Itinerario North e South Dakota: esperienze, scoperte, incontri ed emozioni in viaggio alla scoperta dei “Dakotas”. Tappe, informazioni e consigli utili per organizzare e vivere al meglio un on the road in questi due suggestivi e sorprendenti stati del Great American West, conosciuto anche come la Real America USA!
Un itinerario tra North e South Dakota, o meglio ancora nei “Dakotas” come usano chiamarli i local, per vivere ed assaporare tutta l’essenza, le esperienze e le emozioni di un viaggio decisamente unico nel vero e mitico Old Wild West!
Un percorso per intenditori ed appassionati, ma anche per viaggiatori curiosi che desiderano conoscere approfonditamente un’altra autentica e sorprendente “fetta d’America”, alla scoperta, tra luoghi più e meno conosciuti, delle differenti culture e delle tradizioni che rievocano ancora oggi miti, eventi e personaggi del vecchio West, della natura sconfinata ed incontaminata, dei paesaggi struggenti e mozzafiato, oltre che della ricchissima ed impressionante fauna locale, tra cui bisonti, pecore longhorn, cani della prateria, meravigliose mandrie di cavalli allo stato brado, asini selvatici, antilopi, serpenti (eh si anche loro!), aquile americane e tanti altri.
Un viaggio tra Parchi Nazionali, Parchi Statali e Monumenti Nazionali, tra storie di presidenti come Theodore Roosevelt, celebri esploratori e coraggiose guide native come Lewis, Clark e Sacajawea, e della loro storica spedizione alla ricerca “via terra” del mitico Passaggio a Nord Ovest.
Di militari di cavalleria, pionieri, fuorilegge, cowboy e pistoleri come il Generale Custer, Calamity Jane, Wild Bill Hickok, Buffalo Bill, oltre che di ghost town, dinosauri, mammut e siti paleontologici tra i più preziosi e rari al mondo, di suggestive Scenic Hwy, basi missilistiche segrete che riportano ai tempi della “Guerra Fredda”, collezioni di auto e moto tra le più ricche e prestigiose e location cinematografiche e letterarie decisamente cult, due su tutte, Balla coi Lupi e La casa nella Prateria.
Immancabile in un itinerario del genere il contatto e l’approfondimento con le Culture Native la cui storia, così radicata, difficile ed intensa, si interseca in maniera profonda e complessa con quella della “Frontiera” e dell’arrivo dell’uomo bianco.
Un percorso che parte dalla scoperta della storia e dal retaggio culturale delle fiere tribù affiliate Mandan, Hidatsa e Arikara, oggi stanziate in North Dakota, ed arriva fino ai Sioux Lakota – che hanno dato i natali ad alcuni dei personaggi più leggendari della loro storia, Toro Seduto, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa e Piede Grosso – dalle terre sacre delle Black Hills alla Pine Ridge Oglala Reservation, dai rilievi (delle altrettanto terre sacre) delle Badlands fino a Chamberlain ed alle fertili pianure del South Dakota orientale.
Un viaggio nei Dakotas, tante incredibili, preziose ed indimenticabili esperienze ed emozioni!
L’itinerario inizia e termina a Minneapolis, Minnesota.
Il Minneapolis – St. Paul International Airport per vicinanza alle destinazioni e frequenza di voli dall’Europa è senza dubbio la soluzione migliore per chi abbia in mente di effettuare un on the road approfondito tra North e South Dakota.
Il percorso è suddiviso in tappe, con indicazioni su cose da fare e da vedere day by day con link di approfondimento.
Dopo aver noleggiato l’auto partenza per Fargo, qui una guida dettagliata per scoprire la città al meglio.
Arrivo nel primo pomeriggio, prima tappa al Visit Fargo-Moorhead, il centro visitatori.
Qui avrete modo di rifornirvi di cartine e brochure su eventi ed attività in programma nel periodo della vostra visita, seguire la Walk of Fame dei personaggi più illustri della città ed ammirare il primo dei 39 bisonti realizzati per il progetto artistico “Herd About The Prairie: A Virtual Art Stampede”, disseminati in tutta Fargo.
Oltre a poter veder dal vivo l’originale Woodchipper (ed altri cimeli legati alla pellicola), la vera cippatrice utilizzata nel film cult dei Fratelli Coen, Fargo, ambientato qui e girato poco distante in Minnesota nel 1996.
Cena in uno dei locali di Robert St. (Boiler Room e Mezzaluna tra i miei preferiti) e pernottamento in città.
Soggiorno consigliato al centralissimo e nuovissimo Jasper Hotel, hotel boutique nel cuore della Broadway che celebra il più autentico spirito della città, a metà strada tra la tradizione e l’eredità dei primi pionieri e l’innovazione di un centro urbano in continua, sorprendente evoluzione.
