In Inglese
Edward Hopper a New York: itinerario nel Village alla scoperta dei luoghi che hanno fatto da sfondo ad alcuni dei quadri più famosi del pittore e fondatore del Realismo Americano. Una passeggiata di qualche ora per scoprire e ritrovare le luci, le ombre, le ispirazioni ed i personaggi della Nyc di Hopper.
Nel Village di Edward Hopper.
Un itinerario, o meglio una piacevole passeggiata di un paio d’ore nel quartiere di New York in cui Hopper visse per 40 anni assieme a sua moglie Josephine tra gli scorci, gli angoli, le linee di luce ed ombre e le vetrine che hanno fatto da sfondo e da ispirazione a molti dei suoi lavori.
Nei luoghi in cui nacquero Nighthawks, tra il vecchio Crowford Lunch ed il West Village Florist, o Drougstore, dove oggi sorge la meravigliosa Three Lives & Company Bookstore, e l’indimenticabile Early Sunday Morning – sapevate che quella strada, quell’edificio, e quelle finestre sono ancora lì, in Bleecker Street?! – per poi raggiungere, passando per la sede originaria del Whitney Museum in cui espose i suoi primi lavori, il suo studio in Washington Square Park.
Nel mezzo i colori, i sapori, le atmosfere e le persone del Village, da sempre zona d’arte e di cinema (quanti i film e le serie tv girate qui), piccoli café, diner e negozi al dettaglio, case a schiera in mattoni e pietra rossa, parchi e viali alberati.
Il Village di Edward Hopper era un luogo di luce, ombre, angoli e persone comuni intente a vivere il loro quotidiano, le une attraverso le vite delle altre, che si trattasse di una donna che sistemava un cesto di frutta nella vetrina di un negozio, di uomini e donne seduti assieme in un bar o di una cameriera che svolgeva il suo lavoro, osservata, quasi spiata, dalla finestra di un appartamento d’angolo.
Il Village di Hopper era fatto di linee, movimento e al tempo stesso immobilità, e di piccoli dettagli da cui poteva scaturire la più grande delle sue suggestioni. Non molti sanno che l’artista era solito salire in cima all’edificio che ospitava il suo appartamento-studio per realizzare i suoi acquerelli, ritraendo anche solo i tetti se osservati con la giusta luce, proprio come accade in City Roofs, un dipinto del 1932.
Di seguito, un breve percorso a piedi – suddiviso in tappe, a partire dalla 7th Ave e Greenwich Ave fino a Washington Square Park – in cui è ancora possibile ritrovare i personaggi, le linee e le ispirazioni dei lavori di Hopper e del “suo” Village.
Il dipinto Sheridan Theatre del 1937, oggi esposto al Newark Museum of Art di Newark, ritraeva l’interno del Loew’s Sheridan Theatre.
Un celebre teatro che che si trovava sull’isolato a forma di triangolo delimitato da Greenwich Ave, dalla Seventh Avenue e dalla West 12th Street.
Fu demolito nel 1969 per far posto agli edifici delle strutture del St. Vincent’s Hospital, demoliti poi a loro volta per far posto al nuovo St. Vincent’s Park e al NYC AIDS Memorial.
Difficile riuscire oggi ad immaginare il teatro ed i suoi interni, anche se gli edifici ed i negozi attorno, molti di quelli presenti oggi sono ancora originali, aiutano a farsi un’idea del contesto e della visuale di Hopper.
Nighthawks – ovvero i Nottambuli – è uno dei quadri più conosciuti e celebrati di Hopper.
Nonostante sia esposto e di proprietà dell’Art Institute a Chicago, fu realizzato a New York, negli anni (1942 per l’esattezza) in cui Hopper e sua moglie Jo si dividevano tra gli inverni a Nyc, nella casa-studio di Washington Square Park, e le estati nella casa di Truro a Cape Cod.
“Edward ha appena completato un’immagine molto bella — un locale per mangiare di notte con 3 figure.
Night Hawks sarebbe un nome adatto.
È stato lo stesso Edward a posare per i 2 uomini grazie ad uno specchio, ed io (ho posato) per la ragazza.
Ci ha lavorato un mese e mezzo.”
