“Sono più miti le mattine. E più scure diventano le notti
E le bacche hanno un viso più rotondo. L’acero indossa una sciarpa più gaia,
e la campagna una gonna scarlatta.”
(Amherst Massachusetts, Autunno, Emily Dickinson)
Ogni volta che mi ritrovo a scrivere delle esperienze, dei luoghi e degli itinerari legati ai miei viaggi in Massachusetts, e più in generale in New England, ritorna improvvisa la stessa inconfondibile sensazione.
Quella di ritrovarmi in una terra unica e speciale in cui paesaggio, condizioni climatiche, spirito d’intraprendenza e storia hanno tessuto una tela ricca di tradizioni, cultura, arte e natura, la cui sorprendente interazione ha dato vita a personaggi, racconti e capolavori oggi famosi in tutto il mondo.
Così dopo aver raccontato di Boston, delle sue variegate sfumature e dei suoi sorprendenti personaggi, di Plymouth e dei suoi stoici e coraggiosi Padri Pellegrini, dopo Concord, con i suoi struggenti paesaggi e le piccole, grandi avventure delle quattro protagoniste di Little Women.
Ed ancora dopo un magico inizio d’autunno nei Berkshires, immersa tra la natura e le realistiche rappresentazioni di un secolo d’America di Norman Rockwell, eccomi ritornare con la mente ad Amherst Massachusetts, per raccontarvi i luoghi, la vita, la poesia e le curiosità inerenti la più grande poetessa americana di tutti i tempi, Emily Dickinson.
Ad Amherst ci si arriva da Boston in un paio d’ore d’auto, seguendo la MA 2 West prima, deviando poi da Orange sulla US 202.
Questa deliziosa cittadina della zona centrale del Massachusetts é famosa per essere la sede di alcuni tra i college più prestigiosi dello stato (l’Amherst College, l’University of Massachusetts e l’Hampshire College) e ancora di più per essere stata la città in cui Emily Dickinson nacque, trascorse (componendo più di 2000 poesie) buona parte della sua breve vita, e morì a poco più di 50 anni.
Qui una valida selezione di poesie di Emily Dickinson con testo in lingua originale a fronte.
Tutti i siti di interesse turistico si trovano nel giro di pochissimi isolati, il consiglio é quello di posteggiare l’auto nel centralissimo parcheggio della Boltwood Walk, alle spalle della Main Street, e di muoversi a piedi.
Per farvi un’idea di quello che Amherst doveva essere in passato (e non é che sia poi cambiata molto, a dire il vero) e di tutti i singolari personaggi che hanno vissuto ed interagito in questo luogo nel corso del tempo, basterà raggiungere il West Cemetery nella vicina Pleasant Street.
Il semplice ingresso segnalato da un cancello di ferro battuto ed un piccolo cartello introduce a quello che viene considerato il più bel lavoro artistico della città, i Fantasmi di Amherst.
Nulla di inquietante, anzi. Si tratta di un bellissimo e coloratissimo murales in cui sono rappresentati i protagonisti e gli avvenimenti clou della storia cittadina, come ad esempio il poeta e professore universitario Robert Frost, la stessa Emily Dickinson, posta al centro di una gigantesca margherita, le donne più influenti dei circoli culturali, i produttori terrieri più facoltosi, etc.
Poco distante, seguendo il sentiero principale, sulla sinistra si incontra all’interno della tomba di famiglia, poco più di un giardino recintato con alcune lapidi, il sepolcro di Emily Dickinson.
Anche qui, proprio come per quello di Louisa May Alcott (l’autrice di Piccole Donne) a Concord, i lettori affezionati, gli scrittori in erba e gli appassionati di poesia usano lasciare matite, penne e brevi messaggi per onorare la memoria di Emily o magari per ricevere ispirazione dalla loro “musa”.