Intera giornata dedicata all’esplorazione di Fargo.
Viva, attenta, operosa, artisticamente impegnata e decisamente “aperta”.
Queste le qualità che hanno fatto guadagnare alla più popolosa e ricercata città del North Dakota lo slogan di “North of Normal”, ovvero un luogo assolutamente fuori dall’ordinario!
Un’interpretazione che varia a seconda del viaggiatore che, partito con l’idea di scoprire storie e percorsi di pionieri, vecchi trails, praterie, storiche linee ferroviarie e culture native Sioux si ritrova alla fine a girovagare nel cuore della fertile Red River Valley tra coloratissime ed accattivanti installazioni artistiche, vecchie glorie del baseball, musica, teatri e negozi dal design decisamente vintage, birrifici artigianali, fattorie di produttori locali e centri culturali che mantengono viva l‘epopea dei vichinghi e della grande ondata migratoria scandinava di metà ‘800.
Da non perdere:
Plains Art Museum – per entrare in contatto con le tradizioni ed il retaggio culturale delle tribù native locali.
Tour Murales – Fargo è una città che trasuda arte in ogni sua forma, cliccando qui potete scaricare la mappa con tutti i murales presenti in downtown.
Bonanzaville – una vecchia farm del North Dakota riconvertita in un museo a cielo aperto sulla storia dello stato. Qui potrete visitare numerosi edifici pubblici, abitazioni private, vecchie banche, chiese, scuole ed uffici ferroviari risalenti all’epoca dei pionieri, oltre ad un’incredibile collezione di carrozze, auto ed aerei. Tutto, interni ed esterni, è rigorosamente originale.
Hjemkomost Center – per saperne di più sui luoghi e le tradizioni della grande comunità norvegese presente a Fargo, ed in generale in North Dakota, risultante del grande flusso migratorio verso queste terre fertili a partire dalla seconda metà dell’800.
Roger Maris Museum – piccolo museo all’interno di un centro commerciale dedicato alla star dei New York Yankees Roger Maris che nella stagione 1961 raggiunse il record di 61 home run, il primo a superare i 60 home run di Babe Ruth del 1927.
Fargo Air Museum – una variegata collezione di aerei di tutte le epoche, molti dei quali ancora in grado di volare.
Un tasting di birre artigianali alla Fargo Brewing Company.
Una serata al Fargo Theatre, splendido teatro degli anni ’20 in cui si svolge ogni anno in Marzo il Fargo Film Festival.
Per maggiori informazioni su eventi in programma nel periodo della vostra visita vi invito a consultare il Sito ufficiale dell’ente del turismo di Fargo.
Partenza di primo mattino alla volta di Bismarck, capitale del North Dakota.
Soste lungo il percorso:
Valley City – per ammirare alcuni punti panoramici sullo Sheyenne River e sull’Hi-Line Railroad Bridge, uno dei ponti ferroviari a binario singolo più antichi (la costruzione risale al 1908), alti e lunghi degli USA, che rivestì un ruolo fondamentale durante il trasporto di uomini ed armamenti durante i due conflitti mondiali e che per questo motivo subì numerosi tentativi (per fortuna falliti) di sabotaggio da parte delle spie tedesche.
Jamestown – per visitare l’interessante National Buffalo Museum (un excursus sulla storia del bisonte americano in North Dakota), provare ad avvistare le prime mandrie di bisonti e scattare una foto con il the World’s Largest Buffalo, la più grande statua di bisonte al mondo.
Arrivo a Bismarck nel primo pomeriggio, soste consigliate:
North Dakota Heritage Center & State Museum – un meraviglioso complesso museale dedicato all’evoluzione storica e culturale del North Dakota, dalle prime formazioni geologiche 600 milioni di anni fa ai dinosauri (qui potrete ammirare un T REX a grandezza naturale) ed agli animali preistorici che popolarono queste terre prima dell’arrivo dell’uomo alle culture native Sioux, passando per i flussi migratori dal Nord Europa ed i siti nucleari allestiti durante la Guerra Fredda.
Fort Abraham Lincoln State Park – un idilliaco e suggestivo parco statale sul Missouri River voluto dal Presidente Roosevelt nel 1907 nei luoghi originari in cui dalla fine del 1500 vissero e proliferarono, prima di una violenta epidemia di vaiolo che li decimò e li costrinse e spingersi verso Nord, i nativi Mandan, ed in cui successivamente per la posizione strategica fu costruito Fort Abraham Lincoln che ospitò per tre anni il Generale Custer ed il suo 7° Cavalleggeri prima della partenza per Little Bighorn, dove trovò la sconfitta, e la morte, ad opera di un’alleanza di Sioux Lakota, Arapaho e Cheyenne il 25 Giugno del 1876.