(Josephine Hopper)
Edward Hopper, solitamente reticente a raccontare delle fonti di ispirazione dei suoi lavori, ha sempre sostenuto, forse per confondere appassionati e giornalisti, che l’idea del dipinto “è nata da un ristorante sulla Greenwich Avenue di New York, dove due strade si incontrano”. Gli studiosi del Whitney Museum sono giunti alla conclusione che l’ambientazione che aveva fornito l’ispirazione per Nighthawks era il frutto della fusione di due diner presenti nell’area tra Greenwich Ave e la Settima Ave.
Probabilmente un mix tra l’atmosfera del vecchio Crawford Lunch, che lo stesso Hopper frequentava e che oggi non esiste più, e la doppia vetrata ad angolo di quello che oggi è il West Village Florist, che fa ancora bella mostra di sé tra Greenwich Ave e la Settima Ave.
Un altro dei suoi dipinti più iconici, Drugstore , del 1927.
Una scena notturna del classico drugstore all’angolo, in una New York deserta e minacciosamente silenziosa, oggi esposto a Boston, al Museum of Fine Arts.
Hopper si ispirò al negozio d’angolo al pian terreno dell’edificio al 154 West della10th Street, sul lato sud dell’incrocio con Waverly Place, in uno spazio oggi occupato dalla splendida libreria Three Lives & Company Bookstore.
Nonostante sia mutata la destinazione d’uso la suggestione del luogo è davvero impressionante!
E veniamo a Early Sunday Morning – uno dei miei preferiti in assoluto – dipinto nel 1930 ed oggi esposto al Whitney Museum di New York City.
L’opera rappresenta alcuni negozi chiusi la domenica mattina presto, identificati inizialmente con una serie di costruzioni sulla settima Avenue di Manhattan, tant’è che lo stesso Hopper dichiarò infatti che il titolo originario era Seventh Avenue Shops.
Successivamente valutando il tipo di edifici e di ombre in quel particolare momento della giornata, si capì che ancora una volta Hopper aveva cercato di depistare critici, appassionati e giornalisti, e che l’ispirazione originaria del dipinto veniva dalla serie di edifici che si trovano ancora oggi al 233-237 di Bleecker street verso Carmine Street, non quindi sulla Seventh Avenue.
Ed effettivamente, trovandosi lì nelle prime ore della mattina di una giornata limpida e soleggiata la suggestione diventa talmente forte da arrivare a pensare di essere fisicamente nel suo quadro, provare per credere!
Da Bleecker Street raggiungete in pochi minuti il civico 8-12 della 8th Street West.
Vi troverete davanti alla prima sede del Whitney Museum, il Whitney Studio Club, uno spazio espositivo per giovani artisti fondato nel 1908 dalla collezionista ed artista Gertrude Vanderbilt Whitney, il luogo in cui Edward Hopper tenne nel 1920 la sua prima mostra personale.
L’edificio oggi ospita la New York Studio School of Drawing Painting and Sculpture.
La passeggiata non può che terminare al civico n.3 di Washington Square Park North.
L’Edward Hopper Studio – conosciuto anche come The Row – è il luogo in cui Edward Hopper e sua moglie Josephine hanno vissuto dal 1913 fino alla morte.
Lo Studio è stato fedelmente preservato con l’intento di farne una sorta di luogo di culto ed al tempo stesso di stimolo e modello per studenti, artisti ed appassionati. C’è ancora il cavalletto speciale che costruì personalmente per supportare le sue tele, la sua macchina da stampa, alcuni pennelli, la vecchia stufa, una piccola libreria e la finestra frontale che offre una vista panoramica su Washington Square Park e molti degli edifici vicini.
Si arriva a percepire l’atmosfera unica creatasi nel tempo in quelle due stanze. Nelle giornate d’estate entra talmente tanta luce che volgendo istintivamente lo sguardo verso l’esterno si finisce col diventare gli inconsapevoli protagonisti di una delle sue opere. Un’esperienza emozionante!
Le visite sono obbligatoriamente accompagnate e possono essere organizzate esclusivamente su appuntamento, contattando con un certo anticipo Amanda Lorencz al 212-998-5900 o prenotandosi per tempo per il weekend d’ottobre della Open House New York.
Se volete approfondire storia, tappe ed ispirazioni artistiche di uno dei pittori USA ad oggi ancora tra i più amati e celebrati, qui trovate un articolo-itinerario dedicato a tutti i luoghi legati ad Edward Hopper negli USA, da New York al New England.