Quando si pensa alla Tanzania la nostra mente vola immediatamente ai safari che permettono di vivere, anche se solo per qualche giorno, a contatto con la natura più selvaggia e, probabilmente, famosa del mondo.
Paese ricco di Parchi Nazionali e riserve in cui fare game drive, ovvero giornate a bordo di 4×4 per avvistare animali, che vanta il 40% del territorio occupato da aree protette, la Tanzania è considerata da molti la destinazione numero uno per chi è alla ricerca di un safari ricco di animali ed in parchi diversi gli uni dagli altri.
La Tanzania infatti offre agli appassionati di safari la possibilità di vedere i Big5 oltre che tantissimi altri animali tra cui una miriade di uccelli rari e bellissimi ed animali rari come il rinoceronte nero.
Se questo non fosse sufficiente, ricordiamo che solo qui è possibile assistere alla Grande Migrazione, considerata uno degli eventi più spettacolari nel mondo animali.
Se poi pensi che in Tanzania si facciano solo safari ti sbagli.
Qui infatti puoi scalare il monte Kilimanjaro, il punto più alto d’Africa, puoi entrare in contatto con circa 100 diversi gruppi etnici, puoi rilassarti in alcune delle spiagge più belle del mondo, da quelle di Zanzibar a quelle dell’esclusiva Pemba o fare immersione (o nuotare con lo squalo balena) nei fondali meravigliosi di Isola Mafia.
Ma andiamo oltre, quindi entriamo nel vivo del post.
Se sei qui è perché vuoi sapere quali sono i parchi nazionali tanzani che vale la pena considerare quando si pianifica un safari e perché. Infatti oltre il famoso Serengeti i parchi degni di nota sono anche altri.
Per informazioni complete e dettagliate ti consiglio di leggere la guida completa all’organizzazione del Safari in Tanzania – scritta da Giulia Raciti, viaggiatrice esperta di Africa – in cui viene approfondito ogni aspetto dell’organizzazione del safari frutto dei suoi anni di viaggio in questo Paese a cui è molto legata.
Anche chi non è mai stato in Africa in qualche modo conosce il Serengeti. È qui infatti che è ambientato il Re Leone e, in quanto casa della Grande Migrazione, è uno dei parchi più ripresi nei documentari naturalistici.
Sito patrimonio dell’umanità il Serengeti brulica di fauna selvatica.
Distribuiti su un’area di 15.000 chilometri quadrati qui vivono oltre 2 milioni di ungulati, 4000 leoni, più di 1000 leopardi, circa 600 ghepardi e ben 500 specie di uccelli.
Serengeti in lingua Maa vuol dire infinita pianura, ed è proprio questo quello che avrai davanti gli occhi. Una savana infinita in cui anche nei periodi di alta stagione si può guidare per ore senza incontrare altre auto.
In genere si dedicano almeno 2 giorni di game drive per poterne visitare una parte. Se viaggi tra Agosto ed Ottobre e vuoi assistere al famoso attraversamento del Maasai river, per vedere le mandrie lottare per la propria sopravvivenza con i pericolosi coccodrilli, allora saranno necessari almeno 9 giorni in quanto si deve guidare fino al Nord del parco, poco distante dal Maasai Mara.
Se invece viaggi tra Gennaio e Marzo allora la migrazione si troverà nel sud del Serengeti e anche 5 giorni sono sufficienti per vedere i cuccioli venire al mondo e prepararsi per la lunga corsa verso il Kenya.
Se dovessi scegliere un solo posto in cui fare safari in Tanzania questo sarebbe il cratere Ngorongoro, la caldera più grande del mondo abitata da tutti i BIG 5.
Il cratere di Ngorongoro è un sito patrimonio mondiale dell’UNESCO e fa parte della più ampia Ngorongoro Conservation Area che comprende anche l’Olduvai Gorge, montagne, foreste ed altopiani.
L’area di conservazione del Ngorongoro faceva parte del Parco Nazionale del Serengeti fino a quando nel 1959 è diventata riserva separata in cui ai Maasai è permesso vivere (per questo motivo non è un parco nazionale).
Il cratere di Ngorongoro si è formato in seguito ad un’eruzione ed il successivo collasso lasciando un cratere largo 20 chilometri e profondo circa 3.