Una volta usciti dal West Cemetery proseguite a piedi lungo Pleasant Street fino a raggiungere l’incrocio con Main Street, noterete un susseguirsi di case d’epoca, qualche edificio moderno, una serie di ristoranti, pub e tavole calde (assiduamente frequentate dagli studenti dei college) ed alcune polverose librerie dove (se appassionati) poter scovare con un po’ di pazienza vecchie edizioni e testi rari.
Appena imboccata Main Street sulla sinistra, avvolte in una splendida cornice naturalistica compaiono due belle costruzioni ottocentesche.
La seconda (la prima dimora, ad oggi in fase di restauro, apparteneva al fratello William Austin Dickinson), come indicato nel cartello d’ingresso, é quella in cui visse tutta la sua breve vita Emily Dickinson.
Oggi é un museo ben organizzato, che grazie a visite guidate mirate riesce ad offrire un’idea della vita ad Amherst nell’800, delle passioni, delle curiosità e delle ispirazioni che portarono la famosa poetessa a comporre nella stanza al primo piano più di 2000 poesie.
L’idea di una donna sola e reclusa, offerta dalla maggioranza di libri e romanzi sulla sua vita, dopo la visita guidata scompare quasi del tutto lasciando spazio a quella di un animo sensibile, di una giovane donna colta, coraggiosa ed intraprendente, legata alla sua famiglia ed ai luoghi della sua infanzia che riesce a viaggiare (convinta che con la fantasia si possa raggiungere ogni luogo) ed a raccontare il suo mondo attraverso la poesia.
Sbirciando dalla finestra della sua camera da letto al primo piano, quella accanto al piccolo scrittoio su cui compose buona parte delle sue opere, si percepisce quasi la magia e l’impatto che il paesaggio bucolico di Amherst ebbe sul suo animo sensibile e non sorprende affatto scoprire che il famoso duo artistico di Simon & Garfunkel le dedicò negli anni ’60 la splendida For Emily, Whenever I May Find.
Che siate o meno appassionati di poesia, e di Emily Dickinson nello specifico, la visita di Amherst regala un delicato fermo immagine di quelle che dovevano essere la vita e le dinamiche della buona società (colta e progressista) del Massachusetts e del New England del Sud in generale.
Amherst si visita tranquillamente in giornata.
Il consiglio, prima di ripartire, é quello di pernottare (per continuare a godere dell’atmosfera della “vecchia” Amherst) presso il Lord Jeffery Inn, una confortevole ed elegante struttura d’epoca risalente ai primi del ‘900.
Se non volete usufruire del ristorante all’interno e preferite una cena veloce ed originale, mettetevi in fila assieme agli studenti universitari per assaggiare un trancio della ricca (e più che nutriente) ed economica pizza di Antonio’s Pizza by the Slice.
6 Comments
Da sempre sento un forte legame con questo personaggio. Leggendo la sua biografia e studiando le sue poesie fin dai tempi del liceo mi sembrava di conoscerla, di visualizzare nella mia mente la sua camera, la sua casa, la campagna che la circondava… È sempre stato così. Quindi poter vedere questi luoghi sarebbe per me un immenso regalo! Come sempre racconti benissimo i tuoi States ed ogni luogo che visiti, ci permetti di viaggiare con la mente e l’immaginazione. Grazie <3
Grazie ragazzi!
Confesso di essere rimasta colpita dalla storia di Emily e da quanto la sua vita sia connessa alla sua poesia.
Amherst è davvero un luogo magico…
Ciao Simona,
posso immaginare il brivido che ti ha dato visitare la casa museo di Emily… per me sono sicura che sarebbe così! Chissà che un giorno anche io possa lasciarmi ispirare dalla sua poesia proprio in quei luoghi a lei cari e magari lasciare una matita sulla sua tomba. Grazie per questo racconto.
Grazie a te per essere passata di qui.
Emily ti aspetta.. sono sicura che l’atmosfera incantata di Amherst conquisterà anche te ?
Sto lavorando alle illustrazioni della sua biografia, il fascino della sua mente è indiscutibile. La bellezza dei luoghi dove ha vissuto anche.Un vero incanto.
Che bello Maria, mi avvisi quando è pronta? 🙂