Letteratura di viaggio americana: i migliori libri per viaggiare negli USA. Romanzi, saggi e racconti per scoprire il meglio degli States più insoliti ed affascinanti attraverso le parole e le emozioni degli autori – e degli artisti – più amati e di quelli meno noti.
Un buon viaggiatore è quasi sempre un avido lettore.
Non c’è nulla di meglio di una buona selezione di letteratura di viaggio per arricchirsi prima, dopo e durante l’esperienza di viaggio stessa.
Nel caso degli Stati Uniti la scelta è sorprendentemente ampia e variegata, capace di soddisfare i viaggiatori ed i lettori più esigenti ed appassionati. Centinaia di romanzi, saggi e racconti che possono non solo ispirare una destinazione ma anche fungere da base per un itinerario dettagliato.
Così ho pensato – sempre basandomi sulla mia personale esperienza diretta, di appassionata lettrice ed attenta viaggiatrice – di suggerirvi una serie di libri, di autori ed artisti americani, che mi hanno permesso di approfondire la conoscenza di differenti aree e percorsi degli States, dapprima attraverso le emozioni della lettura e poi direttamente on the road nei luoghi in cui quelle “parole” hanno avuto origine.
“I libri sono l’aereo, il treno e la strada.
Sono la destinazione e il viaggio. Sono casa. “
(Anna Quindlen)
Strade Blu è a tutti gli effetti un classico della letteratura americana di viaggio on the road.
Meno conosciuto in Europa rispetto ad altri grandi classici come On the Road di Kerouac e Furore di Steinbeck ma estremamente apprezzato dagli americani, al punto da essere stato per ben 34 settimane ai vertici della classifica best seller del New York Times nell’anno della sua pubblicazione, il 1982.
Un intenso ed intimo reportage di un viaggio di tre mesi attraverso gli States, che lo scrittore William Least Head-Moon intraprende a bordo di un furgone alla fine degli anni ’70 dopo aver perso il lavoro di insegnante ed esser stato abbandonato dalla moglie.
Ad accompagnarlo in questa avventura alla scoperta dell’America più autentica e rurale e delle sue storie, solo pochi libri, tra cui Foglie d’Erba di Walt Whitman.
Un itinerario di quasi 20.000 km, volutamente lontano da Interstate e da grandi città, sviluppato quasi sempre attraverso strade secondarie, le cosiddette Strade Blu – Blue Highways, chiamate così perchè segnate con linee blu sulle mappe.
“Il mondo e i libri sono così abituati ad utilizzare ancora ed ancora la parola “nuovo” in relazione al nostro paese,
che i più ormai hanno l’impressione che non ci sia nulla di vecchio in esso.”
(Mark Twain)
Il vecchio fiume d’America raccontato con ironia, passione e competenza da uno dei suoi “figli” più cari, Mark Twain in Vita sul Mississippi.
Un vero e proprio viaggio nel tempo, nella storia e nei luoghi del tortuoso ed affascinante percorso del Mississippi River.
Dalla scoperta di De Soto nel 1542 al florido commercio sviluppato dalle navi a vapore, passando per le vive ed intense descrizioni della personale esperienza di Twain come apprendista e pilota del grande fiume, e per gli anni difficili dell’abolizionismo e della Guerra Civile.
Un libro emozionante ed ironico al tempo stesso, fatto di memorie, storie, leggende, luoghi e personaggi.
Si avverte in ogni singola parola tutto l’amore che Twain ha per il suo Mississippi River – essendo nato sulle sue sponde, ad Hannibal in Missouri, non poteva essere diversamente – e per il ricordo degli anni di gioventù spesi a lavorare sui battelli.
L’America della “Civil War” raccontata attraverso una serie di lettere, impressioni e pensieri sparsi del grande scrittore e poeta americano Walt Whitman.
In Giorni Rappresentativi troverete episodi di vita vissuta, incontri, riflessioni letterarie e filosofiche, oltre a quelle sui grandi personaggi del suo tempo, come il suo “quasi” incontro con il Presidente Abraham Lincoln.
Nel mezzo le cittadine ed i campi di battaglia in cui Whitman si trova a prestare soccorso e le incredibili descrizioni – tra incontri, episodi casuali e stati d’animo – di Manhattan, Brooklyn, Washington Dc e di altri luoghi dell’Old Deep South di fine ‘800.
“Il mio piano era chiaro, conciso e sensato, credo. Per molti anni ho viaggiato in molte parti del mondo.
In America, io vivo a New York, capito a Chicago o a San Francisco.
Ma New York non è America, allo stesso modo in cui Parigi non è Francia e Londra non è Inghilterra.
Così scoprii che non conoscevo il mio paese”
(John Steinbeck)
Viaggi con Charley, alla ricerca dell’America, uno dei libri che ho più amato di Steinbeck.
Un viaggio attraverso l’America più vera per (ri)scoprirla e raccontarla, un’esperienza che l’autore compie alla soglia dei 60 anni, a bordo di un van soprannominato “Ronzinante”, in compagnia del suo barboncino Charley.
Un reportage di viaggio unico – da New York al Canada, al New England, al Mid-West, alle Montagne Rocciose, alla California, al Texas ed alla Louisiana, per ritornare poi a Nyc – che oltre a riportare con dovizia di particolari i molteplici e realistici fermo immagine degli Stati Uniti degli anni’60, affronta attraverso gli incontri con le persone più semplici e “normali” problematiche esistenziali, ambientali, razziali e sociali.
Nel mezzo le strade secondarie, i piccoli centri, le fattorie, la vita lenta e cadenzata che scorre nell’infinita e variegata provincia americana.
Dalla collana di libri “Carte d’artisti”, l’unico compendio esistente di scritti, interviste, testimonianze e luoghi legati alla figura di uno dei maggiori rappresentanti e fondatori del Realismo Americano, il pittore Edward Hopper.
Ricorderete sicuramente le sue opere più celebri, i Fari – quelli dell’amato New England – le abitazioni e le stanze invase dalla luce dell’Atlantic Ocean Shore, le pompe di benzina e gli incroci della provincia americana, gli interni degli uffici e dei locali, le finestre su Manhattan.
Edward Hopper, scritti, Interviste, testimonianze è una raccolta di interviste, racconti, aneddoti, riflessioni ed appunti sull’artista e sulla sua vita.
Da Nyack, la cittadina della Hudson Valley in cui nacque, al suo studio di New York, alla casa di Truro, nella spettacolare location di Cape Cod, il tutto nell’America – affascinante ed intensa – “avida” d’arte, letteratura e cultura della prima metà del ‘900.
The House of the 7 Gables è un romanzo di Nathaniel Hawthorne, uno dei più grandi attivisti del movimento letterario Rinascimento Americano e autore tra l’altro de “La Lettera Scarlatta”.
Partendo proprio dai famosi Processi alle Streghe di Salem della metà del 1600, Hawthorne racconta con dialoghi accattivanti, riflessioni e dovizia di particolari, una saga familiare lunga ben 200 anni. Una storia complessa ed intricata, a tratti inquietante, che coinvolge tutti i discendenti della famiglia Pyncheon, eredi “senza colpa” di una maledizione innescata dal loro avo, il Colonnello Pyncheon.
Qui un post dettagliato a riguardo.
Un avvincente viaggio nel Massachusetts del passato, attraverso luoghi e strade percorribili ancora oggi.
L’autentica House of the 7 Gables infatti è oggi ancora a Salem, così come gli incroci, le vie, i passaggi segreti, la vista sul Wharf ed i luoghi di cui Hawthorne racconta con dovizia di particolari.
Articolo con link affiliati Amazon.it