Thanksgiving Day, la festa del Ringraziamento USA: storia, luoghi e percorsi. Cos’è, dove è nata e come si festeggia una delle celebrazioni più importanti per gli Stati Uniti d’America. Breve itinerario, qualche consiglio di viaggio ad hoc e un pò di curiosità.
Per gli americani è Thanksgiving Day, noi abbiamo imparato a conoscerla come Festa del Ringraziamento USA.
Si tratta di una delle celebrazioni – di origine religiosa, divenuta poi successivamente “laica” come festa nazionale – più importanti per gli Stati Uniti d’America, che si svolge ogni anno il quarto, e generalmente ultimo, giovedì di Novembre.
Una giornata speciale, immortalata dal grande illustratore americano Norman Rockwell in “Freedom from Want”, e caratterizzata da una serie di avvenimenti – allestimento delle decorazioni, parate a tema, pranzo preparato con pietanze e dolci della tradizione, meglio ancora se in famiglia – che hanno progressivamente catturato l’attenzione del turismo internazionale, al punto da prevedere per le città più visitate, come New York ad esempio, complice soprattutto l’imperdibile ed affollatissima Macy’s Thanksgiving Day Parade, una delle settimane di maggiore affluenza turistica della stagione annuale, al pari di Halloween.
Non molti sanno tuttavia che il Thanksgiving affonda le sue origini in quelle degli Stati Uniti stessi, e che è possibile visitare molti dei luoghi legati al suo retaggio storico e culturale, così come prendere parte, oggi, a numerosi eventi a tema.
Così ho pensato di creare una piccola guida al Thanksgiving Day, partendo proprio dalle sue origini, con un breve itinerario per scoprire e visitare i luoghi in cui è nato, per proseguire poi con quelli in cui è possibile festeggiarlo – quasi – like a local.
“Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli e i vostri piccoli,
radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla collina…
per ascoltare lì il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente
per tutte le sue benedizioni.”
La citazione fa riferimento alle parole di William Bradford, Governatore della prima colonia di Padri Pellegrini di Plymouth, Massachusetts, sbarcati qui nel 1620 dopo l’estenuante traversata (durata circa due mesi) a bordo della Mayflower, dall’Inghilterra alle coste dell’odierno New England.
Si tratta dell’incipit del proclama datato Novembre 1621, che invitava tutti i membri della colonia a partecipare alle celebrazioni – ispirate dagli antichi rituali dei Nativi Wampanoag, gli indigeni che aiutarono i Pilgrim Fathers, i Padri Pellegrini, ad insediarsi e sopravvivere al primo gelido inverno sulle coste dell’odierno New England, a Plymouth per l’esattezza – per ringraziare Dio del primo fruttuoso raccolto ad un anno esatto dall’arrivo nella loro nuova patria, con una funzione religiosa prima e con la condivisione di cibo, bevande e dolciumi assieme alla comunità ed ai nativi stessi.
Cliccando qui potete accedere ad un breve e dettagliato itinerario per scoprire oggi tutti i luoghi connessi alla tradizione del Thanksgiving dalla cittadina di Plymouth, alla Plymouth Plantation ed alla Mayflower II.
Se pensate di visitare New York, invece, vi invito a scoprire la Plymouth Church di Brooklyn, una delle chiese più antiche della città, al cui interno è conservato un frammento della Plymouth Rock, lo scoglio su cui – secondo la tradizione – sbarcarno i primi Padri Pellegrini.
A partire da quel giorno le celebrazioni di quel momento così importante per i Pilgrim Fathers furono ripetute discontinuamente negli anni – da quelle organizzate dai villaggi di pellegrini che popolavano progressivamente la nuova terra, a quelle improvvisate dalle colonie di ribelli durante la Guerra di Indipendenza, fino alla speciale proclamazione del Thanksgiving fatta nel 1789 dal primo Presidente degli Stati Uniti George Washington – senza tuttavia avere mai una data fissa.
Fu grazie al Presidente Abraham Lincoln, ed alla suo discorso sulla Proclamazione del Ringraziamento, che il Thanksgiving Day divenne una vera e propria festività con una data prestabilita, il quarto giovedì di Novembre. In un momento di profonda divisione, nel 1863 il paese si trovava nel pieno della Guerra Civile, il Presidente Lincoln pensò che sarebbe stato importante ai fini della pacificazione riunire idealmente ed indistintamente tutti gli americani in una giornata di preghiera e ringraziamento in onore di Dio Padre e della sua benevolenza ed in memoria dei Padri Fondatori del paese.
Tuttavia solo nel 1941 il Congresso degli Stati Uniti d’America dichiarò ufficialmente il Thanksgiving Day festa nazionale.
Durante le settimane antecedenti, fino al Thanksgiving Day stesso, in tutti gli Stati Uniti le case vengono addobbate con decorazioni molto semplici che ricordano gli elementi base dei primi festeggiamenti del 1621. Spighe di grano, cesti di frutti e fiori autunnali, ghirlande di foglie colorate, e l’immancabile tacchino di ceramica o di legno, rigorosamente dipinto a mano.
