In viaggio con Amtrak verso Washington DC.
Ho sempre pensato che viaggiare in treno fosse il modo migliore, specie durante un lungo itinerario, per assaporare lo spostamento.
Non così lento da permettere di raggiungere facilmente la meta successiva, non così veloce da consentire di godere dei paesaggi attraversati e, soprattutto, avere il tempo di raccogliere le idee su quanto visto e vissuto in precedenza.
Una sorta di zona franca in cui svuotarsi del cumulo di emozioni ed esperienze fatte e prepararsi alle nuove in arrivo.
Così dopo due intense settimane in giro per gli States in viaggio – a bordo di uno dei miei preferiti mezzi di spostamento negli USA, i treni Amtrak – verso la penultima meta di questo lungo on the road, Washington DC, raccolgo o almeno ci provo i pensieri e le sensazioni accumulate.
Chiudo gli occhi e ritrovo i visi e le parole gentili delle persone incontrate in Minnesota, la loro sorpresa (credo di essere stata la prima, al massimo la seconda italiana ad esserci venuta di proposito) al mio desiderio, insolito, di scoprire la loro splendida terra, i paesaggi mozzafiato dei laghi, il sapore di una cucina decisamente insolita ed un tantino pesante (se ripenso alla prima notte insonne tra fuso e bistecca di bisonte), la Pop Art di Minneapolis e l’atmosfera vecchia America di St. Paul con i suoi gangsters e le chiatte sul Mississippi.
E poi ripenso al caldo Tennessee, ai contrasti non solo musicali della chiassosa Nashville.
Dall’assordante Broadway Street che per buona parte del giorno e della notte, produce quantità impressionanti di musica e stivali rigorosamente country, alla sacralità mista a lontani riti africani della Black Gospel Music e dell’incredibile funzione religiosa a cui ho avuto il permesso di assistere presso la comunità nera della Christian Outreach Ministries.
Per non parlare poi della Georgia, un ritorno fortemente voluto, e del South Carolina, delle loro antiche e preziose piantagioni di cotone, riso ed indaco, delle ville antebellum, del caldo, dei granchi e delle pesche, del fascino di un “piccolo mondo antico” che ostinatamente conserva le sue tradizioni (occhio alle domande sulla Guerra di Secessione, nonostante siano trascorsi 150 anni, sono ancora molto suscettibili sull’argomento) ed il suo carattere battagliero accento incomprensibile incluso, intavolare una discussione con la gente del posto può risultare davvero frustrante.
Ancora una volta sono sorpresa dalla varietà di culture, tradizioni e razze che affollano questo grande paese, ancora una volta sono sopraffatta dalla quantità di emozioni che un viaggio on the road nella vera America può offrire, quando penso di aver visto e scoperto tanto mi rendo conto che in realtà so ben poco ed il desiderio, naturale ed improvviso di saperne di più mi spinge a continuare.
Se vi dicessi che le grandi città come New York, Washington, Philadelphia, Chicago e San Francisco, che personalmente adoro, o le sbrilluccicose e modaiole Los Angeles, San Diego e Las Vegas sono solo la punta dell’iceberg mi credereste??
9 Comments
Pienamente d’accordo con te sulle emozioni che regala il treno. Permette di percepire lo spostamento e assaporare ogni paesaggio.
Sugli States ho ancora tanto da imparare da te…
Ed è per questo che non mi perdo nemmeno uno dei tuoi post! 🙂
la definizione del treno come di “Una sorta di zona franca in cui svuotarsi del cumulo di emozioni ed esperienze fatte e prepararsi alle nuove in arrivo…” è tanto poetica quanto, secondo me, calzante! Un luogo-non luogo che abbina il muoversi alla fruizione del paesaggio intorno 🙂
Grazie Enrico, aspettavo il tuo commento (e parere…) di esperto!!
Non e’ la prima volta che uso il treno nei miei viaggi e ti diro’ che nei miei itinerari spesso cerco di proposito di effettuare tratte in treno… cosi’ posso utilizzare la mia “zona franca”!!
I tuoi post hanno il dono di riportarmi in luoghi a me cari o di farmi venire una voglia pazzesca di fare la valigia. Ideali in ogni caso insomma 🙂
La definizione del treno poi è perfetta. Brava!
Che bello Silvia… e’ un piacere riportarti nei tuoi “ricordi di viaggio”.
Riguardo al treno, e’ uno dei miei mezzi di trasporto preferiti, mi regala tempo e riflessioni!!
Adoro anch’io spostarmi in treno. Favolosa definizione …la condivido in pieno!
Nel caso specifico di washington dc, però, ho gradito molto anche il pullman: vero, più di 4 ore di viaggio, ma avrei voluto girovagare tra quegli scenari ancora un po’….
Grazie Antonella.
Concordo, anche i Greyhound bus non sono male 😉
Dal 2020 , viaggio cancellato causa Covid, mia moglie ed io vogliamo fare Roma + NewYork + Philadelphia + Washington + San Francisco + Vancouver + Montagne Rocciose in Canada + Yellowstone + Niagara Falls + Montagne Bianche + Main + Cape Code + Boston e ritorno a NewYork e Roma . Vorremmo farlo in treno per non guidare ma …..mi sembra sia impossibile!? O no ? Ci puoi aiutare ? Grazie mille comunque.
Ciao Michele, mi spiace per il viaggio annullato, purtroppo è solo uno dei tantissimi danni fatti dal covid. Fare tutte le tappe che hai segnato solo in treno è poco fattibile, un pò per i tempi (non so quanti gg avete a disposizione ma un viaggio del genere in auto richiede almeno, e non basterebbe, un mese), un pò perché alcune zone non sono servite benissimo. Bisognerebbe selezionare…