Imperdibile la visita dell’On-A-Slant Village, la fedele ricostruzione di un villaggio Mandan su un territorio sacro, e la casa (ricostruzione su sito originale con diversi arredi originali) in cui visse il Generale Custer.
United Tribes Technical College International Pow Wow 2022 – se vi troverete a visitare queste zone nelle prime settimane di settembre, sappiate che solitamente il secondo weekend del mese si tiene uno dei powwow più grandi ed emozionanti dello stato del North Dakota, organizzato dalle tribù associate Mandan, Hidatsa e Arikara, con ospiti di comunità native da ogni parte del Nord e Sud America. Un’esperienza meravigliosa che da sola può fare la differenza in un percorso del genere.
Pernottamento nella area Bismarck & Mandan.
Colazione consigliata in uno storico diner di Bismarck, il Kroll’s Diner.
Partenza verso nord seguendo il corso del Missouri River, tappe lungo il percorso:
Lewis and Clark Interpretive Center & Fort Mandan – con la visita di questo centro culturale e del vicino Fort Mandan si entra in un’area del North Dakota resa celebre in tutto il mondo dal passaggio della spedizione di Lewis and Clark che, supportati dall’aiuto della giovane guida Shoshoni Sacajawea, compirono l’impresa di trovare un passaggio via terra verso il Northern Pacific.
In questa particolare zona, sorpresi dall’arrivo di un gelido inverno, furono supportati dai Mandan, oltre che dagli Hidatsa ed Arikara, dall’autunno del 1804 alla tarda primavera del 1805, e fu qui che incontrarono per la prima volta la loro guida Sacajawea, che li condusse fino alla costa del Pacifico. Il centro interpretativo è ricco di testimonianze originali relative a Lewis e Clark, mentre il Fort Mandan regala uno spaccato reale di quella che fu la loro vita quotidiana durante la permanenza in queste terre, fino ad allora considerate l’estrema frontiera verso Ovest.
Sosta consigliata lungo il percorso per il pranzo Totten Trail Bar.
MHA Nation, New Town, Lake Sacajawea – proseguendo verso nord-ovest si entra a tutti gli effetti nella Fort Berthold Reservation, territorio delle tre tribù affiliate Mandan, Hidatsa ed Arikara. Il percorso che conduce fino a New Town lungo il Missouri River ed attraverso il Lake Sacajawea è estremamente suggestivo, pianure infinite intervallate da piccoli specchi d’acqua, sullo sfondo di tanto in tanto spuntano dal nulla assoluto gigantesche pale eoliche e trivelle, un paesaggio surreale, un contrasto ben dosato tra natura e tecnologia.
Il modo migliore per entrare in contatto con queste tre tribù è prenotare una visita presso l’MHA Interpretive Center e l’Earthlodge Village, centro cerimoniale principale della comunità, per comprendere l’intensa, drammatica e complessa storia di queste tre fiere tribù, dalle loro origini alle devastazioni del vaiolo e dell’uomo bianco, fino alla loro “rinascita” che li vede oggi protagonisti di una delle più attive – e soprattutto appassionate nel raccontare il loro retaggio culturale – riserve native degli USA. Qui un articolo dettagliato sulla visita della MHA Nation.
Prima di lasciare la riserva non dimenticate di raggiungere il Crow Flies High Butte, uno scenografico view point sul Four Bears Bridge e sul Lake Sacajawea, nel punto esatto in cui Clark si riunì a Lewis per poi riprendere la spedizione verso Ovest.
Watford City – siamo alle porte della North Unit del Theodore Roosevelt NP, Watford City è il punto di riferimento per l’intera area, ed un ottima soluzione per pernottare. Hotel consigliato Teddy’s Residential Suites.
Intera giornata dedicata alla visita del Theodore Roosevelt NP.
Un’area naturale protetta delle Badlands della parte occidentale del North Dakota, chiamata così in onore del 26° Presidente USA che in queste terre visse per diversi anni e di cui scrisse in più libri, arrivando più volte ad affermare che senza la sua esperienza di vita in questi territori non sarebbe mai potuto diventare Presidente degli Stati Uniti d’America.
Una passione che ancora oggi alimenta Ranger, volontari e visitatori del parco e che si percepisce in ogni singolo luogo.
Qui un articolo-guida dettagliato per organizzare al meglio la visita il parco.