La giornata del Thanksgiving segue uno schedule ben preciso.
Inizia con un lento risveglio in famiglia e prosegue nella mattinata con il passaggio della Thanksgiving Parade – la più famosa è senza dubbio quella organizzata da Macy’s, a NYC – allestita con carri allegorici e pupazzi giganti che fanno riferimento ai grandi personaggi della storia americana e non solo, e guidata da gruppi di ballerini in costume e majorettes che a ritmo di musica scandiscono il passaggio dei vari carri.
Terminata la Parata giunge il momento più atteso, quello del pranzo del Thanksgiving Day, che riunisce famiglia e amici fino a sera, complice anche la tradizionale rassegna di Football alla tv.
Il momento che vede come protagonista della tavola, dopo la consueta preghiera di ringraziamento in cui ogni singolo membro della comunità riunita esprime davanti agli altri la sua personale e motivata gratitudine, il Tacchino ripieno, accompagnato da altri elementi della tradizione del Thanksgiving come la salsa di mirtillo, le patate dolci e la torta di zucca.
Un esperienza gastronomica che ripropongono anche diversi ristoranti, nel caso ci si trovasse come visitatori in qualche città degli USA. Tuttavia non dimenticate di prenotare per tempo, la disponibilità dei posti è sempre molto limitata, specie nei luoghi più turistici.
Trascorrere la festa del Ringraziamento USA a New York è sicuramente un’esperienza da fare una volta nella vita.
Protagonista della giornata è senza dubbio la Macy’s Thanksgiving Parade, la storica parata organizzata dai grandi magazzini Macy’s a partire dal 1924, che si snoda lungo un percorso di circa 4 km da West Side Central Park, all’altezza della 77th Street, fino ad Herald Square sulla 34th Street, dove si trova appunto Macy’s.
Un consiglio in più: la sera antecedente la parata, recandosi nell’Upper East Side, all’altezza del Museo di Storia Naturale, solitamente a partire dalla 79th street, si può assistere alla cerimonia della gonfiatura dei palloni, così come il giorno successivo, al termine della sfilata, tra la 34th e la 6th Ave ci si può fermare per vederli sgonfiare e ripiegare.
Se volete trovare un buon punto di osservazione per godervi la parata dovete muovervi con notevole anticipo.
Il mio suggerimento è di posizionarvi nella zona di Central Park West tra la 65th e la 70th Street, decisamente meno affollata rispetto ad Herald Square dove solitamente stazionano anche i palchi delle televisioni e delle radio.
Proprio come ho fatto io durante l’ultimo Thanksgiving Day trascorso a Nyc, nel 2018.
Trovate tutta l’esperienza sintetizzata nel video qui sotto, o se preferite nelle stories di Instagram in evidenza, cliccando qui.
Per quel che concerne il pranzo – se non avete un invito in famiglia o in casa con amici – prenotate per tempo in uno dei ristoranti che offrono il classico menu del Thanksgiving Day.
Preparatevi comunque a lunghe attese anche se avete riservato il tavolo, in questa giornata speciale i tempi si allungano non poco.
Infine se il meteo lo consente – solitamente a fine Novembre in città le temperature scendono vertiginosamente – potete smaltire il pranzo con una piacevole passeggiata pomeridiana sul Brooklyn Bridge, nei parchi tra Manhattan e Brooklyn, o nei Christmas Market appena allestiti, il mio preferito è quello di Bryant Park, solitamente molto frequentati in questa giornata anche dai local.
Le parate organizzate per il Thanksgiving Day terminano solitamente con l’arrivo del carro di Santa Claus, il nostro Babbo Natale. Si tratta di una sorta di passaggio simbolico che a tutti gli effetti designa la fine delle celebrazioni autunnali e da ufficialmente il via alle festività natalizie.
Non a caso il giorno dopo, il venerdì successivo alla festa del Ringraziamento USA, è Black Friday.
Un’intera giornata, che in molti casi prosegue per tutto il weekend, di sconti e promozioni eccezionali, a cui aderiscono sia i grandi magazzini che i negozi al dettaglio, e che celebra a tutti gli effetti l’inizio dello shopping natalizio. Una tradizione, l’ennesima, che ha avuto origine nel 1924 proprio in seguito alla prima parata organizzata dai magazzini Macy’s di New York per Thanksgiving Day, per festeggiare degnamente l’inizio – e quindi incrementare le vendite – degli acquisti per il Natale.
Ma è solo a partire dalla fine degli anni ’80 che ha acquisito una certa ufficialità, divenendo una sorta di giornata dedicata allo shopping – sfrenato ed estremamente conveniente – a livello nazionale.
L’espressione Black Friday – utilizzata per la prima volta proprio negli anni ‘80 – fa riferimento al traffico congestionato che inevitabilmente si genera nel corso dell’intera giornata.