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Cosa vedere nel Bronx? Vale la pena davvero spenderci una mezza giornata? – e soprattutto – Sarà sicuro andarci da soli, con la metro magari!?
Domande sempre più frequenti che se da un lato mi rincuorano in merito all’interesse crescente nei confronti dei borough fuori Manhattan, dall’altro ancora mi sorprendono e mi spingono ad offrire sempre maggiori informazioni in merito per consentire a chiunque di scoprire, nella più completa tranquillità, un’altra fetta autentica di quel meraviglioso e variegato universo che é New York.
Il Bronx sta cambiando.
Non é più quel quartiere pericoloso ed inaccessibile dipinto nei film polizieschi degli anni’80, ma non é di certo ancora un luogo in cui potersi fermare anche di sera, cosa ormai frequentissima, e decisamente consigliata considerata la vivace vita notturna, in zone come Astoria, Harlem South, Williamsburg e Brooklyn più in generale.
Potete però esplorarlo di giorno, seguendo percorsi ed itinerari che vi permettano di scoprirne i luoghi più significativi e perché no meno noti.. come quello di cui voglio raccontarvi in questo post.
Avete mai pensato a come doveva essere il Bronx – e più in generale New York – 200 anni fa?
Avreste mai detto che nell’ultramoderna Ny sia sopravvissuta al tempo ed alle intemperie una delle costruzioni più antiche della città, abitata per giunta – in un periodo successivo – da un famoso scrittore americano, noto ai più come il “padre” della letteratura horror e dell’American Gotic Tale!?
Vi basterà prendere una metro (esattamente la linea arancione D/B, attenzione però alle corse del week end, la linea B salta diverse fermate) per scoprirlo da soli e vivere un’esperienza decisamente insolita.
Scendete alla stazione di Kingsbridge Rd nel Bronx, incamminatevi per pochi minuti lungo la Gran Concourse direzione sud e fermatevi all’altezza del piccolo parco al centro di un circolo di anonimi edifici di mattoni, il Poe Park inaugurato nel 2001 dal sindaco Rudolph Giuliani in persona.
Il piccolo cottage bianco che vedrete nel centro, sopravvissuto a ben 2 secoli di cambiamenti, non e’ solo una delle abitazioni più antiche di New York – assieme a molti altri ormai perduti, faceva parte dei possedimenti agricoli, conosciuti come Fordham Village, di una ricca famiglia locale degli inizi dell’800 – ma e’ anche la casa in cui visse una parte della sua breve vita (e compose alcune delle sue opere più note) uno degli autori più famosi e dannati della letteratura americana, Edgar Allan Poe.
L’Edgar Allan Poe Cottage, un piccolo gioiello circondato dal verde del Poe Park, a sua volta incastrato nel mare di cemento e mattoni del Bronx, é un fermo immagine degli ultimi tormentati anni di vita dell’artista e dei misteri ad esso legati.
L’interno é sorprendente, é come mettere piede in un’epoca lontana. Girando per le poche stanze del cottage si percepisce chiaramente il fascino ed il magnetismo dell’enigmatico Poe.
La guida, dietro vostra richiesta, vi racconterà un bel po’ di aneddoti curiosi sul Bronx, sulla sua storia e sullo scrittore.
Sulla sua inquietudine in particolare, sulle nottate trascorse a bere e scrivere racconti, sulle passeggiate in solitaria nei pressi del Croton Reservoir, sul mistero della sua scomparsa avvenuta a Baltimore nel 1849 e su quello delle rose che ogni anno comparivano sulla sua tomba in occasione dell’anniversario della morte.
Fantasticare infaticabilmente per lunghe ore con l’attenzione fissa su qualche frivolo fregio marginale, o su qualche anomalia tipografica di un libro; incantarmi durante quasi un’intera giornata estiva nello studio di un’ombra insolita cadente di sghimbescio sulla tappezzeria o sull’uscio; perdermi per notti intere a contemplare la ferma fiamma di una lampada, o le braci del camino;
(…) Queste tra le tante erano le più comuni e meno perniciose divagazioni prodotte da uno stato delle mie facoltà mentali non ancora in verità del tutto ineguagliato, ma che certo sfidava una qualunque possibile analisi o spiegazione.
(Edgar Allan Poe)
Parte del mobilio è originale, utilizzato dallo stesso scrittore durante la sua permanenza nel cottage, come la sua “preziosa” sedia a dondolo nel salotto, il letto in legno massiccio ed alcuni soprammobili.
Nel piccolo studio della soffitta furono composti Annabel Lee, Eureka e Le Campane, mentre nella camera da letto al pian terreno morì di tubercolosi, alimentando lo sconforto e l’inquietudine dell’autore ed il suo conseguente bisogno di bere, Virginia Clemm, sua moglie.
Prima di uscire non dimenticate di dare un’occhiata allo specchio a lato del camino della saletta principale (anch’esso appartenuto a Poe), quello con la cornice dorata e il riflesso consumato dal tempo.
C’e’ chi giura di vedere nella macchia nera nel centro (comparsa misteriosamente dopo la morte dello scrittore) la sagoma di un corvo… ricordate Il Corvo – The Raven – di Edgar Allan Poe!?
L’Edgar Allan Poe Cottage é aperto il sabato dalle 10 alle 16 e la domenica dalle 13 alle 17. Il prezzo d’ingresso é di 5$, 3$ per i ridotti.
Valutate un paio d’ore tra visita e viaggio in treno da Manhattan.
Già che ci siete potreste allungarvi al Woodlawn Cemetery, fermata metro Woodlawn, linea verde 4.
Si tratta di un antico e suggestivo luogo di sepoltura risalente alla Guerra Civile che offre delle vedute spettacolari sull’area circostante e che conserva i sepolcri di molti personaggi famosi americani, come ad esempio le leggende del Jazz Miles Davis e Duke Ellington, quella del baseball Babe Ruth ed Herman Melville, l’autore di Moby Dick.
Nel centro informazioni all’ingresso di solito sono disponibili mappe gratuite (volendo potete anche scaricare sullo smartphone l’App ufficiale del cimitero) con le indicazioni per raggiungere i luoghi di sepoltura sopra citati e molti altri ancora. Sono previsti anche tour guidati, cliccate qui per info e prenotazioni.