In Inglese
“Tutti dovrebbero avere un Lower East Side nella loro vita.”
(Irving Berlin)
L’East Village, ancora lui.
Ve ne avevo già parlato ampiamente in un post – un’accurata mini guida, la trovate cliccando qui – nell’approfondita sezione degli Itinerari New York del blog.
Vi avevo raccontato della sorprendente multiculturalità, della variegata offerta artistica, dei ristorantini etnici, dei pub e delle esposizioni di tendenza, dei più famosi complessi rock e punk che qui muovevano i loro primi passi (e giravano indimenticabili video), della memoria storica di un’area da sempre alimentata da un costante flusso migratorio, e delle zone più frequentate (in particolare un hotel, lo trovate nel post) da attori e personaggi famosi durante i loro soggiorni in città.
Stavolta voglio parlarvi degli aneddoti, dei colori accesi dei graffiti, delle curiosità e di alcuni sapori che, come un filo invisibile, collegano l’East Village al Lower East Side (altra anima viva, pulsante ed autentica di Manhattan), attraverso un nuovo, intenso ed originale itinerario curato – e provato come sempre in prima persona – appositamente per voi.
Il punto di partenza é la fermata metro di Astor Place (linea verde 4-5-6).
Dirigetevi verso est, attraversate l’incrocio con la Third Ave ed imboccate St. Marks Place.. ci siete, benvenuti nell’East Village!
Proseguendo lungo St. Marks Place vi imbatterete in una serie di shops e pub bizzarri il cui tema dominante é senza ombra di dubbio il colore acceso, proprio come quello dei graffiti presenti praticamente ovunque, sulle serrande dei negozi, sulle pareti degli edifici, persino sui furgoncini parcheggiati lungo la via.
Al civico 80, nel bel mezzo del quartiere Ucraino, si trova uno dei musei più curiosi che io abbia mai visitato in città, The Museum of the American Gangster.
La sua storia é decisamente insolita, proprio come i cimeli esposti al suo interno. Sembra infatti che la struttura in questione, composta da una palazzina e da un’adiacente teatro con bar annesso (attivissimo speakeasy ai tempi del proibizionismo), sia appartenuta ad uno dei gangster più famosi e temuti della zona, Walter Sheib.
Il padre dell’attuale proprietario, Lorcan Otway, acquistò la casa direttamente da Sheib e per puro caso ritrovò nella cantina una serie di oggetti appartenuti al gangster oltre ad una cassaforte interrata con dentro l’ammontare di circa due milioni di dollari di banconote dell’epoca.
Dalla scoperta sorprendente all’interesse nei confronti del mondo dei gangster il passo é stato breve.
Otway ha trasformato il primo piano dell’edificio in un inquietante museo dove sono esposte foto segnaletiche, maschere mortuarie dei criminali più famosi, pistole e caricatori d’epoca, articoli di giornale e persino i proiettili utilizzati nel famigerato Massacro di San Valentino, avvenuto a Chicago il 14 febbraio del 1929, commissionato da Al Capone in persona.
La visita permette di effettuare un vero e proprio viaggio nella storia del Proibizionismo, nella New York degli ’20 e nell’epopea dei gangster (se siete fortunati riuscirete a vedere la famigerata cantina), assolutamente da consigliare soprattutto per gli appassionati del genere.
Il museo é aperto dal lunedì al sabato, dalle 13. 30 alle 18, si può accedere solo con visita guidata ed il prezzo d’ingresso é di 20$. Il Signor Otway organizza anche tour serali negli storici Speakeasy (i locali notturni del proibizionismo) della zona.
Lasciate St. Marks Place ed immettetevi sulla parallela 7th street, dopo tutti discorsi sui gangster e sugli anni del Proibizionismo vi sarà di sicuro venuta una gran “sete”.
Entrate nella McSorley’s Old Ale House, sedetevi al bancone, ordinate una rinfrescante birra (chiara o scura, produzione della casa, per circa 2,50$) e prestate attenzione alla storia che sto per raccontarvi.
Siete in uno dei pub più antichi di Manhattan, un luogo incredibile, basterà che diate uno sguardo agli oggetti assurdi appesi alle pareti (quadri d’epoca, cimeli kennediani, foto ingiallite, bandiere dell’800, manifesti con offerte di taglie per criminali, bizzarri portafortuna, ecc..), al mobilio decisamente retrò ed alla segatura sul pavimento per rendervene conto.
Sembra che di qui siano passati – per farsi una birra – alcuni dei personaggi più incredibili della storia americana, incluso Abraham Lincoln.