North Unit – l’area solitamente meno visitata del parco perché più remota ed a mio parere più suggestiva, solo qui tra l’altro potrete ammirare le famose evidenze geologiche conosciute come Cannonballs. Il consiglio è quello di partire al mattino presto, ricordate che per avvistare bisonti ed altri animali è consigliabile esplorare il parco all’alba ed al tramonto quando le temperature più fresche li spingono ad uscire dalle radure. Per percorrere la North Unit’s out-and-back Scenic Drive sono necessarie almeno 2 ore fermandosi in tutti i view point, se volete effettuare qualche trail particolare abbiate ben presenti i tempi di percorrenza e soprattutto non uscite dai percorsi battuti, questa zona del parco è famosa per l’alta presenza di serpenti.
Indicazione importante – proseguendo verso sud-ovest cambia l’orario si passa dal Central Time (-7) al Mountain Time (-8), questo significa che avrete un’ora in più a disposizione per godervi le meraviglie del Theodore Roosevelt NP.
South Unit – a circa 100 km a Sud potrete accedere all’area più visitata del parco, la South Unit, che si trova adiacente alla storica cittadina di Medora. Anche qui avrete un loop da seguire, lo Scenic loop Drive, circa un’ora e mezza di percorrenza, con soste nei differenti view point ed una vasta scelta tra trail più o meno impegnativi. Da non perdere la Maltese Cross Cabin, la prima autentica cabin in cui soggiornò Roosevelt, una delle Priarie Dog Town lungo il percorso, dove avvistare i simpatici “cani della prateria”, il Boicourt Overlook e poco fuori Medora, il meraviglioso Painted Canyon, da raggiungere rigorosamente al tramonto.
Medora – deliziosa cittadina storica del North Dakota che offre il meglio di sé in estate con i suoi celebri musical ispirati all’Old Wild West. Non perdetevi la visita del North Dakota Cowboy Hall of Fame, dello Chateau de Mores and Visitors Center, antica residenza di Antoine de Vallombrosa, Marchese de Mores, fondatore della città, una cena al Little Missouri Saloon, ed il pernottamento nel suggestivo Rough Riders Hotel, struttura storica frequentata spesso dal Presidente Roosevelt, il nome dell’hotel fa riferimento al suo personale battaglione di cavalleria durante la guerra ispanico-americana.
Ultima intensa giornata di viaggio in North Dakota, tappe lungo il percorso:
Colazione consigliata al Cowboy Cafe, Medora.
Partenza di primo mattino per Bowman, tappe lungo il percorso:
Badlands Dinosaur Museum, Dickinson – uno dei musei più importanti dello stato per le numerose evidenze paleontologiche presenti in questi territori, e non solo. La struttura, in cui opera attivamente un’equipe di paleontologi guidata dal Dr. Denver W Fowler, ospita migliaia di esemplari di minerali e fossili, inclusi gli scheletri di 14 dinosauri a grandezza naturale ed un teschio di Triceratopo completo scoperto vicino Dickinson.
Enchanted Hwy – uno dei percorsi più suggestivi ed emozionanti del viaggio, l’Enchanted Highway è una raccolta delle più grandi sculture create con rottami metallici al mondo, opera dell’artista locale Gary Greff per stimolare il flusso turistico in questa zona. Le 7 sculture sono rappresentative dello stato del North Dakota, costruite a intervalli lungo un tratto di 51 km, una deviazione della I-94 sulla strada da Gladstone a Regent. Valutate un paio d’ore se avete intenzione di fermarvi ad ammirarle tutte. Qui un articolo dettagliato per scoprire tutte le sculture ed organizzare al meglio il percorso.
Regent – qui avrete modo di visitare il piccolo gift shop dedicato all’Enchanted Hwy, al momento della mia visita il motel a tema voluto da Greff, The Enchanted Castle, era in fase di ristrutturazione.
Bowman – arrivo a Bowman, estrema frontiera del North Dakota verso l’Ovest e verso il South Dakota, nel primo pomeriggio in tempo per visitare il Pioneer Trails Regional Museum, qui avrete modo di effettuare un vero e proprio viaggio nel tempo nella storia della cittadina, dalla preistoria ai pionieri ed alle comunità native.
Imperdibile il tramonto al White Butte, montagna sacra per i nativi e picco più alto del North Dakota con i suoi 1068 metri, avendo un paio d’ore a disposizione è possibile seguire il trail che arriva fino in cima. Cena consigliata (imperdibile il bowling) al South Main Lanes.
Pernottamento al Bowman Lodge.
La giornata di oggi segna il passaggio dal North Dakota al South Dakota e l’arrivo nelle Black Hills, chiamate così per il colore scuro degli alberi sui pendii, terre sacre dei Sioux Lakota in buona parte espropriate illegalmente, dopo la violazione del Trattato di Fort Laramie del 1868, dal governo degli Stati Uniti con la Golden Rush, la grande Corsa all’Oro del 1870.
