Cincinnati é da sempre un crocevia di stati, di fiumi, di tradizioni, di culture, di pensieri e di persone.
Con i piedi ben saldi nel progressista e produttivo Ohio e con lo sguardo fisso oltre il fiume verso il bucolico e conservatore Kentucky, da più di duecento anni sottile linea di confine tra il vecchio sud e l’operoso nord.
Il tutto nel punto esatto in cui le ripide colline che seguono il corso del fiume Ohio incontrano le tranquille acque dell’Erie Canal e del Miami river.
Nel mezzo storia, cultura, splendidi edifici di Art Decò, eleganti dimore d’epoca, tantissimi ponti, tra cui il prototipo del più famoso al mondo, una street art da intenditori, alcuni dei musei più originali del paese (insegne luminose incluse), una squadra di Baseball da record ed un piatto speciale (degno della migliore tradizione gastronomica locale) per festeggiarne i successi.
Nessuna meraviglia e stupore quindi nello scoprire che lo stesso Winston Churchill, al termine della sua visita in Ohio, definì Cincinnati la più bella città dell’interno degli Stati Uniti.
La visita non può che iniziare da Fountain Square, la piazza principale di downtown, circondata da un mix di edifici avveniristici e costruzioni in Art Decò, il luogo in cui la città intera é solita festeggiare avvenimenti sportivi e ricorrenze storiche.
Ad un isolato di distanza scendendo (perché Cincinnati si sviluppa lungo il pendio di una collina) verso il river front si incontra la Carew Tower, dalla cui sommità, l’Observation Deck, si gode una splendida vista su tutta la vallata.
Proseguendo verso il fiume, sempre lungo Vine St. si raggiunge il National Underground Railroad Freedom Center.
Cincinnati, così come l’Ohio in generale (il primo stato ad abolire la schiavitù), ha svolto a partire dalla prima metà dell’800 un ruolo determinante nella lotta allo schiavismo, divenendo una tappa fondamentale dell’Underground Railroad.
Un percorso segreto, supportato dagli stati abolizionisti, fatto di itinerari e sentieri paralleli utilizzati dagli schiavi neri per fuggire nei territori liberi, talvolta fino in Canada.
Questo museo non soltanto ne ripercorre le gesta (sapevate che grazie all’Underground Railroad circa 30.000 fuggitivi neri riuscirono a riacquistare la libertà?) ma racconta in maniera efficace l’intera evoluzione della lotta alla schiavitù in qualsiasi forma essa si sia manifestata.
Così ci si imbatte in drammatiche foto della Shoah, in frammenti del muro di Berlino, in cimeli della protesta non violenta di Martin Luther King, fino ad arrivare ai giorni nostri, alla critica senza mezzi termini verso le forme di schiavitù che ancora sussistono, nonostante tutto.
Usciti dall’Underground Road Center ci si trova davanti l’Ohio River, da qui si gode di un colpo d’occhio spettacolare sul fiume, sul mitico stadio di Baseball dei Reds, sullo skyline di Cincinnati e sui numerosi ponti che la collegano nel giro di poche centinaia di metri al Kentucky.
Il ponte più famoso, percorribile anche a piedi, é sicuramente il Roebling Suspension Bridge, opera dell’architetto J. A. Roebling che utilizzò questa struttura come prototipo per la costruzione del famosissimo Brooklyn Bridge a New York.
Passeggiando nello spazio riservato ai pedoni si ha davvero la sensazione di essere sul suo gemello newyorkese, l’intreccio di cavi ed i giochi di luce sono impressionantemente simili.
Covington conserva alcune delle più antiche dimore antebellum, molte delle quali perfettamente conservate, quelle che risalgono a prima della Guerra di Secessione.
Basta fare una passeggiata lungo Riverside Drive per vederne di spettacolari e magari avere la fortuna di imbattersi in qualche vecchio proprietario (molti edifici appartengono ancora alle famiglie originarie) che abbia voglia di raccontare qualche storia curiosa a riguardo.
Da Covington si può facilmente raggiungere in trolley la vicina Newport, sede di un famoso Acquario e di un vivacissimo complesso turistico, ricco di ristoranti, negozi e musei, proprio sulle sponde del fiume Ohio.
Da Newport si può rientrare a Cincinnati attraverso un altro suggestivo ponte pedonale, il Purple People Bridge.
Mount Adams é un pittoresco quartiere ottocentesco, caratterizzato da stradine tortuose ed acciottolate, locali, ristoranti alla moda e negozietti di antiquariato, da cui si gode una bella vista sulla città, dove ci si può fermare per un picnic all’Eden Park magari dopo aver visitato l’interessante e gratuito Cincinnati Art Museum.
Vale la pena allontanarsi dal centro per scoprire alcuni luoghi decisamente sorprendenti.
Il Findlay Market, un variegato e colorato mercato coperto alimentare, che sta lentamente rivitalizzando una zona decisamente degradata a nord di downtown.
La Union Terminal, una vecchia stazione ferroviaria degli anni’30, tutta in Art Decò, splendidamente convertita in un ricco complesso museale basato in parte sulla storia della città… riuscireste a credere che all’interno é stata ricostruita una sezione del molo del 1850 con tanto di battelli a vapore?
L’American Sign Museum, una vera chicca per appassionati ( e non solo) del vintage e degli American Graffiti.
In pratica l’evoluzione delle insegne luminose che hanno fatto la storia dei locali, dei motel e delle fabbriche americane, dai primi del’900 ai giorni nostri.
Il museo é un po’ fuori dal centro (l’indirizzo esatto é Monmouth Street 1330, Essex Building Ovest) ma merita assolutamente. La visita (solo) guidata parte ad orari prestabiliti e si può comodamente prenotare on line sul sito ufficiale.
Non si può lasciare la città senza assaggiare l’autentico Five Way.
Una ricca specialità locale a base di chili, ragù aromatizzato alla cannella, spaghetti, formaggio, fagioli e cipolla, con una serie di varianti tutte da provare.
La catena Skyline Chili é il posto giusto dove gustare il vero Five Way, ce ne sono diversi punti in tutta downtown, le porzioni sono decisamente abbondanti ed i prezzi competitivi, sui 6/7 dollari bevande incluse.
4 Comments
Città interessante, non avrei mai immaginato ci fossero cosi’ tante cose da vedere.
Certo che quel five way è un attentato alla linea, ma è buono?
Città decisamente interessante Anna, come molte realtà poco note degli States che cerco di raccontare nei miei post.
Il Five Way non è male, ha un sapore forte e non è esattamente una pietanza leggera ma dopo una giornata in giro x la città è quello che ci vuole x tirarsi su 😉
Sto organizzando un viaggio tranelli USA e tra le città che toccherò c’è Cincinnati e sto trovando un sacco di spunti dai tuoi articoli. Grazie
Ne sono felice, grazie per avermelo fatto sapere! Buona organizzazione buon viaggio!