La Patagonia.
Un universo a parte, diviso tra Cile e Argentina, a sud del mondo, talmente diverso dal resto del sud America da poter essere tranquillamente considerato un paese a se stante.
Ed è proprio così che si considerano la maggior parte dei suoi abitanti, frutto della mescolanza tra conquistadores spagnoli, indigeni ed immigrati europei poi, una nazione dove regna incontrastata la natura, dove i centri abitati, lontanissimi tra loro, altro non sono che piccole, semplici e complete realtà locali, ben lontane dalle nostre modernissime città, dove il vento, il clima non facile, la polvere delle strade sterrate, i panorami mozzafiato, la cortesia e la semplicità della gente del posto sono una costante.
È una terra che ti prende, ti seduce lentamente, attraverso la scoperta dei suoi ghiacciai millenari, la navigazione nei suoi fiordi, il trekking e le passeggiate nella sua natura incontaminata, le sue immense e affilate vette innevate, i colori del suo artigianato, l’affascinante storia delle sue origini.
Delle popolazioni indigene, che sono sopravvissute, grazie all’ingegno e all’istinto di sopravvivenza, in queste zone impervie per più di seimila anni, degli esploratori, che in condizioni quasi sempre precarie e pericolose l’hanno attraversata nel corso dei secoli creando, attorno alle loro imprese, personaggi mitici, uomini coraggiosi, famosi ancora oggi in tutto il mondo.
Arrivederci Patagonia.
2 Comments
Che spettacolo!
Davvero, credo di non essere mai stata affascinata dalla natura tanto quanto in Patagonia.