Una mite domenica di fine inverno, il desiderio di evadere anche solo per un pò, la fortuna di vivere in una terra, la Romagna, che letteralmente trabocca di storia, cultura, arte e superba gastronomia, la voglia di perdersi tra monumenti e stradine tipiche.
La mia passeggiata per Ravenna comincia da qui.
Arrivando dalla trafficata e “moderna” via Maggiore, Porta Adriana funge quasi da macchina del tempo.
Una volta oltrepassata, mi ritrovo all’interno dell’antica cinta muraria di Ravenna, cambiano le costruzioni ed i palazzi, storici e bellissimi, e cambia anche l’atmosfera, quasi incantata.
Con estrema facilità, il centro é piccolo e davvero piacevole da girare a piedi, arrivo a San Vitale.
Il percorso verso il complesso Paleocristiano parte dal Mausoleo di Galla Placidia, una delle costruzioni a parer mio più belle della città. La grande semplicità della struttura esterna quasi si contrappone allo splendore e alla ricercatezza delle decorazioni interne, il contrasto é reso ancora più forte dal passaggio dalla luce esterna alla riproduzione dell’atmosfera notturna nell’interno.
I preziosi mosaici sulle pareti convergono nella cupola centrale dove compare “magicamente” un cielo notturno cosparso di stelle luccicanti, più di 500, al centro una sfolgorante croce latina.
Impossibile non rimanere col naso all’insù, lo spettacolo é davvero unico, tanto da aver colpito, mi raccontano, nel corso del tempo la fantasia di numerosi celebri visitatori. Sembra infatti che Cole Porter, famoso compositore statunitense, giunto qui in viaggio di nozze negli anni’20, sia rimasto talmente affascinato dall’atmosfera del luogo da comporre, ispirato dal cielo stellato della cupola, la sua famosa canzone Night and Day.
La Basilica di San Vitale si trova proprio accanto al Mausoleo, splendida, un solo ambiente ottagonale con una grande cupola, anche qui lo sguardo va ripetutamente verso l’alto, mosaici dai colori brillanti adornano le pareti e l’abside dove é possibile “incontrare” gli imperatori di Bisanzio, Giustiniano e Teodora, con i rispettivi cortei.
Proseguo la mia passeggiata dirigendomi verso il Battistero Neoniano, il più antico della città. Nel centro della sua cupola ancora un mosaico, ancora uno spettacolo, il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano, fermandomi ad osservare la scena per qualche secondo, ho come l’impressione che i suoi personaggi prendano vita interagendo tra loro.
E’ ora di pranzo, mi dirigo verso la Cà dè Ven, un’enoteca-ristorante consigliatami da un ravennate DOC, per una degustazione gastronomica romagnola decisamente appagante… piadina, formaggi, affettati, pere caramellate mi conducono ad una entusiasmante pappardella al cinghiale.
Due passi per l’adiacente Mercato delle Pulci ed un pò d’aria fresca mi consentono di ripartire, mi incammino lungo via Gordini, giro l’angolo e mi ritrovo davanti la Tomba di Dante Alighieri.
La storia racconta che il sommo poeta esiliato da Firenze morì qui e, dopo varie e singolari vicissitudini, venne sepolto in questa piccola (se si considera la statura del personaggio9 ma dignitosa cappella. Se davvero ci siano le sue spoglie all’interno del sarcofago non é chiaro, é comunque bello pensare che sia così per potergli rendere omaggio e credere davvero di essere al suo cospetto. Una piccola lampada ad olio, quasi sempre accesa, testimonia l’affetto e l’ammirazione di quanti nell’anniversario della sua morte, proprio in questa cappella, celebrano una piccola funzione.
Nella vicina Basilica di San Francesco, risalente al V secolo, scopro sotto l’altare una bellissima cripta invasa dall’acqua, probabilmente il nucleo originario della costruzione, luogo di sepoltura del vescovo Neone. Illuminata, rivela iscrizioni in latino e bellissimi mosaici.
Il tempo vola, decido di attraversare Piazza del Popolo, la piazza centrale della città, per raggiungere il Battistero degli Ariani.
Al suo interno, le pareti spoglie contrastano con il grande mosaico nella cupola, il Battesimo di Cristo ed i dodici Apostoli, lo circondano come in una danza propiziatoria ed é proprio questa l’impressione che si ha ruotando la testa per cercare di inquadrare la scena centrale.
Magia dei mirabili mosaici di Ravenna o semplice suggestione?
Mi rendo conto di aver girato tanto ma non abbastanza da poter vedere tutto, mi riprometto di ritornare presto, magari in una fresca domenica di fine estate, per continuare la scoperta di quell’inestimabile tesoro che é questa città.
3 Comments
La descrizione è così accurata che mi sembra proprio esserci stato…
sei brava, parole e immagini di classe.
Sei gentile, grazie!!!