Di seguito le tappe del giorno:
Castle Rock Ghost Town – circa 100 km a sud sulla US 85 in direzione Sturgis, in South Dakota, ci si imbatte in una piccola ghost town, Castle Rock. Una sosta di pochi minuti per dare un’occhiata al vecchio e malandato post office, operativo dal 1910 al 1972, al general store, ed alle poche abitazioni rimaste.
Fun Fact! – in quest’area, più precisamente nei pressi del Castel Rock Butte, rilievo sacro per i nativi della zona, fu individuato, segnato e utilizzato per circa un anno, nel 1959, un marcatore geografico che identificava, in seguito all’annessione dell’Alaska agli USA, questo punto come il nuovo Geographical Center of USA. Tuttavia l’anno successivo, per praticità, si decise di calcolare solo il territorio degli USA continentali, ed il primato di centro geografico degli States ritornò a Lebanon, in Kansas.
Sturgis – tappa imperdibile per qualsiasi visitatore, che siate appassionati di Harley Davidson e moto in generale, o semplicemente curiosi. In questa cittadina dal 1938 si tiene ogni anno in agosto uno dei raduni di motociclisti più famosi al mondo, secondo solo a quello di Daytona. Lo Sturgis Motorcycle Museum and Hall of Fame celebra non solo questo importante raduno, raccontandone la storia e l’evoluzione nel corso degli anni, ma offre la possibilità di ammirare dal vivo una delle più incredibili collezioni di moto al mondo. Da vedere!
Deadwood – fondata illegalmente (perché come già detto originariamente in territorio Sioux Lakota) dai cercatori d’oro della Golden Rush nella seconda metà dell’800, Deadwood nella sua parte più antica, il distretto storico, regala ancora oggi ai visitatori uno spaccato abbastanza fedele di come doveva essere la vita a quei tempi per i pionieri, i pistoleri, i giocatori d’azzardo e le giovani donne che popolavano i saloon e le case di piacere.
Per entrare nel vivo di questa narrazione il consiglio è quello di visitare il Days of ’76 Museum, che racconta approfonditamente e con tantissimi cimeli originali (la collezione di carri e carrozze è davvero incredibile) la storia della fondazione della cittadina, il rapporto con i Lakota, la vita e la morte di celebri pistoleri e giocatori d’azzardo come Wild Bill, Calamity Jane, Buffalo Bill, e le celebrazioni annuali per i Day’s of 76, che rievocano con rodei e parate le giornate della fondazione.
Da non perdere la visita al Mount Moriah Cemetery dove riposano tra i tanti Wild Bill e Calamity Jane, e un pomeriggio-serata nella Historic Deadwood, con una sosta, ed una birra, al Saloon n.10 dove fu ucciso Wild Bill Hickok (la location originale si trova dall’altro lato della strada, dopo un incendio il saloon fu spostato nella posizione attuale) durante una partita con una coppia di assi e otto in mano, che poi divenne in seguito al suo assassinio la famosa “mano del morto”.
Da considerare anche la possibilità di partecipare alle numerose rievocazioni ad uno degli interessanti Deadwood Haunted History Walking Tour in programma nel distretto storico dal pomeriggio alla sera.
Cena al Legends Steakhouse, pernottamento consigliato nello storico e suggestivo Deadwood Mountain Grand.
Tatanka Story of the Bison Museum – il luogo perfetto per scoprire la storia delle Black Hills dal punto di vista dei Lakota – “The History before Hickok” (cit. Kevin Costner) – e del loro legame ancestrale con i bisonti.
Un museo fortemente voluto e di proprietà di Kevin Costner che, dopo aver girato proprio in queste zone il pluripremiato Balla coi lupi (all’interno del museo troverete i costumi originali utilizzati dai protagonisti del film), si appassionò a tal punto alla storia dei Sioux Lakota da costruire questo luogo e l’incredibile scultura bronzea all’esterno, la terza più grande al mondo, che riproduce fedelmente alcuni momenti salienti della tradizionale caccia al bisonte dei Lakota.
Per volontà dello stesso Costner i proventi dei biglietti del museo e dello shop annesso vanno tutti alle comunità native locali in difficoltà.
Journey Museum and Learning Center, Rapid City – il museo da visitare per saperne di più sull’evoluzione geologica, culturale, sociale e tradizionale delle Black Hills, dalla nascita del mondo ai giorni nostri.
Rapid City – nota anche come la “Città dei Presidenti” per la serie di 44 statue in bronzo a grandezza naturale di ciascuno dei presidenti USA che si trovano lungo le strade e sui marciapiedi del centro, è il luogo perfetto da cui partire alla scoperta delle maggiori attrazioni delle Black Hills, tra cui Mount Rushmore, Crazy Horse e Custer State Park. Da non perdere in centro una visita al Prairie Edge Trading Co., una delle più complete e ricche gallerie di prodotti e manufatti artigianali originali provenienti dalle comunità native della zona, e una passeggiata in Art Alley per ammirare la Street Art locale.
