Cosa vedere a Washington: visitare il Ford’s Theatre, un emozionante viaggio nella storia americana.
Non é un mistero nè un caso, basta “sfogliare” poche pagine del mio blog per capirlo, la passione per la storia ha sempre influenzato, non poco aggiungerei, le scelte e le rotte dei miei viaggi.
Non c’é stato itinerario o luogo nel quale non abbia inserito per conoscenza, sentito dire o per un prezioso consiglio la visita di qualche sito particolare in cui per destino o volontà umana siano avvenuti episodi che nel bene o nel male abbiano segnato indelebilmente il corso degli eventi della storia, tanto nell’ambito politico quanto sociale, artistico e culturale.
E’ stato così per le spiagge dello Sbarco in Normandia o per Elm Street a Dallas, la strada in cui fu ucciso JFK, é stato così per il viaggio tra Atlanta e Memphis inseguendo il “sogno” di Martin Luther King, per l’Esercito di Terracotta dell’imperatore Qin Shi Huang, per il difficile percorso nel Tunnel di Sarajevo o per aver raggiunto l’estremo sud del mondo a Cape Horn dietro le rotte dei grandi navigatori del passato.
E credo che potrei davvero continuare all’infinito.
Ed é stato così anche nel mio ultimo viaggio negli Stati Uniti, a Washington DC.
La capitale degli USA é di per sè un gigantesco monumento alla storia del paese, basta pensare ai suoi memoriali, ai musei, agli edifici pubblici governativi ed ovviamente alla dimora più famosa del mondo, la Casa Bianca.
Esiste un luogo tuttavia, o forse sarebbe meglio chiamarlo teatro, che ben pochi conoscono al di fuori degli Stati Uniti e che cela il ricordo di uno degli episodi più tragici della storia americana, talmente importante per i cittadini USA da essere tappa obbligata di un incessante pellegrinaggio da parte di scolaresche, giovani coppie ed intere famiglie con nonni al seguito.
Si tratta del Ford’s Theatre e dell’annessa Petersen House, rispettivamente il luogo dell’attentato e la casa in cui spirò il Presidente degli Stati Uniti ad oggi più amato e celebrato, Abraham Lincoln.
Il Ford’s Theatre, oggi ancora in attività, é uno dei più vecchi teatri della città, le sue prime rappresentazioni risalgono alla metà dell’800.
La sera del 14 aprile 1865 il Presidente Abramo Lincoln, che si trovava nel palco d’onore per assistere alla commedia musicale Our American Cousin, fu assassinato con un colpo di pistola alla testa da John Booth, attore fallito e simpatizzante sudista, al grido di il sud é vendicato in riferimento alla vittoria dell’Unione di Lincoln contro il vecchio Sud nella lunga e sanguinosa Guerra Civile per l’abolizione della schiavitù.
Dopo pochi istanti di panico il Presidente fu condotto nella casa di fronte, la Petersen House, dove spirò alle 7.22 del 15 Aprile 1865 lasciando l’intero paese nel dolore e nella disperazione proprio come sarebbe avvenuto 100 anni dopo per un altro amatissimo Presidente, John Fitzgerald Kennedy.
Inutile aggiungere che negli Stati Uniti si sono sviluppate le teorie e le supposizioni più inquietanti sui parallelismi tra i due tragici avvenimenti.
La visita al teatro ed alla casa é gratuita (eccezion fatta per i 5 dollari facoltativi dell’audio guida), come la stragrande maggioranza dei siti di Washington.
E’ comunque consigliabile fissare l’ora e la data per il proprio percorso sul sito ufficiale del Ford’s Theatre per evitare le lunghe ed interminabili file che si formano dalla mattina presto lungo la 10th Street.
Il Ford’s Theatre si trova nella Old Downtown di Washington a pochi minuti a piedi dal Mall nel punto in cui la 1oth Street incrocia la East Street NW.
Il percorso inizia nei sotterranei del teatro dove è stata allestita una mostra interattiva (con l’aggiunta di numerosi macabri cimeli) sugli avvenimenti relativi all’assassinio di Lincoln e ad i personaggi che vi presero parte. Dopo poco si entra nel teatro dove ci siede ad ascoltare per una ventina di minuti la spiegazione del ranger di turno che passo dopo passo racconta lo svolgersi dei fatti.
L’originale palco d’onore del Presidente é ancora lì, maestoso ed imponente, preservato dall’incuria e dal passare del tempo.
La tappezzeria, le sedie, i drappeggi e la vecchia bandiera americana tutto riporta alla sera dell’aprile del 1865, é come se il tempo si fosse fermato (bisogna riconoscere che gli americani sono maestri nelle rievocazioni storiche e nel culto dei propri personaggi).
Terminato il racconto del ranger si attraversa la strada e si entra nella Petersen House una comune casa di metà ‘800 divenuta dal giorno della morte di Lincoln un prezioso museo.
Nella camera da letto al primo piano il Presidente morì a poche ore dall’attentato e da allora anche qui tutto é rimasto incredibilmente immutato.
Il percorso termina nel nuovo centro multimediale dedicato ad Abramo Lincoln (proprio di fianco la Petersen House) dove si possono recuperare tutte le informazioni ed i dettagli relativi al periodo storico in cui visse ed operò il Presidente, alla sua campagna per l’abolizione della schiavitù ed alla sua figura di indiscusso Padre della Patria, ancora oggi amatissimo e onorato.
Stupisce all’uscita, soprattutto per le dimensioni, l’altissima pila di libri sistemata nella tromba delle scale del centro informativo, si tratta delle copie, circa 15000, di tutti i volumi che sono stati scritti nel mondo in più di 150 anni sulla figura di Abramo Lincoln.
Il nome dell’opera A Tower of Books così come la citazione sottostante sono decisamente calzanti.
“Books serve to show a man that those original thoughts of his aren’t very new at all”
(Abraham Lincoln)
2 Comments
Bellissimo racconto e storia intetessante.
Potresti scrivere un libro sulla storia americana brava.
Grazie Anna.
La storia americana e’ una delle mie grandi passioni, lo ammetto.
Scrivere un libro… beh non so se sarei in grado, resta comunque una bella idea 😉