In Inglese
Ogni volta che mi si chiede cosa vedere a New York oltre a Manhattan ed alle solite imperdibili attrazioni della cosiddetta “prima volta”, il pensiero – e le mie indicazioni – vanno inevitabilmente agli altri affascinanti boroughs newyorkesi.
Brooklyn, il Queens, il Bronx, persino Staten Island… per molti, a torto, l’isola che non c’è.
Ed ogni volta il mio interlocutore di turno resta sorpreso dalle infinite e variegate possibilità che queste zone, spesso a poche fermate di metro (o di traghetto) dai circuiti turistici più gettonati, sono in grado di regalare.
Basta davvero poco per rendersene conto.
Una cartina della metro, un mappa dettagliata, qualche spunto letto magari tra le pagine di questo blog e la voglia (ed il coraggio forse) di abbandonare per qualche ora la magnetica ed accattivante Manhattan.
Come nel caso di Williamsburg.
Un quartiere (in realtà molto di più) di Brooklyn, ex polo industriale successivamente utilizzato dagli studenti della NYU University come “dormitorio” (quando ancora gli appartamenti si affittavano a buon mercato e bastava attraversare il Williamsburg Bridge in bicicletta per raggiungere midtown) e trasformatosi nel tempo – grazie a questi ultimi ed all’infinita varietà culturale che contraddistingue l’intera area – in una delle zone più alla moda, eccentriche, cool direbbe qualcuno, ed originali di Brooklyn.
Un quartiere da cui creativi, hipster, stilisti, artisti e neo laureati in cerca di spazi per le loro startup sembrano trarre ispirazione e dare il meglio di sé.
Una sorta di spartiacque tra la Brooklyn del passato, ancora visibilissima tra le strade secondarie ed i vecchi edifici in mattoni sopravvissuti al cambiamento, e quella più eccentrica colorata e modaiola proiettata verso il futuro.
Nel mezzo una serie incredibile di locali, pub, ristoranti, negozi vintage e caffetterie che si alternano a case basse e colorate, murales, parchi, giardini e nuove, avveniristiche costruzioni (dai prezzi ormai proibitivi) che affacciano direttamente su una delle vedute più belle al mondo, il riflesso tremulo dei grattacieli di Midtown sull’East River.
A Williamsburg è possibile assaporare e vivere tutta la magia ed il fascino di New York senza il traffico, i rumori e lo stress di Manhattan.
Oasi di pace e relax di giorno – prediletta per lo più da famiglie, coppie e single in cerca ognuno della propria isola felice – e regno della musica e del divertimento “discreto” dei giovani newyorkers, dalle prime luci della sera sino a notte fonda.
Williamsburg si trova in realtà a poche fermate di metro da Manhattan, raggiungerla può risultare estremamente facile ed in alcuni casi suggestivo.
Il modo più semplice è sicuramente quello di utilizzare la linea L della metropolitana (che purtroppo nel 2019 sarà interrotta per 18 mesi per lavori di rifacimento in seguito ai danni subiti dall’Uragano Sandy) che in appena tre fermate collega la centralissima Union Square a Bedford Ave, nel cuore pulsante di Williamsburg.
In alternativa si possono utilizzare le Linee J-M-Z che da Canal Street raggiungono Marcy Ave, sulla Broadway, ai margini del quartiere ebraico.
Un’altra possibilità è quella di raggiungere Williamsburg con una piacevole passeggiata panoramica sull’East River attraversando l’omonimo ponte che la collega ad un altro suggestivo quartiere di Manhattan, il Lower East Side.
O ancora salire a bordo dell’East River Ferry sulla 34th st. a Midtown e scendere – dopo aver fatto tappa a Long Island City e Greenpoint – a North o South Williamsburg. Il Ferry prosegue poi per Brooklyn ed il Pier 11.
Come muoversi per Williamsburg?
Semplice, a piedi o in bicicletta.
“Ogni quartiere della città sembrava essere fatto di una sostanza diversa,
ognuno sembrava avere una pressione diversa, un diverso peso psichico“
(Teju Cole)
Potete decidere di arrivare direttamente in Bedford Ave ed iniziare la vostra passeggiata nel cuore di Williamsburg o allungarvi di una fermata fino a Lorimer St. e proseguire a piedi per qualche centinaio di metri lungo Metropolitan Ave (direzione ovest) fino al civico 370, per visitare un piccolo ed originale museo che conserva la più grande collezione di oggetti vintage legati al mito di NYC e che probabilmente racchiude l’essenza e lo spirito eccentrico dell’intera zona, il City Reliquary Museum.
Continuando a camminare lungo Metropolitan Ave in direzione East River fino ad incrociare Bedford Ave, svoltate a destra e godetevi la passeggiata tra pub, negozietti, caffè e case colorate fino al McCarren Park.
Se amate la birra potete scegliere di visitare la vicina Brooklyn Brewery, un singolare (nemmeno a dirlo, siamo a Williamsburg) birrificio indipendente gestito da locals, con tasting finale incluso.
Da qui potete “perdervi” lungo Berry Street e Wythe Ave fino a raggiungere Kent Ave e l’East River State Park per godervi in totale relax la sorprendente vista su Manhattan cui accennavo prima.
La tappa successiva è il delizioso terminal dell’East River Ferry di North Williamsburg ed il suo suggestivo pontile che permette di “passeggiare” sull’East River e di godere dell’ennesima, spettacolare vista su Manhattan e sul Williamsburg Bridge.
