In Inglese
Raccontare e scrivere di cosa vedere a Staten Island – dopo averla riassaporata e vissuta con calma durante il mio ultimo soggiorno a New York – risulta molto più naturale e semplice di quanto avrei mai immaginato.
Come se anziché davanti alla tastiera del Mac fossi in realtà ancora lì, a passeggiare nelle vie del vivace quartiere italiano o tra i murales di Stapleton, magari inseguendo le storie locali su Giuseppe Garibaldi ed Antonio Meucci (due vere celebrità da queste parti) o sulla cima di Grymers Inn per godermi le vedute su Lower Manhattan da un lato e sul Ponte di Verrazano dall’altro.
Staten Island è l’isola che non c’è.
Non riesco a trovare definizione più calzante per un isola che molti non sanno nemmeno essere tale.
Distante appena 25 minuti di ferry boat dal cuore di New York eppure infinitamente lontana dalle sue dinamiche e dai suoi ritmi, bella, molto più di quanto si possa immaginare, ed inaspettatamente ricca di luoghi, storie e percorsi.
Grande quasi più di Manhattan, per girarla tutta ci vorrebbero almeno un paio di giorni, ed impreziosita da parchi e aree naturalistiche, musei, dimore storiche e interi quartieri che raccontano di immigrazione, di comunità venute da lontano, di integrazione e di vita.
Di seguito l’itinerario di un giorno – studiato appositamente per voi – con una selezione variegata di cosa vedere a Staten Island. Il tutto spostandovi comodamente a piedi ed in MTA, la linea della metro che taglia l’isola in due da nord a sud.
Lo Staten Island Ferry attracca al St. George Terminal, il molo che che conduce direttamente al cuore dell’omonimo quartiere.
Una volta fuoriusciti dal varco passeggeri svoltate a destra in Richmond Terrace, sorpassate lo stadio degli Staten Island Yankees, la “casa” dell’amatissima squadra di baseball locale, e svoltate nuovamente a destra dirigendovi verso il molo, davanti a voi si aprirà una visuale di una bellezza speciale, a tratti (poi capirete il perchè) commovente.
Provate a immaginare – oltre il canale che separa il New Jersey da New York e l’Upper Bay dall’accesso all’Hudson ed all’East River – lo sfondo di Lower Manhattan con la Freedom Tower che svetta sugli altri grattacieli, il tutto incorniciato dal suggestivo Staten Island September 11th Memorial, il primo grande memoriale costruito nel 2004 per commemorare le vittime dell’attentato terroristico dell’11 settembre 2001.
Se amate particolarmente la natura e magari siete appassionati di cultura e tradizioni cinesi proseguite lungo Richmond Terrace fino a Snug Harbor Dock per visitare il New York Chinese Garden, un’area di circa 5000 metri quadrati in cui passeggiare serenamente tra ruscelli, piccoli laghi, colline di pietra e pagode, il tutto organizzato secondo il principio degli opposti Yin e Yang.
Un pezzo di autentica Cina nel bel mezzo di New York.
Prima di dirigervi verso Tompkinsville accertatevi di aver fatto una sosta gastronomica presso l’Enoteca Maria (al 27 di Hyatt St.) – dove all’inizio esclusivamente le nonne “emigrate” italiane ed oggi quelle provenienti da tutto il mondo cucinano i piatti dei loro paesi d’origine – e di aver dato uno sguardo al vicino, vecchio ed affascinante St. George Theatre.
In pochi minuti a piedi raggiungete il Tompkinsville Park per ammirare la pietra del Watering Place che secondo la tradizione segna il punto in cui il primo europeo – un “certo” Giovanni da Verrazzano – mise piede a New York.
Risalite la collina di Grymers Inn fino a raggiungere Casa Belvedere, il più importante centro di cultura italiana dell’isola da cui si gode tra l’altro di una splendida vista sul Verrazzano Narrows Bridge.
La passeggiata in discesa verso Stapleton permette di scoprire le belle case vittoriane che si susseguono lungo i tornanti.
