“Dio ha creato le terre con i laghi e i fiumi perché l’uomo possa viverci.
E il deserto affinché possa ritrovare la sua anima”
(Proverbio Tuareg)
“Dio ha creato le terre con i laghi e i fiumi perché l’uomo possa viverci.
E il deserto affinché possa ritrovare la sua anima”
(Proverbio Tuareg)
In Marocco é possibile vivere un’esperienza da mille e una notte.
Nella parte più vicina al confine con l’Algeria, attraverso le bellissime dune dell’Erg Chebbi si accede al deserto del Sahara.
Si parte in piena notte con il fuoristrada dalla Kasbah Xaluca ad Erfoud, una vera e propria oasi, ed attraverso un percorso davvero molto accidentato si arriva alla porta del Sahara algerino.
Giunta a destinazione, non molto agilmente devo ammettere, salgo su un dromedario che mi conduce alla volta del deserto.
Nel freddo e nel buio della notte in sella al mio nuovo compagno di viaggio intraprendo un traballante saliscendi sulle prime dune, accompagnata dalle flebili luci dei bivacchi e dal suono di canti Berberi in lontananza.
Dopo circa un’ora o più, non riesco a quantificare il tempo é come se non avesse piu’ molta importanza in questo momento, mi fermo in cima ad una duna nel bel mezzo del nulla, o almeno così credo.
Seduta con la mia guida marocchina, scaldandata dal fuoco di un bivacco, aspetto e osservo il cielo stellato che non é mai stato così vicino e le stelle, tantissime, che non sono mai state così brillanti… é l’ambientazione perfetta per ascoltare le storie di questa terra, le sue tradizioni, le sue leggende.
All’improvviso i colori cambiano, le prime luci dell’alba ancora deboli mi mostrano uno spettacolo nuovo e bellissimo, il deserto del Sahara in tutto il suo splendore é intorno a me e forse anche dentro di me.
Con le sue mille dune che in un gioco di chiaro-scuro cambiano continuamente colore e man mano che il sole sale si evidenziano sempre più contrastando l’azzurro deciso del cielo.
E’davvero un momento unico e purtroppo come tutte le cose incredibilmente belle e speciali, dura davvero poco, in un attimo il sole é gia alto ed é ora di ripartire.
La mia guida mi fa scivolare con un tappeto giù per la duna dove il mio dromedario aspetta per riportarmi al campo base.
“Chi percorre il deserto scopre in se stesso una calma primitiva
(nota anche al più ingenuo dei selvaggi), che è forse la stessa cosa della Pace di Dio”
(Bruce Chatwin)
4 Comments
conosco molto bene anche io lo xaluca 😉
Bellissima Oasi nel deserto… 😉
esperienza bellissima, io avevo pernottato a Erg Chegaga, in tutto il deserto nel raggio di km eravamo solo noi 3 e i nostri 5 simpatici amici beduini. Da ripetere
Davvero Alberto, esperienza unica e da ripetere magari per qualche notte in più’