Pittsburgh in un giorno, la città dei ponti (e dei fiumi), della pop art, dei campus universitari e della Heinz, sorprendentemente “sa e racconta“ di Stati Uniti più di quanto si possa immaginare.
Antichissimo avamposto di frontiera, terra degli indiani Mohicani (avreste mai detto che buona parte del romanzo “L’ultimo dei Mohicani” fu ambientato proprio nelle zone a ridosso della città?) e teatro, durante la Guerra dei 7 anni a fine 1700, di alcune delle più aspre battaglie tra francesi e inglesi per il predominio della zona.
Attraversata dalla Guerra d’Indipendenza prima e da quella Civile poi, Pittsburgh fu un’importante tappa dell’Underground Railroad, la rete di persone e percorsi segreti che nella seconda metà dell’800 supportò ed aiutò attivamente gli schiavi neri a raggiungere il confine con il Canada ed i cosiddetti Stati Liberi per sottrarsi dal giogo degli schiavisti degli Stati Confederati.
E poi di nuovo protagonista agli inizi del 1900 come importante polo dell’industria siderurgica, grazie all’arguzia ed alla lungimiranza (ed ai vicini giacimenti di carbone) di un immigrato scozzese, Andrew Carnegie, che negli anni ’30 ne fece una delle città più attive ed all’avanguardia per la produzione automobilistica in serie.
Nel mezzo, e nello scorrere degli anni, una buona dose di arte, musei e senso estetico, un personaggio del calibro di Andy Warhol, un colosso agro-alimentare famoso in tutto il mondo, la Heinz, ed una squadra di football, quella degli Steelers, che vanta un impressionante numero di vittorie al Super Bowl.
Non a caso oggi Pittsburgh viene consideratauna delle città più vivibili d’America e rientra, secondo alcune importanti testate giornalistiche americane, a pieno titolo nell’elenco dei luoghi da vedere negli Stati Uniti.
Essendo fuori dalle rotte turistiche più note, specie per i visitatori europei, può essere comunque inserita come tappa intermedia (sarebbe consigliabile almeno un giorno intero per la visita) di un coast to coast o di un round trip nel mid-east, partendo magari da località più frequentate, facilmente raggiungibili ed abbastanza vicine come Washington, Philadelphia o New York.
La visita della città non può che iniziare dal suo cuore pulsante, il Golden Triangle, un vero e proprio triangolo di terra definito geograficamente dalla confluenza dei fiumi Monongahela ed Allegheny, fino ad arrivare al vertice del Point State Park, il punto in cui si fondono per dare origine all’Ohio River.
Per me la scoperta della città dovrebbe cominciare esattamente da qui, più precisamente dalla Fountain at the Point, uno scenografico specchio d’acqua a picco sul fiume che riflette ad arte il profilo dello skyline di Pittsburgh.
Poco prima di lasciare il parco in direzione del downtown ci si può fermare per una breve visita al Fort Pitt Museum and Block House, il luogo storico in cui si verificarono alcuni degli episodi più significativi degli scontri tra gli indiani Mohicani (ricordate il romanzo citato sopra?) ed i francesi, un sito davvero suggestivo, per posizione ed avvenimenti.
Poco distante, nel giro di alcuni isolati, verso la sponda del fiume Allegheny sorge il Cultural District, un complesso di teatri, musei ed edifici storici, con alcuni sorprendenti scorci di street art, davvero piacevole da esplorare a piedi.
Risalendo il Golden Triangle verso la vecchia Amtrak Station si lasciano lentamente alle spalle i moderni grattacieli di downtown e si incontrano gli splendidi edifici di Art Decò risalenti agli anni’30, intervallati a sorpresa da qualche antica abitazione (per lo più taverne storiche, pub esclusivi e case private) in mattoni rossi risalente al periodo della Guerra di Civile ed incredibilmente ancora in piedi.
Il Senator John Heinz Pittsburgh History Center, situato all’estremità orientale del fiume Allegheny, é una vera chicca per gli appassionati di storia e di curiosità americane.
Un vecchio magazzino dei primi del ‘900 riutilizzato per una mostra interattiva sull’evoluzione della città, dagli indiani, alle guerre, alla rivoluzione industriale, alla moda, all’arredamento, fino ad arrivare al baseball ed ai più famosi campioni sportivi originari di Pittsburgh.
Dopo un veloce spuntino in Market Square, in uno dei tanti ristoranti etnici e tavole calde che circondano questa graziosissima piazza che ad ora di pranzo viene letteralmente assalita dai dipendenti degli uffici del vicino Business District, conviene dirigersi verso il passaggio pedonale dell’Andy Warhol Bridge, per raggiungere in pochi minuti sulla North Shore uno dei luoghi più visitati ed apprezzati della città, l’Andy Warhol Museum.
Se siete amanti della Pop Art e del genio di Warhol o se volete semplicemente saperne di più, questo museo fa proprio al caso vostro.
Organizzata su più piani, la mostra regala uno spaccato reale sia dell’uomo che dell’artista con foto, lavori inediti, quadri celebri, installazioni sorprendenti, ricostruzioni di interni e cimeli originali.
Una volta usciti é consigliabile dirigersi, sempre a piedi, verso il Carnegie Science Center, un ricco museo delle scienze e dello spazio, magari attraversando il PNC Park, lo stadio di baseball degli Steelers.
Il tramonto sul Golden Triangle dalla Mister Rogers Statue, una gigantesca statua situata su un’altura poco prima del Carnagie Science Center, é uno dei ricordi più intensi ed emozionanti che porterete via con voi da Pittsburgh.
Rientrando verso downtown lungo General Robinson St. si incontrano numerosi pub e locali dove cenare in tranquillità ed attendere il crepuscolo per poter poi attraversare uno dei ponti accompagnati dalle mille luci colorate dello skyline della città.
Il mio percorso su cosa vedere a Pittsburgh in un giorno termina qui, una piacevole e rilassante passeggiata (tutti i luoghi descritti sono abbastanza vicini e facilmente raggiungibili a piedi, basta munirsi di una cartina turistica presso il Visitor Center) per scoprire i siti più interessanti e farsi un’idea dello stile di vita e dei ritmi della città.
Nel caso in cui il giorno successivo vi resti ancora un po’ di tempo prima di ripartire, dirigetevi la mattina presto verso la South Side, l’altra sponda del fiume Monongahela, e prendete una delle Duquesne Incline, le vecchie funicolari che risalgono le pendici del Mount Washington, per godere di un’altra, specialissima ed indimenticabile vista sulla città.
3 Comments
Ma che bella, sai che proprio non me la immaginavo cosi. La zona dell’art deco’ sembra quasi New york
Pittsburgh è stata una vera sorpresa.
Merita decisamente un passaggio… e si, in alcuni punti assomiglia a ny, ho avuto la stessa impressione!
Ciao Simona scusami l’intrusione per prima cosa bellissima pagina, molto utile! Mi servirebbe un informazione,noi andremo negli USA fine mese e trascorreremo un giorno a Pittsburgh. Sai dirmi qlc in merito ai parcheggi e la mobilità in auto? Soggiorneremo allo Sheraton in zona station square dall’altro lato del fiume e non sappiamo se muoverci in auto o con i mezzi. grazie