Provate a cercare una vecchia sedia in legno piena di polvere (guai a toccarla) fissata sulla parete del bancone del bar (se non ci riuscite chiedete al barista, farà volentieri due chiacchiere con voi e magari vi racconterà anche di alcune strane presenze…), si tratta di quella utilizzata da Lincoln subito dopo il suo ultimo discorso per la corsa alla presidenza.
Proseguite verso sud lungo Cooper St. fino ad immettervi in Houston Street, all’altezza dell’incrocio con la 1th Street vi troverete all’ingresso di un piccolo parco pubblico decisamente originale, il First Park.
Un’area verde inaugurata ai primi del ‘900 e recentemente restaurata, caratterizzata, oltre che da un playground per bambini, da una serie di colorati graffiti che introducono – accompagnati da insoliti cartelli relativi ai vari stati d’animo umani – alla zona del Lower East Side.
Da sempre zona designata per lo smistamento degli immigrati polacchi, tedeschi, olandesi ed italiani che dopo aver superato la dura “selezione” di Ellis Island arrivavano a Manhattan in cerca di alloggio ed occupazione, il Lower East Side é il simbolo per eccellenza di una multiculturalità che fa parte dell’evoluzione storica e sociale dell’intera città.
Proseguite verso est lungo Houston St. fino a raggiungere il civico 202.
Vi troverete davanti a Katz’s Delicatessen, una tavola calda creata da ebrei rumeni appena sbarcati a New York nel lontano 1888, ad oggi ancora in attività, che serve – provare per credere – uno dei migliori pastrami (differenti tagli di manzo e maiale debitamente trattati, accompagnati da pane di segale, cetrioli ed insalata, con numerose varianti) della città.
Katz’s é un’istituzione, un nome la cui fama é stata incrementata da una delle più famose scene del cinema americano, girata proprio tra i tavoli del locale su Houston Street.
Avete presente Harry ti presento Sally, con Meg Ryan e Billy Crystal!? Ecco la scena in questione.
Una volta entrati (potete anche solo dare un’occhiata) vi verrà dato un biglietto sul quale verrà segnata l’ordinazione al banco (provate il classico sandwich di manzo, porzione decisamente abbondante), vi verrà servito tutto in un vassoio e dopo aver consumato ai tavoli (meglio prendere posto subito, il locale é sempre affollatissimo) pagherete all’uscita riconsegnando il tagliando ricevuto all’ingresso.
Continuate a camminare verso sud lungo Orchard Street, prestando sempre attenzione alle traverse laterali ed ai graffiti a sorpresa che potrebbero spuntare dalle pareti annerite dei vecchi edifici presenti.
Quindi fermatevi all’incrocio tra Orchard e Delancey Street, vi troverete davanti al Visitor Center del Tenement Museum, uno dei luoghi più toccanti della città, un’esperienza che ho fatto due volte e che mi sento di consigliarvi quanto quella di Ellis Island.
Ne avevo parlato in un lungo e sentito post di qualche tempo fa:
“Un edificio, quello al 97 di Orchard Street, in cui dal 1863 al 1935 abitarono ininterrottamente circa 7000 immigrati, ed i suoi interni, perfettamente e talvolta drammaticamente conservati, grazie soprattutto al fatto che l’intera struttura fu chiusa definitivamente nel 1935 per poi essere riaperta solo nel 1992 come museo.
A differenza di Ellis Island, la famosa Gateway to America, il principale punto d’accesso negli Stati Uniti, in Orchard Street i nomi ed i cognomi, fissati da un inchiostro scolorito dal tempo sui registri dell’immigrazione, prendono vita, diventano persone vere con un volto ed un’identità ben precisa. Stanza dopo stanza, racconto dopo racconto, foto dopo foto, si arriva quasi a conoscerle, a seguirle nella loro vita di tutti i giorni, a gioire e a patire con loro, attraverso l’angoscia e la solitudine, la speranza e la determinazione... continua“.
Sono previsti diversi tour nei vari appartamenti storici del vecchio edificio ed é possibile prendere parte a camminate guidate nel quartiere per scoprire i negozi e le varie attività storiche.
Potete documentarvi, scegliere e prenotare qui la visita che preferite.
Prima di raggiungere la fermata metro di Delancey/Essex Street (linea marrone J-M-Z e linea arancione V-F) e rientrare così verso la zona del vostro hotel/appartamento, fermatevi all’Essex Street Market.
Si tratta di un vecchio mercato coperto che é al tempo stesso l’anima e l’essenza dell’intero Lower East Side, un luogo che parla di mondo e che offre un’ampia gamma di cibi cotti ed ingredienti legati alle numerose etnie che ancora popolano la zona.