Buffalo Wyoming, cosa vedere e fare in una delle più antiche ed affascinanti cittadine del vero West: itinerario nei luoghi reali e letterari del libro “Il Crinale” e di “The Virginian.” Dalle Bighorn Mountains al The OX, dalla Ucross Foundation al Fort Phil Kearny State Historic Site ed al Fetterman Monument. Informazioni e consigli per organizzare al meglio la visita.
Visitare Buffalo, in Wyoming, per scoprire i luoghi in cui si svolsero alcune delle più affascinanti storie e svilupparono i primi racconti letterari del vecchio West e della Frontiera, ed in cui oggi il passato coesiste perfettamente con la natura circostante, un mix ben dosato di arte, paesaggio e tradizioni.
Un percorso alla scoperta della Johnson County attraverso la Highway16 nota anche come Cloud Peak Scenic Byway che si inoltra nel cuore delle suggestive Bighorn Mountains, le “Montagne Scintillanti” per i Nativi Lakota e Cheyenne, ed i siti di alcune delle battaglie più celebri delle Guerre Indiane di Nuvola Rossa, Toro Seduto e Cavallo Pazzo, come Fort Phil Kearny ed il Fetterman Battle Monument, seguendo i luoghi e le indicazioni del libro “Il Crinale” di Micheal Punke, un vero e proprio inedito itinerario letterario.
Da Buffalo e dal suo celebre Historic Occidental Hotel, il mitico The OX in continua attività da 140 anni, che ha ospitato il Presidente Theodore Roosevelt, Buffalo Bill, Calamity Jane, Sundance Kid, Butch Cassidy e molti altri incredibili personaggi, ai murales lungo la Main Street che ne raccontano la storia, fino al Gatchell Memorial Museum, una miniera preziosa di oggetti e reperti dell’epopea del West, per poi degustare uno dei migliori Buffalo Burger del Wyoming al Busy Bee Café del The OX.
Nel mezzo idilliaci ranch “letterari” che ospitano premi Pulitzer e Nobel nelle loro fasi di scrittura più intensa, proprio come accade all’Ucross Foundation.
Buffalo Wyoming, originariamente territorio di caccia dei Sioux, Arapaho e Cheyenne, fu fondata alla fine dell’800 sul tracciato originale del Bozeman Trail che conduceva pionieri, cacciatori di pelli e cercatori d’oro in Montana.
Divenne ben presto uno dei luoghi più rappresentativi dell’Old Wild West grazie alla costruzione nel 1880 dell’Occidental Hotel, noto anche come The OX, ed al genio letterario di Owen Wister, considerato il padre della letteratura western – non a caso Buffalo è considerata “The birthplace of the Western in literature” (cit.) – che, affascinato dal suo soggiorno all’Occidental, lo utilizzò, citando persino i suoi famosi ospiti, per creare l’ambientazione e i personaggi del suo celebre romanzo del 1902, The Virginian.
Il libro, che racconta le avventure di un cowboy di frontiera che combatte con onore ladri e fuorilegge e conquista il cuore della bella Molly, è considerato il primo vero romanzo western perché dà il via alla narrativa dei cosiddetti “eroi buoni” dei futuri film western, includendo persino la prima “sparatoria letteraria”, che si pensa sia realmente avvenuta proprio davanti all’Occidental. Non è un caso che il ristorante dell’hotel, The Virginian Restaurant, abbia poi preso il nome dal titolo del romanzo.
Sin dalla sua apertura l’Occidental ha ospitato personaggi del calibro di Buffalo Bill Cody, il Presidente Teddy Roosevelt, persino Calamity Jane, che guidava i carri merci sul Bozeman Trail. Butch Cassidy e Sundance Kid raggiungevano spesso l’Occidental dal loro nascondiglio nel vicino Hole-in-the-Wall, soprattutto quando lo sceriffo non era in città, scegliendo sempre le camere con balcone sulla Main Street per avere una via di osservazione e fuga, mentre i leggendari sceriffi di frontiera come Frank Canton e “Red” Angus frequentavano regolarmente il Saloon dell’hotel.
Con il passare del tempo, l’Occidental è stato ampliato e ricostruito fino a diventare una sorta di Grand Hotel con un arredamento elegante e un servizio raffinato. I cowboy di tutto il West ed i viaggiatori d’affari e di piacere si fermavano volentieri a Buffalo, per godere dell’ospitalità del The OX e della compagnia delle ragazze del suo celebre “Bordello”, nelle cui camere speciali, perfettamente conservate, è attualmente possibile pernottare.
Dopo aver trascorso anni difficili in seguito alla Grande Depressione ed allo spopolamento della cittadina nei decenni successivi, oggi The Occidental continua la sua tradizione di genuina ospitalità del vecchio West, grazie ai suoi ambienti autentici e suggestivi, dalla vecchia lobby, al saloon (con originali fori di proiettili nelle pareti), al Virginian Restaurant ed alle affascinanti camere con arredamento d’epoca, una vera e propria macchina del tempo che vi riporterà come per magia ai tempi dell’Old Wild West!
“Si, lo scopo di Cavallo Pazzo in questa sacra valle era cacciare, insegnare al fratello minore le usanze della tribù,
errare per la prateria e coglierne i doni. Ma c’era anche un altro scopo, che gravava il suo cuore di domande e di paura.
Come avrebbe potuto festeggiare appieno questo giorno, quando tutto ciò che rappresentava rischiava di sparire?”
