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Di cose alternative da fare a New York ce ne sarebbero davvero tante.
Basterebbe volgere lo sguardo per qualche ora oltre le attrazioni ed i luoghi più raccontati e fotografati per scoprire l’essenza più autentica ed originale di una città che da più di 300 anni tesse storie e racconti collegando attraverso un filo invisibile uomini (e donne) comuni e grandi personaggi a siti e percorsi inusuali.
Amo scoprire, visitare e poi scrivere di questi percorsi perchè sono fermamente convinta che siano le storie con la loro forza evocativa ed emozionale a connettere le persone ai luoghi e a creare quel legame speciale che spesso basta a motivare la scelta – o l’ennesimo ritorno nel caso di New York – di un viaggio.
Questa volta voglio parlarvi di un altro luogo speciale, nato 170 anni fa con l’intento di supportare le imprese – spesso e volentieri ritenute impossibili – di esploratori, pionieri e viaggiatori attraverso il mondo conosciuto ed oltre, e sopravvissuto miracolosamente al trascorrere del tempo, al progresso ed alla “modernità”.
Voglio raccontarvi la storia, i luoghi ed i personaggi dell‘American Geographical Society di New York.
L’American Geographical Society, considerata oggi la più antica società geografica degli Stati Uniti, nacque a New York nel 1851, in un lussuoso edificio di Washington Square, con l’intento di promuovere, sostenere e finanziare le prime grandi spedizioni per la mappatura dell’Artide, dell’Antartide e dell’America latina.
L’idea venne ad un gruppo di facoltosi uomini d’affari newyorkesi appassionati di mondo, desiderosi di contribuire economicamente alle grandi esplorazioni e di legare per sempre il loro nome alla scoperta di nuovi percorsi e territori.
Da esclusivo club privato in breve tempo l’American Geographical Society divenne una vera e propria comunità di esperti geografi professionisti. Ad essa si dive la mappatura in scala 1 : 1.000.000 dell’America Latina e di alcune zone del Nord America.
Nel 1929 l’allora Presidente John Finley, caporedattore del New York Times introdusse la tradizione di far firmare un vecchio mappamondo in legno ricevuto in regalo a tutti gli esploratori che rientravano dalle spedizioni.
Quel mappamondo è oggi il Fliers’ & Explorers’ Globe ed è considerato uno dei più preziosi globi terrestri al mondo, non tanto per la sua “età” – quasi 100 anni – quanto per l’essere stato a modo suo testimone dei più importanti eventi, traguardi, scoperte e spedizioni del ‘900.
Sulla sua superficie sono impresse circa 85 firme di grandi piloti, atleti, navigatori, esploratori, persino astronauti accompagnate dalle rotte percorse tracciate con inchiostro rosso e nero.
Qualche nome?!
Charles Lindbergh, Amelia Earhart, prima donna-pilota ad aver attraversato l’Atlantico, Wiley Post, primo aviatore ad aver effettuato il giro del mondo, Road Amundsen e Robert Peary, primi esploratori ad aver raggiunto rispettivamente il polo Sud e Nord.
Ed ancora Neil Armstrong e l’equipaggio della navicella Apollo 8 e 13, i cosmonauti Alexei Leonov e Valentina Tereshkova, i primi ad effettuare “una passeggiata” nello spazio, e tanti altri ancora.
Purtroppo col passare del tempo l’interesse per le grandi esplorazioni diminuì e l’American Geographical Society fu costretta a trasferirsi dapprima sulla 156th Street, poi in un modesto ufficio di Wall Street ed infine a Brooklyn dove ha sede ancora oggi.
La suite 201 che oggi ospita l’American Geographical Society a Brooklyn è poco più di un ufficio con poche stanze, all’apparenza nulla di che.
Ma se vi fermate ad osservare i dettagli comprenderete l’eccezionalità del luogo in cui vi trovate.
Scaffali di testi geografici tra i più preziosi, talvolta unici al mondo, mappe antiche, immagini d’epoca che rievocano l’epopea dell’American Geographical Society, una serie di cimeli dalle esplorazioni più incredibili succedutesi negli anni e poi il bellissimo Fliers’ & Explorers’ Globe esposto ad intervalli di tempo sempre meno regolari a causa dell’usura.
E’ quasi impossibile resistere alla tentazione di avvicinarsi al globo e seguire con il dito i solchi delle rotte tracciati dagli esploratori nel corso del 1900 e ricercare – facendolo ruotare – le firme di molti di loro.
L’attuale presidente e la sua segretaria sono più che disponibili a mostrarvi tutto.
A farvi sfogliare i vecchi testi e le mappe, a raccontarvi episodi e aneddoti inerenti la storia e le gesta dell’associazione e a regalarvi alla fine della vostra visita alcuni simpatici gadget e libri relativi all’AGS, per non dimenticare il vostro passaggio qui e per raccontare – e mantenerne così il ricordo nel tempo – una volta a casa nel vostro paese d’origine l‘incredibile ed emozionante avventura dell’American Geographical Society di New York.
Gli uffici dell’American Geographical Society si trovano a Brooklyn, al 32 di Court Street e sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17.
Una volta entrati nell’edificio recatevi al desk dove ci sono i portieri, presentate un documento e chiedete di poter accedere all’AGS. Vi verrà fornito un pass temporaneo per salire alla Suite 201.
E’ concesso fare foto, evitate tuttavia di usare flash sui testi più antichi.
Il tempo della visita dipende da voi e dal vostro interesse.
Potete restarci mezz’ora o se siete appassionati di vecchie storie di viaggi attorno al mondo molto, molto di più.