“I have a dream that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed:
“We hold these thruts to be self-evident, that all man are created equal.”
(Martin Luther King)
Impossibile non conoscere e comprendere il potente significato di queste parole, pronunciate il 28 agosto del 1963 sulle scale del Lincoln Memorial di Washington DC da Martin Luther King.
L’eroe, così ce lo consegna la storia, dei diritti civili.
Capo morale di un movimento “non violento” nato nei sobborghi urbani dell’Alabama che riuscì in breve tempo a mettere fine, almeno da un punto di vista legale, al sistema di discriminazione razziale fortemente radicato fino ad allora nella cultura degli Stati Uniti d’America.
Pastore protestante, attivista della resistenza non violenta, premio Nobel per la Pace nel 1964, assassinato a Memphis, con un colpo di fucile alla testa, il 4 aprile del 1968.
Martin Luther King ha dedicato buona parte della sua breve vita al raggiungimento di un unico semplice obiettivo, l’eliminazione di ogni sorta di pregiudizio etnico.
Impossibile per chi come me negli anni ’60 ancora non era nato e che questa storia l’ha solo sentita raccontare, recarsi ad Atlanta in Georgia e non visitare il Martin Luther King National Historic Site.
Il sito si trova a pochi isolati a sud di downtown ed é facilmente raggiungibile a piedi con una comoda passeggiata di mezz’ora circa.
E’ adiacente al vecchio quartiere di Sweet Auburn, il centro della vita afroamericana dei primi del ‘900, e comprende l’autentica Ebenezer Baptist Church, la chiesa dove il nonno, il padre e lo stesso King predicarono, la sua Casa Natale in Auburn Avenue ed un valido (e sempre molto affollato) Centro Visitatori dove é possibile documentarsi sulla sua vita, attraverso interessanti mostre didattiche e l’esposizione di toccanti cimeli come ad esempio il vecchio e semplice carro di legno utilizzato per il suo funerale.
Attraversata la strada, una grande vasca d’acqua riflettente ospita proprio nel centro le spoglie di Martin Luther King e di sua moglie, accanto un piccolo giardino con una fiamma perenne che ne onora la memoria.
Il pellegrinaggio é costante, é sorprendente vedere il flusso di gente che si ferma per un momento di raccoglimento, scatta qualche foto e silenziosamente si allontana.
Giovani, anziani, famiglie, intere scolaresche, molti si commuovono, alcuni sorridono, altri ancora commentano tra di loro, il tutto in un clima di pace quasi surreale accompagnato, in sottofondo dalle parole appena sussurrate che vengono fuori da alcuni altoparlanti nascosti tra gli alberi, parole che raccontano di un sogno realizzato.
“Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo:
“Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali”
(Martin Luther King)