(Michael Punke, Il Crinale)
Non molti sanno che proprio nei pressi di Buffalo, sull’originario percorso del Bozeman Trail, nel 1866 si svolse una delle più cruente e significative battaglie del periodo delle cosiddette “Guerre Indiane” tra una confederazione di Sioux Lakota, Cheyenne ed Arapaho e lo US Army guidato dagli scout Crow e Shoshoni, tribù nemiche della confederazione, e dal Mountain Man Jim Bridger.
Uno scontro passato alla storia come Battaglia di Fetterman per l’uomo bianco, e come Battaglia dei 100 in una mano per i Nativi coinvolti (circa duemila Sioux, Cheyenne ed Arapaho attirarono un centinaio di soldati di Fetterman in una gola delle Bighorn Mountains per annientarli) che ottennero la più grande vittoria riportata contro l’esercito degli Stati Uniti d’America, prima di quella più celebre del Little Bighorn.
La saggezza, l’esperienza e la determinazione della confederazione organizzata da Nuvola Rossa e Toro Seduto nel voler proteggere la propria terra e le proprie tradizioni, guidata dal giovane e indomito Cavallo Pazzo, ebbe la meglio sull’ingenuo e mal organizzato Battaglione di Fetterman e sull’inesperienza del violento Tenente Grummond, chiamati a proteggere la costruzione del Fort Phil Kerney sul Bozeman Trail.
Uno scontro tra due culture, due stili di vita, incredibilmente raccontato da Micheal Punke nel suo bestseller “Il Crinale”.
Ed è proprio a Buffalo che oggi è possibile seguire un inedito itinerario letterario sulle tracce de Il Crinale.
Dal Jim Gatchell Memorial Museum al cui interno è conservata in una teca la tromba originale (che ancora porta i segni dello scontro) utilizzata in battaglia da Adolf Metzger, l’unico soldato del battaglione di Fetterman a non aver subito lo scalpo perché gli fu riconosciuto il valore e l’onore con cui si era battuto fino alla fine, al Fort Phil Kearny State Historic Site poco fuori città, il sito originale in cui venne costruito il forte, successivamente abbandonato in seguito alla sconfitta ed al secondo Trattato di Fort Laramie.
Per poi giungere fino alla gola ai piedi delle Bighorn Mountain dove si consumò lo scontro, un luogo estremamente suggestivo oggi conosciuto come Fetterman Monument.
Un percorso emozionante per chi ha letto il libro, ma anche e soprattutto per chi desidera saperne di più sulle Culture Native delle Pianure e sulla guerra di sopravvivenza che dovettero intraprendere con l’arrivo della Frontiera e dell’uomo bianco.
“Lascia che il grande cielo espanda i tuoi sogni.”
(Patricia Chao, scrittrice, sulla sua esperienza all’Ucross Foundation)
Provate ad immaginare un ranch di 20.000 acri nel cuore del suggestivo scenario delle pianure del Wyoming nord-orientale, un luogo in cui la natura, complice l’ingegno umano, crea ogni giorno le condizioni perfette per artisti e scrittori affinché la loro creatività possa produrre qualcosa di speciale ed unico.
Ecco ciò che accade alla The Uross Foundation.
Tempo, alloggi confortevoli, cucina e spazi infiniti in un paesaggio generoso e stimolante per consentire gratuitamente agli artisti (scrittori, compositori, pittori, musicisti, coreografi, etc..) che ne facciano richiesta – famosi, ma anche agli esordi – e che rispondano a determinati requisiti, di creare opere per il bene e l’arricchimento comune e la loro conseguente condivisione con la collettività.
Qualche esempio?!
The Shipping News del premio Pulitzer Annie Proulx, Eat Pray Love di Elizabeth Gilbert e The Light in the Piazza di Adam Guettel, sono solo alcune delle opere famose che sono nate durante i soggiorni ad Ucross dei rispettivi artisti.
Fondata da Raymond Plank nel 1983, Ucross ha ospitato più di 2.600 persone dagli Stati Uniti e da molti paesi del mondo, selezionando ogni anno tramite un’apposita commissione ed in collaborazione con numerose università ed enti internazionali, solo 110 persone su decine di migliaia di richieste.
“In un certo senso, Ucross è un laboratorio di ricerca e sviluppo per le arti. Gli individui non sono tenuti a produrre prodotti finiti mentre sono all’Ucross, anche se molti lo fanno. Sono incoraggiati a sperimentare ed esplorare. In ogni momento, dieci persone che lavorano in discipline diverse sono in residenza insieme per periodi che vanno dalle due alle sei settimane. Sperimentano una combinazione stimolante di solitudine e comunità. C’è molto tempo per il lavoro privato, ma anche l’opportunità di uno scambio vivace durante le cene di gruppo con i colleghi artisti. Come ha detto la drammaturga Kia Corthron, “mi sembrava che ci fossero 40 ore al giorno”.
L’Ucross offre ai visitatori anche la Ucross Art Gallery, aperta al pubblico gratuitamente, con opere di artisti residenti e contemporanei e mostre tematiche.
E’ possibile inoltre – consultando il sito ufficiale in base al periodo della propria visita, solitamente in estate – prendere parte ad eventi, letture e concerti aperti al pubblico, visitare The Chapel, ispirata dalla Chiesa del Buon Pastore a Lake Tekapo in Nuova Zelanda, passeggiare per i giardini Johansen Memorial Gardens One e Two e organizzare attività e picnic.
Per maggiori informazioni in merito alla scoperta di Buffalo Wyoming, della Johnson County e degli eventi in programma nel periodo della vostra visita, vi invito a consultare il sito ufficiale del turismo dell’area Visit Buffalo WY, oltre ai sempre aggiornati Travel Wyoming e The Great American West.
Esperienza effettuata ed articolo scritto in collaborazione con Visit Buffalo Wy, Travel Wyoming e The Great American West.