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Cosa fare nelle Marche: il mio viaggio nei Sibillini Segreti, itinerario ed esperienze per vivere un weekend di relax e scoperte nel territorio di Roccafluvione
Le Marche, una regione che racchiude in sé l’essenza dell’italianità – passatemi l’espressione – per storia, cultura, natura, tradizioni e gastronomia e che regala ad appassionati e viaggiatori infinite sorprese.
Stilare un’unica lista dettagliata di cosa fare nelle Marche mi risulterebbe difficile considerata l’abbondanza di siti di rilievo, di cittadine, di bellezze artistiche e paesaggistiche.
Preferisco raccontarla ancora una volta a modo mio, partendo dalla forza e dalla determinazione della sua gente, dalle loro storie, e dalla scoperta dei luoghi meno noti, quelli più autentici e genuini, capaci di trasformare un semplice weekend di relax in un concentrato di emozioni, sapori e bei ricordi.
Questa volta – reduce dalla recente esperienza sui Monti Sibillini in occasione del progetto #ripartidaisibilliniexperience, svolto assieme a Nadia Stacchiotti di Racconti di Marche, qui il suo post sull’esperienza – voglio portarvi con me alla scoperta di un’altra bellissima porzione di territorio marchigiano, quella che si sviluppa attorno a Roccafluvione in un saliscendi di colline e vallate, foreste, cascate, borghi e piccole frazioni che dai Sibillini degradano progressivamente verso la costa.
Un itinerario fatto di esperienze, più che di luoghi da visitare, fatto “di e da” persone, passione, amore e condivisione.
Norma ed Ezio sono molto più che i titolari del B&B Il rifugio dei Marsi.
Sono due belle persone, visceralmente legate alla loro terra, che hanno deciso di restare – nonostante le difficoltà generate negli ultimi anni dai passati sciami sismici – per contribuire con impegno, amore e passione a diffondere la bellezza e le ispirazioni di una zona che ha tanto da regalare in termini di tipicità e tradizioni, offrendo ai loro ospiti non solo un bel posto dove pernottare ma più di tutto un contatto diretto con i luoghi e la gente attraverso esperienze insolite, talvolta uniche.
Come l’idea di far costruire due grandi botti – memori dei ricordi di Ezio legati alla sua infanzia, alla coltivazione dell’uva ed al lento ed affascinante procedimento per la trasformazione in vino – in cui pernottare con vista spettacolare sulla vallata del fiume Fluvione, fare una colazione speciale a base di prodotti rigorosamente locali e vivere appunto un’esperienza al di fuori del comune, a detta di molti indimenticabile.
Il B&B Il Rifugio dei Marsi – che si trova in Via Caserine 8, nei pressi di Marsia – offre anche camere curate e dotate di tutti i confort nell’edificio principale ed una serie di informazioni e servizi connessi per vivere a 360° il territorio circostante.
Sicuramente la base di partenza – ed il punto di riferimento – ideale per un weekend dedicato all’esplorazione di Roccafluvione.
L’autunno nelle Marche regala un’infinita gamma di colori ed alcuni tra i frutti più prelibati, come i Marroni.
Una delle esperienze più belle da fare in questo particolare periodo dell’anno è prendere parte alla raccolta dei Marroni in uno dei castagneti della zona.
Si passeggia nei boschi seguendo sentieri tracciati da un esperto locale e si condivide il momento della ricerca e della raccolta utilizzando un rastrello per individuare tra le foglie i ricci ancora pieni ed estrarre i Marroni.
Sarà l’esperto poi nel corso della passeggiata a spiegare le varie tecniche di coltivazione e le principali differenze tra Castagne e Marroni.
Se siete interessati a prenotare un’attività di questo genere potete rivolgervi direttamente ad Ezio del B&B Il Rifugio dei Marsi – qui il contatto email info@ilrifugiodeimarsi.it – che organizza anche escursioni di questo tipo.
Concedetevi qualche ora per scoprire il piccolo centro storico di Marsia ed ammirare i “tesori” nei dintorni.
Dal simbolo per eccellenza di questo territorio, il Ponte Nativo, un cavalcavia di formazione naturale composto da due grosse rocce sovrapposte che ha permesso nei secoli di attraversare il Fluvione e collegare le comunità di Venarotta e Marsia, alla piccola Chiesa di Sant’Antonio costruita nel centro del ponte, un gioiello settecentesco letteralmente sospeso sul fiume e legato alle leggende del brigantaggio locale.
Le storie tramandate raccontano di grotte in cui i briganti nascondevano i loro tesori, di cunicoli e passaggi propio nei pressi del ponte, ed ancora oggi è possibile leggere un’antica lapide che rammenta ai passanti che la chiesa pur essendo un luogo sacro non garantisce l’immunità ai briganti.
Ed ancora da Marsia ad Arena attraverso i borghi di Foscarine, Marese, Macchigiano fino a raggiungere il Mulino Idraulico Pignoloni e la bellissima Cascata di Arena, a ragione annoverata tra le 10 più suggestive della regione, da cui partono una serie di spettacolari sentieri escursionistici.
Potete scegliere di percorrere gli itinerari dedicati alle bellezze paesaggistiche della zona o a seconda del periodo della vostra visita – qui trovate il calendario – prendere parte ad alcune manifestazioni tradizionali come Le Notti del Carbonaio o La Sagra della Crispella.
Non potete lasciare Roccafluvione senza aver fatto due chiacchiere ed incetta di prodotti locali – caciotte, salsicce, pane, salumi e molto altro – nella bottega (in realtà Sali e Tabacchi) di Mafalda, una vera e propria istituzione della zona.