Raggiungete l’omonima fermata della metro per ammirare i murales di Bay Street e le variopinte traverse animate dalla vivace comunità afroamericana.
Si tratta della dimora estiva di una delle prime e più famose fotografe donne americane, vissuta a cavallo tra ‘800 e ‘900, nota per aver immortalato con i suoi scatti l’arrivo (le vicissitudini ed il dolore) dei primi immigrati ad Ellis Island.
L’Alice Austen House Museum – che si trova a pochi minuti a piedi dalla fermata metro di Clifton – ospita una mostra permanente sui suoi scatti ed organizza periodicamente una serie di eventi collegati al mondo della fotografia.
Poco distante, al 420 di Tompkins Ave, è possibile visitare la casa di due grandi personaggi italiani che vissero qui assieme per alcuni anni, Antonio Meucci e Giovanni Garibaldi e rendere omaggio alla tomba del primo, le cui ceneri sono conservate nell’obelisco funebre nel giardino
Il Garibaldi-Meucci Museum ospita moltissimi cimeli relativi ai due, inclusi i documenti sui primi esperimenti effettuati col telefono che Meucci fece proprio aiutato e supportato da Garibaldi.
Gli aneddoti sui due amici sono tantissimi, sembra che tutt’ora il loro ricordo sia molto forte tra la gente del posto, al punto di aver trasformato la casa oltre che in un museo in un centro studi dedicato alla storia ed alla cultura italiana.
Una struttura interamente gestita da americani (figli e nipoti di italiani) desiderosi di restituire l’onore del primato dell’invenzione del telefono (sottratta dallo scaltro Bell) al suo legittimo ideatore, Antonio Meucci appunto.
Riprendete la metro a Clifton e dirigetevi verso sud fino alla fermata di Oakwood Heights.
Attraversate a piedi l’Amundsen Circle e continuate a camminare lungo Clarke St. per circa 15 minuti, sulla destra incontrerete l’Historic Richmond Town.
Si tratta di un villaggio sorto alla fine del 1600 in seguito all’arrivo degli Olandesi e perfettamente conservatosi nel tempo.
Oggi le case, le strade, persino la vecchia chiesa sulla collina (con annesso cimitero), preservate nei più piccoli particolari, fanno parte di un complesso museale che organizza visite con guide in costume per raccontare la vita e le abitudini a partire dai primi coloni fino agli inizi del 1900.
Un piccolo mondo antico immerso nella natura rigogliosa del Latourette Park che include nei suoi sentieri alcune bellissime dimore vittoriane, annoverate tra le più antiche dell’intera città di New York.
Potrei continuare con l’elencarvi almeno altri 5 parchi nazionali presenti a Staten Island, le spiagge a sud (oltre il Ponte di Verrazzano) prese letteralmente d’assalto durante la stagione estiva ed una serie di musei che spaziano dalla storia della città di New York a quella dell’isola – come lo Staten Island Museum – fino ad arrivare a quello dei fari più suggestivi dell’intera area, il National Lighthouse Museum.
Ma poi vi ci vorrebbero almeno altri due giorni.
Ed allora cosa fare?
Il mio consiglio è quello di cominciare dai molteplici spunti offerti in questa breve guida e poi magari selezionare ciò che non avete fatto in tempo a vedere ed ovviamente… ritornare!
Lo Staten Island Ferry parte ad intervalli di 20/25 minuti ed impiega più o meno il medesimo tempo per compiere l’intero tragitto, il servizio è gratuito ed è in funzione ininterrottamente notte e giorno.
La MTA Staten Island Railway – la metro che attraversa l’isola – è a pagamento (con metrocard) solo nelle prime due stazioni di St. George e e Tompkinsville, tutte le altre fermate hanno accesso gratuito illimitato.
Per ulteriori informazioni in merito alla vostra visita, agli spostamenti, ad eventuali approfondimenti e curiosità potete visitare il valido sito ufficiale del turismo dell’isola, Visit Staten Island.