celebre ritratto di Adele Bloch-Bauer, una delle donne più affascinanti ed ammirate della ricca e colta aristocrazia austriaca dei primi del ‘900, realizzato a Vienna nel 1907 da Gustav Klimt, ed oggi esposto alla Neue Gelerie New York, non costituisce solo una delle opere più rappresentative e conosciute del pittore austriaco, ma anche un importante “testimone narrante” di uno dei periodi più cupi del ‘900, segnato dall’avanzata nazista in Europa, dalla deportazione e dallo sterminio di milioni di ebrei nei campi di concentramento e dal conseguente scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Una storia, quella del ritratto e del suo incredibile viaggio da Vienna a New York, che merita di essere raccontata.
“La gente vede un capolavoro di uno dei più grandi artisti austriaci,
ma io vedo il ritratto di mia zia Adele, una donna che mi parlava della bellezza e della vita.”
(Maria Altman – dal film “The Woman in gold”)
Adele Bloch-Bauer lasciò precise disposizioni testamentarie al marito Ferdinand in merito alla gestione dei suoi beni. Inclusa la donazione del ritratto e delle altre opere di Klimt in suo possesso alla Österreichische Galerie Belvedere, nell’eventualità di una sua prematura morte. Cosa che poi si verificò, Adele morì improvvisamente di meningite il 24 gennaio del 1925 a soli 43 anni.
Quando i nazisti invasero l’Austria, Ferdinand fu costretto a rifugiarsi in Svizzera, lasciando così tutti i suoi beni, inclusi i dipinti di Klimt, nelle mani dei nazisti. Ma ebbe comunque il tempo di redigere un nuovo testamento in cui designò eredi di tutto il suo patrimonio le sue nipoti.
Le preziose opere d’arte ed i gioielli della famiglia Bloch-Bauer furono sequestrati e portati in Germania. mMentre i dipinti di Klimt rimasero in Austria, per essere esposti assieme al ritratto di Adele – ribattezzato nel frattempo The Woman in gold per nascondere l’origine ebraica della protagonista – alla Österreichische Galerie Belvedere.
Nel 1998 Maria Altmann, nipote prediletta di Adele e Ferdinand Bloch-Bauer che era riuscita a fuggire negli Stati Uniti assieme al marito subito dopo l’arrivo dei nazisti, intraprese una lunga battaglia legale, nota come Republic of Austria vs Altmann, per ottenere giustizia in nome delle migliaia di famiglie ebree depredate dei loro averi dai nazisti ed essere risarcita della sua legittima eredità, incluso il ritratto della zia Adele.
Il 17 gennaio 2006 un collegio arbitrale appositamente designato decise per la restituzione dei ritratti.
Ritratti che Maria portò poi con sé negli Stati Uniti per venderli pochi mesi dopo al proprietario dell’omonimo marchio di cosmetici Ronald Lauder, per la cifra di 300 milioni di dollari.
Il Ritratto di Adele Bloch-Bauer fu valutato 135 milioni di dollari divenendo di fatto per quattro mesi il dipinto più costoso al mondo.
Unica condizione richiesta da Maria nella vendita fu che il ritratto di sua zia, esposto assieme agli altri nella Neue Galerie New York di Lauder e del collezionista Serge Sabarsky, fosse da quel momento in poi permanentemente esposto al pubblico.
Nel 2012, un anno dopo la morte di Maria Altmann, la scrittrice Anne-Marie O’Connor ha pubblicato un romanzo storico, The Lady in Gold. Il libro racconta l’intera vicenda, e nel 2015 ha ispirato il bellissimo film Woman in Gold, con Helen Mirren e Ryan Reynolds.
Di seguito il trailer ufficiale.
Nel 2018, la scrittrice newyorkese Laurie Lico Albanese ha pubblicato La bellezza rubata, un nuovo romanzo storico liberamente ispirato alla storia di Adele Bloch-Bauer e di sua nipote Maria Altmann.
Quando la bellezza di un capolavoro è anche la sua storia ed il messaggio che porta con sé ormai da più di un secolo.
Questo è uno dei motivi – oltre alla passione per le opere ed i disegni degli artisti austriaci e tedeschi a cavallo tra ‘800 e ‘900 ed alla possibilità di concedersi una colazione o un brunch nell’iconico cafe stile “viennese” Café Sabarsky – che spinge ogni anno decine di migliaia di visitatori a visitare una delle più belle collezioni private tra i musei newyorkesi, quella della Neue Galerie.
In questo luogo è possibile ammirare le opere di Klimt appartenute alla famiglia Bloch-Bauer. Incluso The Woman in Gold che qui torna finalmente ad essere, come è giusto che sia, il Ritratto di Adele Bloch-Bauer.
E, credetemi, poterlo vedere dal vivo, soprattutto dopo aver scoperto la sua incredibile storia, non ha davvero prezzo.
[L’ultima immagine del dipinto di Adele utilizzata per questo articolo fa riferimento ad una copia presente nel museo. E’ purtroppo severamente proibito fare foto/video all’originale, che può essere ammirata per tutto il tempo necessario ma non fotografata.]
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