La trovate sulla Strada Provinciale 237, sulla sinistra venendo da Marsia, appena prima dell’incrocio per Salare.
Il racconto di un territorio passa inevitabilmente anche attraverso la riscoperta delle sue tradizioni culinarie, il modo di lavorare i prodotti tipici, di preservarne nella memoria collettiva antiche tecniche di preparazione e presentazione e di riproporre laddove possibile nuovi accostamenti.
Come nel caso della famiglia Scipioni e della loro attività di ristorazione, una storia lunga più di 40 anni, fatta ancora una volta di tenacia, passione ed amore incondizionato per la propria terra.
Tutto ha avuto inizio nei primissimi anni ’70 quando Rosa – considerata sin da ragazzina una delle migliori cuoche del Piceno – ed il marito Orlando Scipioni trasformarono la vecchia casa di campagna di Marsia in un ristorante, Il Grottino.
In breve tempo l’attività divenne una delle più rinomate della zona, un punto di riferimento che continua ancora oggi ad attrarre e soddisfare locali e visitatori da ogni parte.
Liviana e Tonino, i figli di Rosa e Orlando portano avanti la tradizione di famiglia occupandosi personalmente della gestione del ristorante – chiamato poi Donna Rosa in onore della loro mamma – e della cucina, regalando ai loro ospiti delle vere e proprie esperienze gastronomiche.
Immancabile il tartufo, nero pregiato o uncinato a seconda del periodo, le paste fatte in casa, i porcini, le castagne, le carni locali e l’indimenticabile (soprattutto per il palato) fritto misto marchigiano tra cui spiccano le olive ascolane – ammirare Liviana prepararle secondo la tradizione è un vero e proprio spettacolo, quasi quanto mangiarle appena cotte – l’agnello ed i cremini fritti.
Inclusi quelli cioccolato e caffè (in bianco e nero quindi) ideati per una cena voluta dal Presidente dell’Ascoli nel 1974 per festeggiare il passaggio della squadra in Serie A.
Il ristorante Donna Rosa si trova in Via Antonio Gramsci 1, Marsia, Roccafluvione. Potete contattare direttamente Liviana e Tonino per prenotare la vostra speciale esperienza culinaria marchigiana telefonando al numero 0736 365114 o scrivendo una mail a info@donnarosa.eu
Terra d’oro nero, Roccafluvione.
Alludo al Tartufo Nero Pregiato e ad una tra le maggiori produzioni a livello nazionale, una vera e propria eccellenza del territorio. Una produzione ottenuta da tartufaie naturali e coltivate la cui fama ha ormai varcato i confini italiani arrivando in ogni parte del mondo.
Come nel caso della Tartuficoltura della famiglia Angellozzi.
Ben 5 generazioni di appassionati “cavatori”, di cui solo l’ultima convertitasi alla produzione per vendita, tre qualità di Tartufo ottenute – Bianco, Nero Pregiato e Nero estivo – e la scelta di portare avanti un progetto di produzione pura, caratterizzata dall’uso esclusivo di tartufi, acqua e sale, senza aggiunta di aromi sintetici, utilizzati di solito per la produzione di oli, salse, creme, etc.
Entrare nel loro mondo per poche ore, prendendo parte ad una dimostrazione di raccolta dei tartufi, è stato speciale.
Rita è un’altra di quelle persone splendide che fanno letteralmente la differenza di un territorio.
Lavora alle Tartufaie di famiglia da 35 anni, e lo si capisce subito, dallo sguardo e dalle parole, che ama profondamente ciò che fa.
Ci conduce in una delle piantagioni sopra Venarotta ed inizia a raccontare di come si prepara il terreno, della scelta e della cura delle piante – solo tre anni per la preparazione, per ottenere la prima raccolta dal quarto anno in poi – del lavaggio dei tartufi e della selezione. Poi si volta verso la sua auto apre il bagagliaio e fa scendere Pelù, uno dei suoi cani da tartufo, che le salta al collo dalla gioia.
Vuole mostrarci il lavoro che svolgono assieme e la loro meravigliosa sintonia. Pelù annusa, parte come una saetta, scava e trova. Cerca Rita, le mostra orgoglioso il suo trofeo, che cede volentieri in cambio di un piccolo premio in cibo, si concede qualche minuto di coccole con la sua padrona e poi ricomincia ad annusare.
E’ un rituale emozionante che rende a pieno il senso di un mestiere che prima di tutto è vita, passione e amore (parole che vengono fuori sempre più spesso, ci avete fatto caso?) per il territorio.
Dopo essere passate a salutare gli altri cani da raccolta rimasti in cuccia, raggiungiamo il laboratorio dove avviene la fase finale della produzione e dove scopro con grande piacere che la spedizione dei loro prodotti viene effettuata non solo in diversi paesi del mondo ma anche in un punto vendita diretto nella mia amata New York.
Il mio consiglio spassionato è quello di regalarvi un’esperienza del genere, di prendere parte ad una raccolta di tartufi (prima magari di acquistarli, in modo da dare a quel sapore speciale un valore in più) e di vivere intensamente questo momento magico di connessione con il territorio.
Potete partecipare alle raccolte organizzate dalla famiglia Angellozzi compilando il form che trovate qui o telefonando al numero 360 733257.
“I Marchigiani.. gente di atteggiamenti e costumi non convulsionari ma pacati,
di maraviglia lenta ma fervida, di non ingenui trasecolari, non perditesta ma di vigilante coraggio.
Di pugno rado, ma sodo, di riso non pazzo ma schietto”
(Dino Garrone – Terra di Marche)