Cena consigliata allo Juniper, pernottamento all’Howard Johnson o similare.
Intera giornata dedicata alla scoperta delle Black Hills.
Mount Rushmore National Memorial – il monumento più visitato dai cittadini statunitensi, considerata una vera e propria icona patriottica con i volti dei 4 Presidenti USA più rappresentativi della storia americana (George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt, e naturalmente Abraham Lincoln, rappresentanti rispettivamente la nascita, la crescita, lo sviluppo e la stabilità della nazione), ma anche il più controverso assieme a quello del Crazy Horse Memorial per il fatto che siano entrambi stati scolpiti sulle rocce sacre dei Sioux Lakota.
Fatta questa doverosa precisazione, devo riconoscere che dopo 80 anni i 4 presidenti fanno ancora la loro parte, attraendo e stupendo visitatori da ogni dove.
Custer State Park, via Iron Mountain Road (strada scenografica consigliata) – uno dei parchi naturalistici più incredibili dello stato, che include la più grande riserva di mandrie di bisonti allo stato brado al mondo, non è un caso che proprio qui ogni anno alla fine di settembre si svolga il Buffalo Roundup, oltre ai Beggings Burro, gli asini selvatici “mendicanti”, alle pecore Longhorns ed ai cani della prateria.
Potete raggiungere il parco attraverso la scenografica Iron Mountain Rd e poi imboccare il Wildlife Loop Tour, circa 30 km, per avvistare gli animali e, volendo, intraprendere qualche trail. Avendo più tempo a disposizione, una volta terminato il giro del Custer State Park considerate anche la possibilità di raggiungere il Black Elk Peak, il punto più alto del South Dakota e degli Stati Uniti ad est delle Montagne Rocciose.
Crazy Horse Memorial – uno dei monumenti più impressionanti e discussi (assieme a Mount Rushmore, come scritto sopra) delle Black Hills. Dall’alto delle sue colline sacre Cavallo Pazzo, ritornato in forma di pietra come aveva annunciato prima della sua morte, punta il dito verso i suoi territori affermando con fermezza “Le mie terre sono dove giacciono sepolti i miei morti.”
Il monumento in lavorazione dal 1948 ha visto solo nel 1998 la conclusione del volto di Cavallo Pazzo, difficile stabilire quando potrà essere terminato.
Se avete tempo fermatevi per cena al Laughing Water Restaurant per poi assistere al Laser Light Show, lo spettacolo serale di luci e suoni con la narrazione della storia e delle leggende dei Sioux Lakota.
Pernottamento consigliato al Rock Crest Lodge & Cabins, Custer.
Hot Springs Mammoth Site – partenza di primo di mattino per Hot Springs per raggiungere e visitare questo incredibile museo-scavo. Tra 190.000 e 140.000 anni fa, in un arco temporale di 50.000 anni alcune doline alimentate dal mare sotterraneo del Pleistocene, imprigionarono decine di centinaia tra Mammut, orsi, volpi e cani della prateria, sigillandoli per sempre.
Lo scavo è work in progress dal 1974, sono stati recuperati 61 Mammut (si calcola ce ne siano ancora decine di centinaia), ed averli lì ad un passo da voi in tutta la loro grandezza sarà una delle emozioni più forti del viaggio. Per chi fosse interessato, prenotandosi per tempo è anche possibile partecipare a programmi estivi di scavo.
L’itinerario prosegue per la Pine Ridge Oglala Reservation, quasi al confine con il Nebraska, e per Wounded Knee.
La Pine Ridge Oglala Reservation è una delle comunità native più povere ed al tempo stesso incredibilmente dignitose del paese, il consiglio è di visitare l’Heritage Center at Red Cloud School, per scoprire il retaggio culturale (tra tradizioni Lakota e riti cattolici introdotti dai Gesuiti) per il viaggio nel “Nuovo Mondo” lasciato alla sua gente da Nuvola Rossa, per poi risalire a piedi la collina fino alla sua tomba sulla cima.
Quindi risalite verso nord ovest fino a raggiungere Wounded Knee, il sito di uno dei peggiori massacri di nativi americani ad opera della cavalleria degli Stati Uniti d’America, avvenuto il 29 dicembre del 1890, quasi 300 morti tra cui molte donne, bambini ed anziani.
