Visitare The High Line, due passi “sopra” Manhattan da Hudson Yards al Village. Storia e curiosità sulla ex-ferrovia sopraelevata più frequentata della città.
New York, una tiepida giornata di sole di fine aprile, il desiderio di “evadere” dai soliti itinerari turistici, la voglia di stare all’aperto e al tempo stesso di scoprire qualcosa di nuovo e di particolare… ingredienti perfetti per un pomeriggio sulla High Line.
Nella zona tra il Meatpacking District e Chelsea, grazie all’impegno, alla fantasia ed alla genialità di un gruppo di intraprendenti newyorkesi, i “Friends of the High Line“, le vecchie rotaie sopraelevate costruite ai primi del ‘900 per smaltire il traffico industriale di Manhattan e successivamente abbandonate negli anni ’70 sono state trasformate in un percorso accattivante ed alternativo che si snoda da Midtown fino a Chelsea.
Una strada sopraelevata con tanto di piante, alberi, fiori profumatissimi, abilmente curati da attenti giardinieri, si interseca nelle vecchie costruzioni ad ovest di midtown, regalando scorci sorprendenti di Manhattan, dell‘Empire State Building e dell’ Hudson River.
Il tutto intervallato da esposizioni (permanenti e non) di artisti emergenti, panchine, sdraio e piattaforme per sedersi a leggere, chiacchierare, ascoltare le numerose performance dal vivo di qualche artista di strada, pranzare, magari con un hot dog acquistato nei chioschi lungo il percorso o semplicemente fermarsi a prendere un pò di sole.
Una passeggiata tra vecchie costruzioni per lo più ristrutturate, le famose palazzine in mattoncini rossi che caratterizzano questa zona, gli antichi magazzini per lo stoccaggio delle merci, i nuovi e futuristici edifici che si incastrano alla perfezione nella High Line.
Un modo davvero simpatico di passare un paio d’ore di relax, allontanandosi per un pò dal chiasso e dalla frenesia della città.
E’ proprio il caso di dirlo, facendo due passi “sopra” Manahattan.
“Era troppo per crederla vera;così complicata, immensa, insondabile.
E così bella, vista da lontano: canyon d’ombra e di luce, scoppi di sole sulle facciate in cristallo,
e il crepuscolo rosa che incorona i grattacieli come ombre senza sfondo drappeggiate su potenti abissi.”
(Jack Kerouac)