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Cosa vedere a St. John e – soprattutto – perché decidere di visitarla?
La più piccola delle 3 isole maggiori delle U.S. Virgin Islands è letteralmente un piccolo paradiso in terra.
E non mi riferisco solo alle classiche spiagge da sogno, al caldo tutto l’anno ed al mare turchese che circonda buona parte delle isole caraibiche.
Alludo ad una natura – legata ad una storia sorprendente – che ha permesso a 3/4 dell’isola di diventare (assieme ad Hassel Island, un’isolotto nella vicina baia di Charlotte Amalie, a St. Thomas) Parco Nazionale.
Alludo alle differenti colonizzazioni ed alle tradizioni che ne sono derivate e che hanno influenzato sapori, leggende, persino eventi e ricorrenze, come l’incredibile Carnevale che si festeggia qui ogni anno tra l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio e che raggiunge il suo momento clou durante le celebrazioni per l’Independence Day, che cade il 4 luglio.
St. John ha qualcosa di speciale che si fa fatica a spiegare a parole, una sensazione di calma, di gioia e di pace che inizi ad avvertire appena arrivato e che poi ritrovi continuamente riflessa negli occhi dei suoi abitanti, nei loro sorrisi, persino nel modo in cui marcano l’accento o nei piccoli gesti quotidiani.
L’ideale è dedicarle almeno 3/4 giorni – tra la visita di St. Thomas e St. Croix – per poter assaporare con calma tutto ciò che l’isola ha da offrire e avere il tempo poi di rilassarsi per un pò su quella che a detta nel National Geographic, e non solo – risulta essere una delle più belle spiagge al mondo, Trunk Bay beach.
A St. John ci si arriva via mare da St. Thomas.
Il Red Hook Ferry fa la spola tra le due isole ogni ora circa, a partire dalle 5.30 del mattino alle 24.
Il tragitto da Red Hook (ST. Thomas) a Cruz Bay (St. John) è di 20 minuti e permette di godere di una suggestiva vista su molte delle U.S. (ed in parte anche British) Virgin islands.
Cruz Bay è il centro vitale dell’isola.
E’ da qui che partono i tour in barca o in Safari Bus – li trovate uscendo dal porticciolo nel parcheggio a sinistra – per la scoperta delle spiagge e dei luoghi più significativi di St. John ed è qui che si trovano il Visitor Center dell’isola (dove troverete mappe, mini guide, info e tanto altro) e quello dell’U.S. Virgin Islands National Park, dove è possibile prenotare trail ed escursioni con i Rangers.
Il nucleo centrale di Cruz Bay – inclusa la vita notturna – si sviluppa tra King, Second e Bay street.
Tra pub, ristoranti, negozietti di souvenir, persino un centro commerciale, alcuni resort, uffici ed un supermercato ben fornito oltre ad una piccola spiaggia di sabbia bianca, palme e mangrovie che si apre sulla baia.
La prima cosa da fare arrivati è quella di noleggiare un Safari Bus e dedicare una mezza giornata alla scoperta dei punti più suggestivi.
La prima doverosa sosta è Trunk Bay beach, il suggerimento è di fermarsi prima sulla collina per ammirare il panorama sulla baia e sulle vicine British Virgin Islands e poi scendere fino alla spiaggia per concedersi un pò di relax o dedicarsi allo snorkeling seguendo il suggestivo percorso subacqueo tra i coralli.
Dopo una sosta nella bella Cinnamon Bay raggiungete le rovine della Annaberg Sugar Plantation per scoprire attraverso l’itinerario ed i cartelli esplicativi come funzionavano le piantagioni di canna da zucchero delle Isole Vergini ed avere un’altra spettacolare veduta sulle isole vicine.
Da non perdere una sosta a Coral Bay – il secondo centro abitato di St. John – per visitare l’antica Emmaus Moravian Church e le sinistre rovine della Carolina Estate, la piantagione protagonista di una feroce rivolta degli schiavi nel 1733.
Il Reef Bay Trail Hike è – tra i numerosi sentieri per il trekking e le passeggiate nelle foreste della Bordeaux Mountain – il percorso (più o meno 5 ore in tutto) più emozionante del Parco Nazionale.
Tre ore di passeggiata attraverso boschi e ruscelli, accompagnati da un Ranger alla scoperta delle piante, degli animali e degli alberi, dei petroglifi risalenti all’epoca dei nativi Taino, delle cascate, delle rovine delle piantagioni e delle costruzioni di epoca danese.
Dalla sorprendente visione della risalita dei paguri per nidificare fino all’arrivo nella spettacolare Reef Bay dove è possibile fermarsi per lo snorkeling nell’attesa della barca che in un’ora circa riconduce a Cruz Bay.
E’ consigliabile avere abbigliamento e scarpe comode, acqua, repellente e crema solare, pranzo al sacco, telo e costume da bagno ed è preferibile prenotare anticipatamente l’escursione presso il Visitor Center dell’isola, specie nel periodo di alta stagione.
St. John offre una variegata scelta di resort, hotel, appartamenti e B&B per pernottare e taverne tipiche e ristoranti stellati in cui gustare un’eccellente cucina locale.
I miei consigli?!
Il Gallows Point Resort è per quel che mi riguarda la più bella e suggestiva struttura alberghiera dell’isola.
Un complesso di piccole ville su due piani dotate di tutti i confort, immerse nel verde del promontorio del Gallows Bay Point – con vista sull’isola di St. Thomas – a due passi a piedi da Cruz Bay.
Il primo piano della reception ospita uno dei ristoranti più noti ed apprezzati delle U.S. Virgin Islands, l’Ocean 362.
Cenare qui a lume di candela con vista su St. Thomas, degustando prelibatezze locali rielaborate dallo chef stellato Shaun Bryan vale da solo un soggiorno sull’isola.
De’ Coal Pot – a Cruz Bay in King Street – è il luogo perfetto per provare la cucina tipica a base di wahoo appena pescato, stufato di capra, riso e verdure a prezzi decisamente accessibili, consigliato per pranzo e cena.
Se poi non potete fare a meno della cucina italiana – anche sulle Isole Vergini – allora dovete riservarvi una cena a base di pizza (buona, grazie all’abile pizzaiolo italiano) e cucina lombarda al Ristorante da Livio.
Il posto ideale anche per bere un buon espresso, magari in compagnia di Livio (chiedete di lui al vostro arrivo), il proprietario – originario della Lombardia – che ormai vive a St. John da 10 anni.