Nei millenni nel cratere si è creato un proprio ecosistema composto da paludi, foreste di acacia, praterie di savana, piccoli ruscelli e laghi, che hanno ovviamente attratto la fauna selvatica tanto da meritargli il titolo di “giardino dell’Eden”.
Nel cratere c’è tutto quello di cui gli animali hanno bisogno per sopravvivere. Infatti a parte gnu e zebre gli altri animali non migrano mai rendendo i game drive eccellenti tutto l’anno.
Per disposizioni è obbligatorio rimanere all’interno del cratere non più di 6 ore.
Il Parco Nazionale Tarangire con i suoi 2.850 chilometri quadrati è il sesto parco più grande della Tanzania.
Il parco prende il nome dal fiume Tarangire che lo attraversa ed è una grande fonte di acqua per gli animali soprattutto durante la stagione secca.
Il Parco Nazionale Tarangire è conosciuto anche come il Parco dei Giganti, per la presenza di grandi baobab e la più grande popolazione di elefanti, ed è famoso per ospitare una sua propria migrazione.
Nel parco non mancano i leoni ma anche giraffe, zebre, gnu ed impala. Se si amano poi gli uccelli allora forse sarai felice di sapere che qui potresti vederne più di 500 specie , in particolare durante la stagione secca quando gli uccelli migrano dai vicini parchi.
Ernest Hemingway ha definito il Parco Nazionale Lago Manyara “il più bello che abbia visto in Africa”.
Il piccolo parco nazionale di Lake Manyara si trova lungo la strada tra il Tarangire ed il cratere Ngorongoro, posizione eccellente per chi ha anche mezza giornata libera e vuole fare un game drive breve ma pieno di sorprese.
Caratterizzato da foreste di acqua freatica, pianure del bush, scogliere dove crescono i baobab e sorgenti calde ricche di alghe, la varietà degli eco-sistemi del parco è incredibile, soprattutto considerandone le dimensioni.
Paradiso per i birdwatcher, grazie alla soda alcalina del lago Manyara è frequente avvistare numerosi uccelli tra cui i fenicotteri rosa, le cicogne dal becco giallo e gli aironi.
Ma Manyara vuole anche dire leoni che si arrampicano sugli alberi, caratteristica rara e curiosa che si verifica in pochi altri luoghi, come per esempio al Parco Nazionale Queen Elizabeth in Uganda e la più grande concentrazione di babbuini del mondo.
Una piccola perla che vale la pena includere in tutti i safari lungo il circuito nord.
Il quinto parco che voglio menzionare è molto lontano da quelli precedenti. Dobbiamo infatti dirigerci a sud della Tanzania, per l’esattezza ad Iringa, per raggiungere il Ruaha National Park.
Il parco nazionale copre un’area di circa 13.000 chilometri quadrati e fa parte di un ecosistema più ampio che comprende anche l’Usangu Game Reserve, Rungwa Game Reserve e altre riserve protette più piccole.
Il parco prende il nome dal fiume Ruaha, importantissima fonte di sostentamento per gli animali soprattutto durante i mesi secchi.
Le attrazioni principali del parco nazionale di Ruaha sono i grandi branchi di leoni, elefanti e il rarissimo licaone, ma non mancano altri grandi protagonisti dei safari come i leopardi, zebre, ghepardi, giraffe ed impala.
Piuttosto remoto e fuori dai circuiti turistici, il Ruaha è sempre meno affollato del Serengeti anche in alta stagione. Per fare safari qui è necessario guidare fino ad Iringa, circa un giorno di viaggio da Dar Es Salaam, oppure volare direttamente sulla strip all’interno del parco.
Mi sono limitata a parlare dei 5 parchi Nazionali più famosi, ma la Tanzania ha molto altro da offrire, Giulia per esempio racconta dei 10 posti da vedere in Tanzania, in cui potresti trovare luoghi che non sapevi neanche esistessero e che vale la pena considerare se si è alla ricerca di idee di viaggio oltre il classico safari e mare.
Per esempio vivere qualche giorno in un villaggio Maasai oppure vedere gli scimpanzé al confine con l’Uganda in una delle aree più remote del Paese.
Perché la Tanzania è sì terra di safari ma sa essere molto altro e non bastano un paio di settimane per sondare tutti gli angoli ancora poco conosciuti di questa splendida terra.