Anche in questo caso il mio personale consiglio è di affidarsi alle parole ed ai racconti di una guida Lakota – maggiori informazioni per prenotare qui – per ascoltare la vera storia delle “Ghost Dances” e del massacro e le storie delle “boarding schools” e del “cultural genocide”, dei bambini allontanati a forza dalle loro famiglie, delle tradizioni e dell’identità culturali rimosse e dimenticate.
Badlands National Park – arrivo nel tardo pomeriggio al White River Visitor Center delle Badlands NP, giusto in tempo per il tramonto.
Pernottamento e cena consigliati al Cedar Pass Lodge (all’interno del parco).
Minutemen Missile Historic Site – due passi nella storia della guerra fredda – USA vs RUSSIA – in uno degli arsenali (segreti) e nei silos in cui erano mantenuti pronti al lancio i missili balistici intercontinentali Minuteman II.
Avrete modo di ripercorrere le tappe delle fasi più critiche della Cold War, attraverso cimeli e testimonianze d’epoca, e di vedere dal vivo un autentico Minutemen II, ancora collocato nel Silos Delta-09.
Wall Drug Store – fermatevi qui per pranzo, ed anche per curiosare tra i tanti negozi ed attrazioni. Wall Drug Store è una vera e propria icona storica di Wall, da 80 anni fornisce accoglienza, divertimento ed un buon pasto mantenendo le caratteristiche volute dal suo fondatore, prezzi modici, acqua con ghiaccio gratis e caffè a 5 cent!
Da provare assolutamente il Legendary Hot Beef Sandwiche ed gli Homemade Donuts!
Badlands National Park – “Mako Sica”, ovvero “terre cattive”, il nome che i Lakota diedero a questi territori aspri, infruttuosi e selvaggi, dimora designata di spiriti e divinità ancestrali, oggi uno dei paesaggi più emozionanti e suggestivi del South Dakota. Calanchi color cipria che al variare delle ore del giorno assumono le più incredibili sfumature di rosa, argento ed oro, e poi bisonti, antilopi, prairie dog, cavalli allo stato brado e longhorn sheeps. Seguite la Scenic Road dall’entrata a nord-est fino alla Pinnacles Entrance, fermandovi nei vari overlook. Trail fattibili dai 2 ai 6 km: Door Trail, Notch Trail e Medicine Root Loop. Qui un articolo dettagliato sul Badlands National Park.
Cena consigliata al Red Rock, ristorante rifornito esclusivamente con carni e prodotti di coltivatori locali, e pernottamento al Best Western Plains Motel di Wall.
Intera giornata di viaggio verso il South Dakota Orientale, tappe consigliate:
Indicazione importante – durante tragitto della I 90 per Murdo, più o meno all’altezza di Stamford, passerete nuovamente dal Mountain Time (-8) al Central Time (-7).
Murdo Pioneer Auto Show Museum – la più grande collezione d’auto d’epoca (e non solo) dello stato, incluso uno degli ultimi esemplari originali della “Duke of Hazzard”, utilizzata nel celebre ed omonimo telefilm andato in onda dal 1979 al 1986. Il museo fu creato nel 1954 da AJ ‘Dick’ Geisler ed è ancora oggi gestito con passione ed amore dalla sua famiglia.
Dignity Statue ed Atka Lakota Museum, Chamberlain – una sosta obbligatoria per chiudere il cerchio della parte di questo incredibile viaggio dedicato alla scoperta delle culture native Dakota e Lakota, nel punto in cui il Missouri River incrocia la Native American Scenic Byway, con uno dei loro simboli più potenti e forti, “Dignity: of Earth and Sky”.
Una statua di 15 metri che rappresenta una donna nativa Lakota dal volto fiero, seppur segnato dalle vicissitudini della sua vita, che guarda con speranza verso il futuro e con dignità e determinazione si accinge a raccontare orgogliosa, a chi vorrà ascoltare, la storia della sua gente. Avendo un pò di tempo in più potete visitare anche il vicino Akta Lakota Museum, un’esposizione che onora e preserva le tradizioni della cultura Lakota.
The Corn Palace, Mitchell – tappa finale della giornata, Mitchell, per ammirare questa curiosa costruzione in stile moresco che richiama visitatori da ogni parte del mondo, The World’s Only Corn Palace. Nella fertile valle del James River, centro focale per la coltivazione del mais e di vari cereali, sorge questo auditorium del 1921 costruito per la prima volta per la Corn Belt Exposition del 1892. Ogni anno la facciata viene decorata con un tema diverso con l’impiego di circa 300.000 pannocchie di granturco.
Cena consigliata a El Columpio Mexican Restaurant, e pernottamento al Comfort Inn & Suites, Mitchell.
Ultima giornata di viaggio in South Dakota dedicata alla visita della cittadina di De Smet, dei veri luoghi de “La casa nella Prateria”, dal Laura Ingalls Homestead alla Laura Ingalls Memorial Society.