Proseguendo in direzione sud sempre lungo Kent Ave soffermatevi ad ammirare i murales dai colori accesi che spiccano dalle vie laterali e prestate attenzione a quelli che riproducono cartelloni promozionali.
Si tratta dei lavori di un’intraprendente azienda pubblicitaria, la Colossal Media, che anziché produrre manifesti ingaggia street artist per “raccontare” con immagini a colori di grande impatto le storie dei prodotti dei suoi clienti sulle pareti delle vecchie fabbriche. Potreste avere anche la fortuna di incontrarne qualcuno al lavoro.
Ultima tappa prima di rientrare verso l’interno, il Grand Ferry Park, un piccolo parco pubblico sull’East River frequentato per lo più da locals e da cui è possibile scorgere la Freedom Tower e a tratti segmenti del Manhattan Bridge e talvolta in lontananza anche del Brooklyn Bridge.
Passate sotto il Williamsburg Bridge e risalite lungo la Broadway, alla vostra destra inizia il vecchio e popoloso quartiere ebraico, che include la più grande comunità di Ebrei Hassidici di tutti gli USA.
Risalite fino all’incrocio con Bedford Ave. Giratevi e incamminatevi nella South 6th st. che si infila quasi sotto il ponte.
Riconoscete la location?
Si tratta di uno dei set utilizzati per C’era una volta in America, che non è stato filmato solo a Dumbo, come molti erroneamente credono. Questa era la strada in cui sono state girate diverse scene del Ghetto Ebraico, e nello specifico degli esterni della casa e del negozio di Deborah (il grande amore di Noodles) e del fratello Fat Moe e di alcune sequenze di Max e Noodle adolescenti.
Poco più avanti – rientrando sulla Broadway – alla vostra destra la migliore Steak House di New York, quella di Peter Luger, se volete mangiare qui dovete prenotare un tavolo con notevole anticipo considerato che il locale è sempre pieno e le richieste tantissime. Ricordate che si accettano solo pagamenti in contanti, niente carte di credito.
Dalla Broadway potete scegliere di rientrare a Manhattan utilizzato la vicina fermata metro di Marcy Ave o attraversando a piedi – 20/30 minuti circa – il Williamsburg Bridge.
Teddy’s Bar & Grill – 96 Berry Street N 8th street
Icona storica di Berry Street caratterizzata dalle insegne in vetri colorati del più tipico pub Irlandese, è nato nel 1887 come birreria e successivamente è stato trasformato (attorno agli anni’50) nel Teddy’s Bar & Grill. Di recente il vecchio proprietario ha ceduto la licenza imponendo come clausola del contratto che alcuni arredi come il bancone, l’antico pavimento e le insegne di vetro non venissero cambiate. I piatti, a pranzo e cena, sono i classici delle birrerie americane, burgers, salads e zuppe. Ideale anche per il brunch del weekend con uova cucinate in tutti i modi e pancakes.
Offre anche una ampia scelta di birre sia alla spina che in bottiglia ed è possibile seguire alcuni eventi sportivi sugli schermi televisivi del locale.
Juliette – 135 North 5th Street
Ristorante francese, ricorda come arredamento un bistrot parigino, aperto sia per pranzo che per cena e brunch. Il menù comprende piatti francesi come la zuppa di cipolle, cozze alla marinara e anatra confit e pietanze più americane come gli immancabili burgers, steak e salad. Dispone anche di una terrazza molto gradevole nella bella stagione.
Mable’s – 44 Berry Street con entrata sulla 11th st.
Ottimo BBQ del sud, sia piatti che sandwiches , il ristorante offre un ambiente rilassato con musica country di sottofondo.
All’ingresso si consulta il menù , si ordina e si paga al banco. Viene consegnato un segnaposto con il nome di uno stato del sud, e poi si passa la banco delle birre e delle bevande che si pagano separatamente e sono self service, mentre al tavolo viene portato un vassoio con l’ordine richiesto servito su carta da cucina senza piatto . L’half slab di ribs (costine) è delizioso e come tutti i piatti viene servito con 2 contorni a scelta, una piccola porzione di coleslaw e del pane.
Il suo diretto concorrente è Fette Sau, BBQ altrettanto buono, ma più costoso e, essendo in un locale più piccolo, sempre super affollato.
Rough Trade – 64 North 9th Street
Il più grande e recente negozio di dischi dei tre Rough Trade (i primi due si trovano a Londra), una selezione incredibile di vinile, una libreria, un caffè ed un palco per esibizioni dal vivo. Un vero e proprio paradiso non solo per gli amanti del genere ma anche per i semplici curiosi.
Artists & Fleas – N 7 th street
Vende abbigliamento e oggettistica vintage
Crossroads Trading Co – sempre sulla N 7th
Grande selezione di abiti ed accessori vintage, a prezzi imbattibili
Sideshow – 319 Bedford ave
Spazio artistico aperto nel 1999 per promuovere lo sviluppo dei talenti locali. Qui è possibile scovare molte opere di artisti emergenti come Thornton Willis, Dan Christensen, Robert C. Morgan e Chris Martin. La Galleria organizza anche una mostra la Sideshow Nation che espone i lavori dei migliori 500 artisti dell’anno.
Ulteriori informazioni (costantemente aggiornate) sulle attività, i negozi, gli eventi stagionali, gli spazi espositivi ed i locali emergenti le trovate sul sito ufficiale Free Williamsburg.
[Un ringraziamento speciale va alle mie speciali guide locals Laura Ghisalberti e Marco Alberto Colli che mi hanno accompagnata nella mia ultima visita a Williamsburg, regalandomi spunti, storie ed aneddoti preziosi]