USA on the road: visitare l’American Sign Museum di Cincinnati

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USA on the road: visitare l’American Sign Museum di Cincinnati

Nelle sale del museo

Nelle sale del museo

Le storie, gli eventi, le persone e le vite vissute.

I motivi principali che mi spingono a continuare a viaggiare attraverso gli USA on the road, con una passione sempre crescente, privilegiando non solo le rotte più comuni e le capitali più famose ma anche e soprattutto le piccole realtà locali e le città meno battute.

Verso Cincinnati, Ohio

Verso Cincinnati, Ohio

E non mi riferisco esclusivamente a quelle note a tutti, quelle inerenti i grandi personaggi o gli avvenimenti che hanno spesso modificato il corso degli eventi, per cui comunque, a giudicare dalle pagine di questo blog, avrete intuito nutro un profondo interesse.

Alludo alle singole, affascinanti – e spesso sconosciute – storie legate a famiglie qualsiasi che, nel loro piccolo e negli ambiti più disparati, nel corso di quasi tre secoli di storia americana hanno contribuito a creare il mito di questo sorprendente paese, fino a renderlo il luogo unico (nel bene o nel male, questione di punti di vista ovvio) che é oggi.

American Sign Museum

American Sign Museum

Come nel caso della storia della famiglia Swormstedt, del suo magazine Sign of the Times, nato a Cincinnati nel 1906 con l’intento di creare e diffondere (da un punto di vista artistico, tecnico e commerciale) una rivista specialistica per i produttori di cartelli ed insegne di tutti gli Stati Uniti, del suo incredibile sviluppo e successo nel corso degli anni, e della nascita dell’American Sign Museum.

Un museo che a distanza di più di 100 anni, grazie alla lungimirante idea di Tod Swormstedt il suo fondatore, ne celebra la storia e l’evoluzione con la più ricca, originale e stupefacente collezione di insegne luminose, cartelli e segnali di vario genere al mondo.

Amerian Sign Museum, interni

Amerian Sign Museum, interni

L’American Sign Museum si trova a Cincinnati, in Ohio, immediatamente fuori dal downtown, circa 5 km a nord, nella zona dell’Essex Building, una sorta di ex quartiere industriale oggi luogo designato di atelier di artisti emergenti che hanno trasformato i vecchi magazzini in curiosi e stravaganti open space dove espongono di tutto.

Arrivare al museo non é semplice, non tutte le strade della zona sono indicate con precisione, ma con un buon navigatore non dovreste avere problemi, l’indirizzo preciso é Monmouth Street 1330, Essex Building Ovest.

Il grande genio della lampada con il cartello Welcome rivolto verso l’alto e la stravagante insegna luminosa di El Rancho Motel all’esterno vi indicheranno l’edificio preciso in cui entrare.

American Sign Museum,

American Sign Museum, l’ingresso

La visita dell’American Sign Museum, obbligatoriamente guidata (un’ora e mezza circa, due se volete fermarvi a scattare ulteriori foto al termine), parte ad orari prestabiliti e si può comodamente e consigliabilmente prenotare on line sul sito ufficiale.

Con un pò di fortuna la vostra guida (di solito nel primo turno della mattina e nell’ultimo del pomeriggio) potrebbe essere proprio Tod Swormsted, erede della storica famiglia, proprietario del museo e grande appassionato di insegne al punto da aver trascorso diversi anni alla ricerca ed alla raccolta di veri e propri cimeli storici attraverso buona parte del paese.

Nelle sale del museo

Nelle sale del museo

Provate per un momento a pensare alle insegne luminose che avete visto, e magari fotografato fugacemente, durante un viaggio negli USA on the road, ai cartelli della vecchia Route 66, a quelli dei motel, dei fast food, delle pompe di benzina, delle tavole calde, dei mitici drive-in, quegli stravaganti cartelli che si illuminano magicamente al calar del sole aumentandone il fascino e l’aspetto decisamente vintage.

American Sign Museum, anni'50 e '60

American Sign Museum, anni’50 e ’60

American Sign Museum, particolari

American Sign Museum, particolari

Si tratta di oggetti che hanno fatto l’evoluzione di questo settore, che hanno attraversato epoche ed eventi (pensate solo alle due guerre mondiali, alla grande depressione e all’esodo verso il West, al boom economico degli anni’60), testimoni silenziosi di mille storie differenti, e che vanno preservati dall’incuria e dalla riqualificazione in atto su molte strade, nelle catene di fast food ed in diversi locali pubblici americani.

Un'insegna dell'Holiday Inn risalente agli anni '60

Un’insegna dell’Holiday Inn risalente agli anni ’60

Un’esposizione di circa 2000 metri quadri che attraversa letteralmente più di mezzo secolo di storia americana, a cominciare dalle primissime locandine dei film e dei giornali, ai fantasiosi segnali di vetro e foglia d’oro dei primi anni del 1900, attraverso l’epoca pre-neon dei cartelli con le lampadine su retro, al neon degli anni 1930-1940, fino ad arrivare all’era della plastica degli anni ’50 e ’60.

Passeggiando per il museo, incuriositi dalle informazioni e dai particolari forniti dalla guida, si arriva quasi a perdere la cognizione del tempo.

Ogni insegna ha il suo fascino e la sua buona dose di storia, provate ad immaginare l’ingegnoso lavoro e la fantasia dei loro creatori, le destinazioni finali d’uso, le persone che le hanno utilizzate nel corso del tempo e la quantità di vita scandita dall’intermittenza di quelle lampadine e dal bianco abbagliante di quei neon.

Le prime insegne luminose

Le prime insegne luminose

La mia preferita?

La grande mascotte della catena di fast food Frisch’s Big Boy collocata nella prima sala del museo, un pezzo unico sottolinea la mia guida, a causa del colore dei capelli di Big Boy, una tonalità ruggine che oggi non fanno più!

Frisch's Big Boy

Frisch’s Big Boy

Una sosta, ed una visita, che consiglio vivamente di fare se vi trovate di passaggio a Cincinnati, una di quelle esperienze che arricchiscono e colorano un viaggio negli USA, on the road naturalmente, di sfumature uniche e speciali.

“Signs and sign making are a fascinating reflection of America through the years.

If your experience at the American Sign Museum causes you to be more aware of signs in your travels

and of their value to businesses and communities, we’ve done our job.

“Le insegne e la loro creazione sono un affascinante riflesso dell’evoluzione americana nel tempo.

Se la vostra esperienza nell’American Sign Museum vi ha indotto

a prestare più attenzione nei vostri viaggi alle insegne

ed al loro valore per le imprese e le comunità, allora abbiamo fatto [bene] il nostro lavoro”

(Tod Swormsted)


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