Chi di voi non ha mai letto qualche pagina di “Little House on the Prairie” o visto almeno una puntata dell’omonima serie tv, liberamente tratta dal libro – e da altri romanzi – di Laura Ingalls Wilder? A De Smet, cittadina agricola delle Plains del South Dakota, Laura, Ma, Pa, Mary, Carrie, Grace ed Almanzo vissero nella realtà per molti anni e fu qui che si svolsero alcuni degli avvenimenti più importanti raccontati poi nel libro ed in parte “romanzati” nella serie tv.
Dalla prima vera casa degli Ingalls, al vero emporio – il The Loftus Store, ancora in attività – che ispirò quello degli Oleson, alla scuola, alla chiesa, alla dura vita dei campi, ai viaggi in carro, all’ultima dimora di Ma e Pa, al cimitero in cui si riposa buona parte della famiglia, ai luoghi in cui Laura ed Almanzo si innamorarono, attraverso atmosfere suggestive ed estremamente emozionanti. Qui un articolo dettagliato per organizzare al meglio la visita di De Smet.
Consiglio per un pranzo gustoso e leggero a De Smet, Dugout Lounge.
Cena e pernottamento (Country Inn & Suites) a Brookings, caratteristica cittadina delle plains quasi al confine con il Minnesota. Visite consigliate per saperne di più sulla storia delle plains, le immense e suggestive praterie di questa parte dello stato: South Dakota Art Museum e South Dakota Agricultural Heritage Museum.
Partenza di primo mattino per Minneapolis, rientro in Minnesota ed arrivo in città nel primo pomeriggio in tempo utile per ulteriori visite in zona o per il volo di rientro.
Di seguito alcuni consigli utili ed informazioni pratiche da tener presente per poter preparare ed organizzare al meglio un itinerario North e South Dakota.
Un viaggio del genere richiede – per riuscire a vedere tutte le location citate ed effettuare tutte le esperienze raccontate – due settimane, una per stato, a cui vanno aggiunte altre due giornate di percorrenza da e per Minneapolis, Minnesota, che rappresenta per questo itinerario senza dubbio il miglior punto di arrivo e partenza. Le tappe sono state suddivise in modo tale da non superare mai un certo numero di km al giorno, si va dai 100 ai 350 km su un percorso totale di circa 3200 km. Andare oltre per “guadagnare tempo” significherebbe trascorrere le giornate in auto fermandosi solo per scattare foto senza riuscire a godere completamente dell’essenza del viaggio stesso, e sarebbe un vero peccato.
In queste zone, a differenza delle destinazioni USA considerate “più turistiche”, è molto più difficile riuscire a trovare visite o tour guidati (di qualsiasi genere) in lingua italiana, fanno eccezione in rare situazioni le audio-guide in italiano per i self guided tour.
E’ importante essere a conoscenza di alcune “buone norme” di rispetto e sicurezza imprescindibili per la perfetta riuscita di un itinerario del genere. Trattandosi di zone in cui sono presenti diverse tribù native, è davvero “buona norma” chiedere sempre il permesso prima di fotografare le persone ed anche prima di accedere in autonomia ad aree, luoghi o costruzioni che possano avere un particolare significato spirituale o religioso per le singole comunità. Secondo consiglio, rispettare sempre gli avvisi di sicurezza nei parchi a non lasciare mai trail e percorsi segnalati, soprattutto nelle zone più selvagge, e a non avvicinarsi troppo agli animali, soprattutto ai bisonti.
Un viaggio, quello attraverso North e South Dakota, davvero unico e ricco di esperienze variegate, suggestive ed intense.
Un itinerario che può essere costruito step by step sia in autonomia, ma solo se si è viaggiatori navigati abituati ad on the road negli States ed a pianificare viaggi con mesi di anticipo, che facendosi supportare da professionisti del settore, agenzie di viaggio e tour operator, nel caso in cui si abbia poco tempo e/o dimestichezza o semplicemente si preferisca usufruire di servizi curati nel dettaglio e costruiti da specialisti senza preoccuparsi di nulla.
Per ulteriori informazioni in merito ad un viaggio nei Dakotas – e per rimanere sempre aggiornati con tutte le news sugli eventi e le attività suddivise per mesi e stagioni – vi invito a consultare il sito ufficiale del Great American West Italia che fornisce in maniera chiara e dettagliata tutti gli approfondimenti ed il supporto necessari ad organizzare un viaggio in queste zone, oltre naturalmente ai siti ufficiali dei rispettivi stati, North Dakota Tourism e Travel South Dakota.
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Itinerario studiato ed organizzato in collaborazione con il Great American West e gli stati del North Dakota & South Dakota.